Capcom Arcade 2nd Stadium Recensione: altra sala, altri giochi

Capcom Arcade 2nd Stadium

Crescere in Italia negli anni ‘80 significa essere stati testimoni di quel meraviglioso fenomeno di costume che era il proliferare di cabinati un po’ ovunque, e guardare con la medesima meraviglia fanciullesca tanto lo schermo brillante nascosto nell’angolo di un bar di periferia quanto il tripudio di luci e suoni che ci accoglieva non appena mettevamo piede in una sala giochi. Al di là delle implicazioni sanitarie derivanti dalle prolungate inalazioni di fumo passivo di ogni tipo, cui all’epoca nessuno faceva troppo caso, il ricordo di quei giorni è ormai sbiadito nel tempo ma resta ancora vivido nei miei ricordi, tanto che durante il mio primo viaggio in Giappone sono andato esplicitamente a caccia dei seminterrati dei cosiddetti “centri di intrattenimento” dove, nascosti alla vista degli avventori meno stagionati o tradizionalisti, si annidano file sconfinate di vecchi mobili da bar ancora funzionanti. Tutto questo preambolo per dire che Capcom, così come tante altre software house protagoniste dell’epoca d’oro degli arcade, è perfettamente consapevole dell’effetto che suscitano sui nostalgici le raccolte di vecchi classici che periodicamente ci propina, e il discreto successo ottenuto dalla precedente compilation l’ha convinta che fosse cosa buona e giusta rilasciarne una seconda. In tutta franchezza, avrei preferito vedere i titoli che compongono il qui presente Capcom Arcade 2nd Stadium come ulteriori contenuti aggiuntivi del predecessore, potendo così contare su un unico client popolato con quelli che ci interessano, una sala giochi da organizzare come meglio avremmo ritenuto opportuno… ma così purtroppo non è stato.

Capcom Arcade 2nd StadiumCapcom Arcade 2nd Stadium: grazie, ti sono debitore!

Come anticipato, l’editore giapponese non si è mai tirato indietro quando si trattava di ripubblicare le sue vecchie glorie, ma negli ultimi anni ha particolarmente intensificato le sue proposte a tema con un ricco assortimento di compilation di altissima qualità, perlomeno nella stragrande maggioranza dei casi. Tra gli esempi più significativi c’è per l’appunto il Capcom Arcade Stadium, rilasciato lo scorso anno e contenente 32 classici coin-op d’epoca che abbracciano gli anni dal 1984 al 2001. A quanto pare, quella raccolta non era abbastanza definitiva perché Capcom è tornata in questi giorni con una seconda serie di titoli, aggiungendone altri 32 in una confezione separata e generando qualche perplessità a chi, come me, avrebbe preferito un po’ più di ordine nella propria libreria. In ogni caso, per quanto riguarda i contenuti veri e propri posso dirmi più che soddisfatto della selezione operata, soprattutto considerando che alcuni dei giochi più rappresentativi di Capcom erano già stati pubblicati nella prima raccolta.

Capcom Arcade 2nd StadiumLa nuova libreria parte sempre dal 1984 con SonSon, regalato assieme all’interfaccia: l’idea è che i giocatori scarichino quest’ultima con un titolo già disponibile per assicurarsi che il tutto funzioni come da manuale, e poi dedicarsi all’acquisto di altri giochi singoli oppure di un unico bundle omnicomprensivo. No, non ci sono più i pacchetti da 10 che avevano caratterizzato il predecessore, perciò se siamo intenzionati a mettere le mani su più di un classico potrebbe valere la pena prendere tutto in blocco e via. Una volta comprati, gli altri arcade vengono presentati in ordine cronologico ed esposti in una sala giochi virtuale alimentata dal RE Engine, con la possibilità di personalizzare i cabinati e sostituirli con design diversi. Si tratta com’è ovvio di un’operazione puramente estetica, poiché non appena iniziamo una partita l’ambiente circostante diviene tutto o in buona parte celato allo sguardo. L’emulazione è accurata come ci si aspetterebbe da una moderna compilation retrò, senza alcun problema o intoppo significativo, un passo avanti rispetto all’originale che invece necessitò di un paio di patch dopo il lancio prima di smussare qualche tentennamento. Possiamo modificare la resa video con una tipica selezione di filtri pensati per replicare i monitor CRT e le intramontabili linee di scansione, oltre alle opzioni per ridimensionare lo schermo come più ci aggrada, persino stiracchiandolo in widescreen se proprio vogliamo farci del male. Sono previste anche alcune caratteristiche già viste in mille altre raccolte simili, come la possibilità di creare dei salvataggi istantanei, aggiungere crediti infiniti o riavvolgere l’azione in qualsiasi momento qualora commettessimo un errore involontario. Un po’ meno comune ma comunque presente è la regolazione della velocità di gioco: ciò consente di ridurre il ritmo per esercitarsi o di aumentarlo per intensificare l’esperienza una volta acquisita una certa padronanza.

Capcom Arcade 2nd StadiumDovremo lottare contro i demoni fino alla vetta

In buona sostanza, la compilation è una cospicua seconda portata di ottimi giochi presi dagli archivi storici di casa Capcom e il valore generale della selezione offerta è molto elevato. Certo, è praticamente impossibile per antologie di questo tipo proporre un listino che soddisfi al cento per cento tutti i giocatori e, come sempre accade, la percezione qualitativa può variare di parecchio a seconda dei propri gusti personali. A mio avviso, tuttavia, la sola “pecora nera” del gregge è l’originale Street Fighter, che sembra essere stato aggiunto solo perché non presente nel primo Arcade Stadium, e non per chissà quali meriti attribuibili al gameplay, approssimativo e legnoso oggi come allora. Per fortuna, la sua intrusione viene più che compensata dalla presenza di tutti gli Street Fighter Alpha, dei tre capitoli principali di Darkstalkers e di Hyper Street Fighter II del 2003. In effetti, gli unici che potrebbero restare delusi dalla lista di titoli sono coloro che erano attratti dalla recente Capcom Fighting Collection perché, dei 10 picchiaduro a incontri compresi in quest’ultima, sei sono presenti anche qui, perciò la scelta potrebbe farsi ardua in caso volessero limitare doppioni e sovrapposizioni. In effetti, da un punto di vista prettamente numerico, Capcom Arcade 2nd Stadium risulta essere la proposta migliore perché contiene una grossa fetta della Fighting Collection, la trilogia degli Alpha e un’altra ventina di chicche di altro genere al medesimo prezzo, ma c’è un grosso caveat da tenere in considerazione: Arcade Stadium non offre infatti la possibilità di giocare online con altri utenti, limitando tale aspetto alla condivisione di punteggi e classifiche, dunque se ciò  che cerchiamo è un modo per sfidare altri lottatori umani da tutto il mondo in match all’ultimo sangue abbiamo un’unica alternativa. In tutti gli altri casi, questa collection rimane senza dubbio alcuno la più appetitosa.

Capcom Arcade 2nd StadiumMa non mi stancherò mai di ripetere che, al netto di una cura estetica davvero apprezzabile e di un’emulazione “chiavi in mano” molto più robusta rispetto al predecessore, l’unica, vera, gravissima pecca, peraltro reiterata e inspiegabile, è la mancanza di materiale a corredo come quello inserito nelle compilation retrò prodotte da Digital Eclipse, che peraltro ha spesso lavorato su raccolte Capcom quali le Mega Man Legacy Collection, la Street Fighter 30th Anniversary Collection e la Disney Classic Games Collection. Alcuni dei titoli qui inclusi vengono raramente valorizzati rispetto ad altri ben più blasonati, e mi sarebbe piaciuto vedere i documenti di progettazione originali, i bozzetti preparatori e le illustrazioni concettuali per coin-op come GunSmoke e Saturday Night Slam Masters. E invece niente da fare nemmeno quest’anno. Se non altro, malgrado l’Arcade Stadium originale vanti forse un florilegio migliore di nomi iconici del calibro di Street Fighter II, Final Fight, Ghosts ‘n Goblins, Strider e simili, quelli annoverati nel secondo capitolo scavano un po’ più a fondo nel catalogo del publisher per portare alla luce alcune perle meno conosciute e per certi versi più interessanti, che potrebbero fare la felicità di chi se li era persi all’epoca o non ha mai avuto l’occasione per approfondirli a dovere.

Piattaforme: Nintendo Switch, PC, PlayStation 4, Xbox One

Sviluppatore: CAPCOM Co., Ltd.

Publisher: CAPCOM Co., Ltd.

Capcom Arcade 2nd Stadium è un’altra gustosa raccolta che ci catapulta nei gloriosi trascorsi arcade del colosso di Osaka. Il fatto che non si tratti di un contenuto aggiuntivo per il client rilasciato nel 2021 e che si ostini a lasciarci a bocca asciutta in termini di materiale extra legato ai giochi presenti sono due grosse magagne che gli impediscono di spiccare in mezzo al marasma di proposte simili, ma la selezione resta varia, corposa, divertente e, una volta tanto, meritevole di qualche decimo in più perché poco inflazionata.

VOTO: 7.8

Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.