Fallen Legion Rise to Glory / Fallen Legion Revenants Recensione: la versione definitive finalmente su PlayStation 5

Fallen Legion Revenants

Gli RPG giapponesi, meglio noti come JRPG, ormai sono ben noti anche in Occidente, grazie alla presenza di una miriade di titoli differenti per trama, personaggi, sfumature nel gameplay. Il caso di Fallen Legion Rise to Glory / Fallen Legion Revenants è però singolare, come capirete dalla recensione che vi apprestate a leggere. Sviluppati entrambi da YummyYummyTummy e pubblicati da NIS America, sono apparsi sul mercato in due momenti diversi e con modalità altrettanto differenti. Il primo, Fallen Legion Rise to Glory, ad esempio, consiste nella fusione di due videogiochi inizialmente pubblicati singolarmente, dei quali Rise to Glory ha appunto riunito le linee narrative (nel 2018). Fallen Legion Revenants è invece un sequel identico in tutto e per tutto al capitolo precedente, fatti salvi personaggi e trama (comunque ambientati grossomodo nello stesso universo narrativo), ed è stato pubblicato più di recente, nel 2021. Fallen Legion Rise to Glory / Fallen Legion Revenants si propone così come pacchetto definitivo, completo, nonché riveduto e corretto dell’intero franchise; e viene pubblicato in questi giorni ovunque, anche su console che fino ad oggi non avevano ospitato le avventure proposte da YummyYummyTummy, vale a dire Xbox Series X ed S. Peccato che nel complesso, elementi originali a parte, non è che vi siate persi chissà quale capolavoro…

Fallen Legion Rise to Glory / Fallen Legion Revenants: tanti personaggi e linee narrative

Uno degli aspetti positivi di Fallen Legion Rise to Glory / Fallen Legion Revenants consiste sicuramente (e singolarmente per ogni titolo) nelle modalità secondo le quali viene gestita la trama. Al centro vi sono sempre storie di imperi in decadenza, destini prestabilita, salvataggi del mondo proprio all’ultimo secondo; e abbiamo sempre una coppia di personaggi (uno maschile, l’altro femminile) dai caratteri differenti, dalle storie misteriose, senza lesinare su ogni singolo elemento che farebbe bella figura in un contesto fantasy degno di questo nome. Tra l’altro la narrazione è del tutto criptica: ciò significa che il giocatore viene letteralmente lanciato all’interno della storia, e dovrà un po’ cavarsela da solo nel rimettere assieme i singoli tasselli e il filo che lega tra loro gli eventi. Ciò contribuisce al carisma della trama sia di Falle Legion Rise to Glory che di Falle Legion Revenants. Questa riedizione definitiva (qui la nostra recensione della versione PlayStation 4), che abbiamo provato su PlayStation 5, non aggiunge nulla di significativo a quanto visto in passato, appena qualche personaggio aggiuntivo (e nemici inediti, tra i quali i boss). Ma davvero poco da segnalare, se non per i fan storici, che immaginiamo essere pochi.

È invece interessante, dicevamo, il sistema legato alla progressione. Entrambi i titoli presentano più di una decina di finali differenti, legati alle scelte effettuate lungo il percorso. In sé questo rende il procedere nell’avventura molto interessante, e stimola anche la rigiocabilità per vedere “che cosa sarebbe accaduto se…” Ma il sistema non è purtroppo privo di sbavature. Passi sui caricamenti tra una scelta e l’altra, e tra un dialogo e l’altro: la PlayStation 5, con la sua potenza, anche in teoria non sarebbe dovuta servire una console next-gen per questo, ha risolto il problema. Il fatto è che non si capisce bene quando arriva una scelta davvero significativa, una di quelle che sta portando alla biforcazione della linea narrativa. Il consiglio è quindi quello di meditare su ogni singola opzione proposta da ogni singolo personaggio, principale o secondario che sia. Va da sé che non vi sono grandi colpi di scena da attendersi in Fallen Legion Rise to Glory / Fallen Legion Revenants, e questo è un altro problema di storie che – se prese singolarmente – intrattengono comunque il giocatore per un buon numero di ore. Anche a prescindere dal gameplay.

Fallen Legion Rise to GloryIl gameplay: un button-mashing eccessivo?

Oltra allo svolgimento della trama, di originale Fallen Legion Rise to Glory / Fallen Legion Revenants presenta anche il gameplay. È l’aspetto principale sul quale hanno insistito, nel tempo, sviluppatori, editore e giocatori. Fondamentalmente sia Rise to Glory che Revenentans sono dei giochi di ruolo strategici a tutti gli effetti, ma la strategia si attua in modo molto particolare. Perché la serie presenta meccaniche da evidentissimo button-mashing, che a volte diventa persino eccessivo. Spieghiamo come funzionano i combattimenti, i quali si alternano con l’esplorazione bidimensionale delle vaste e variegate aree del mondo di gioco: il giocatore può controllare quattro personaggi nello stesso momento. Il party è composto dal protagonista, accompagnato da tre Exemplars, vale a dire eroi secondari differenti in armi e abilità speciali. In tutto questo, va ricordato che però solo il protagonista può eseguire, oltre ai semplici attacchi fisici, gli incantesimi; bisogna tenerne contro nell’economia complessiva. Ora, ogni personaggio attacca solo quando arriva il suo turno, e accade secondo una catena di colpi influenzata dai punti azione, che si ricaricano nel tempo.

Per attaccare con un determinato personaggio, il giocatore esegue secondo il giusto tempismo un singolo tasto. Per esempio, su PlayStation 5 potremmo assegnare un Exemplars alla posizione del comando Cerchio: e quindi, al momento dell’attacco, eseguiremo semplicemente il tasto Cerchio; così via per ogni altro eroe presente sulla scacchiera, anch’essa bidimensionale. Sembra facile, e all’inizio lo è: ma quando si arriva ai livelli più avanzati, con tanti e pericolosi nemici, e persino agli scontri con i boss, il sistema mostra tutti i suoi limiti. A parte per il tempismo praticamente impossibile da rispettare nella confusione e frenesia generale; e poi perché la strategia è a sua volta limitata nelle opzioni disponibili. Ci si ritrova sul serio quasi a premere tutti i tasti a caso sul DualSense, sperando di mettere a segno qualche catena efficace. Ma un GDR (o RPG, che dir si voglia) non può certo basare tutta la sua profondità solo su questo… Sono sbavature rilevantissime, perché riguardano il gameplay in sé, e dunque a bilanciarle non possono bastare un comparto tecnico efficace e una direzione artistica (grafica e sonora), questa sì, davvero apprezzabile.

Piattaforme: PlayStation 5, Xbox Series X/S

Sviluppatore: Mintsphere, YummyYummyTummy

Publisher: YummyYummyTummy, NIS America

Fallen Legion Rise to Glory / Fallen Legion Revenants costituisce il pacchetto definitivo di una serie non troppo convincente. Di idee buone ve ne sono state sin dall’inizio, tra trama a bivi, mondo di gioco affascinante, stile artistico immediatamente riconoscibile, e nello stesso gameplay basato su un’idea coincidente col button-mashing. Purtroppo non contano soltanto le idee, ma anche il modo in cui queste ultime vengono poi effettivamente realizzata; e sia Rise to Glory sia Revenants non le realizzano bene. I tempi di caricamento sono per fortuna un lontano ricordo, ora che è disponibile la versione definitiva su PlayStation 5; ma la narrazione senza guizzi o mordente resta lì, così come un sistema di gioco davvero troppo affidato al caso e alla pressione confusionaria di tutti i tasti disponibili sul controller; la strategia promessa dal JRPG resta solo in superficie. Se proprio volete dargli una possibilità, scelta legittima, prima rendetevi conto dei contenuti mediante la visione di qualche video.

VOTO: 6.7

La formazione del buon Simone, classe '93, avviene pad della prima PlayStation alla mano, a base di draghi viola, gemme e pecorelle fumanti (del resto è un vero abruzzese). Cresce a pane e Dylan Dog, mostrando fin da subito gravi problemi psicologici e mentali. Tra le altre cose ha ancora paura del buio, e probabilmente Stephen King lo approverebbe. Un paio di lauree in letteratura non gli hanno impedito di diventare uno dei massimi esperti del mondo Nintendo; compensa non riuscendo neppure ad accendere una Xbox. È attualmente ai domiciliari per abbandono dei cagnolini di Nintendogs e omocidio degli abitanti di AnimalCrossing.