Valkyrie Elysium Recensione: Valchirie e Ragnarok

Valkyrie Elysium

Square Enix è sempre molto attiva nel corso degli anni nelle pubblicazioni dei propri titoli, e, tra il rilascio ben intervallato dei franchise più noti come Final Fantasy, Kingdom Hearts e Dragon Quest, non manca lo spazio per alcune proposte minori, dal budget più contenuto, come il caso del recente The Diofield Chronicle. Parliamo in questa circostanza del nuovo Valkyrie Elysium, ultimo esponente di una saga JRPG dal gran potenziale che non ha mai preso il grande pubblico, ma piuttosto ha saputo creare una fiera nicchia di appassionati.

Il titolo in oggetto ha sicuramente attirato l’attenzione dei fan storici di Valkyrie Profile, che con il nuovo team di sviluppo Soleil punta a donare nuova linfa al brand con una formula nuova, proponendo un action-RPG in terza persona che mantiene alcuni aspetti della serie di riferimento. Il nuovo arrivato sarà riuscito a imporsi su un mercato competitivo come non mai? Dopo aver testato a fondo il titolo dell’azienda nipponica, siamo pronti a darvi il nostro giudizio nella recensione dedicata.

Valkyrie ElysiumValkyrie Elysium: l’incombere del Ragnarok

Valkyrie Elysium rappresenta una ripartenza per la serie, staccandosi dalle vicende del passato e offrendo una storia totalmente diversa, ambientata durante il Ragnarok, uno scenario che vede Odino e il lupo Fenrir in conflitto. Nei panni di una Valchiria generata dal Padre di Tutti e di cui ne incarna gli ultimi poteri rimasti, avremo l’obiettivo di purificare le anime corrotte in quel di Midgard, il reame degli uomini, e salvare così il mondo. Per far ciò, la Valchiria potrà servirsi di diverse tecniche e abilità che la rendono una combattente estremamente versatile.

Pad alla mano, questo si traduce in varie possibilità di combattimento, il quale si presenta frenetico ed elaborato per quanto semplice una volta apprese le meccaniche. La varietà degli approcci risulta importante, in un gioco di debolezze elementali e resistenze, dove la nostra Valchiria potrà concatenare attacchi base in combo alternati a colpi più forti, utilizzare delle arti divine utili all’eliminazione rapida dei bersagli particolarmente vulnerabili a certi elementi, e sfruttare una catena spirituale per avvicinarsi repentinamente a un bersaglio selezionato. Non manca la possibilità di schivare, parare e saltare, per una gestione completa del personaggio e del suo movimento, non totalmente fluida come negli action più blasonati ma funzionale e mai irritante.

Valkyrie Elysium

Una peculiarità molto utile nei combattimenti riguarda la possibilità di evocare delle anime speciali, dette Einherjar, spiriti di guerrieri valorosi al nostro servizio che potremo sfruttare in battaglia come alleati che combatteranno dalla nostra parte e forniranno inoltre il proprio attributo all’arma della Valchiria, donando ai suoi colpi standard il relativo effetto elementale, estremamente utile per dare continuità all’applicazione di elemento ai bersagli, che raggiunta una certa soglia visibile vicino alla loro salute, li porrà in uno stato di distruzione elementale, risultando totalmente vulnerabili agli attacchi successivi della protagonista.

Le evocazioni amplificano anche le arti divine del relativo elemento, donando a queste una maggiorazione dei danni e degli effetti, e considerando che gli Einherjar possono essere evocati di più in contemporanea, la capacità di gestione degli elementi in ballo risulta fondamentale per semplificare gli scontri, che di base risultano piuttosto facili a difficoltà normale, a fronte di tre gradi di difficoltà distinti selezionabili.

Valkyrie Elysium Einherjar

La crescita della Valchiria avviene attraverso la raccolta delle gemme e anime che si ottengono sconfiggendo i nemici, le quali possono essere investite in tre alberi di potenziamento diversi relativi ad attacco, difesa e supporto, e sempre gli stessi materiali possono essere utilizzati per potenziare le armi utilizzabili, sbloccando nuove mosse da poter eseguire con le stesse, a fronte di una discreta varietà dell’arsenale. Non mancano poi una serie di consumabili da recuperare e utilizzare nel momento del bisogno per ripristinare salute, barra dell’anima e barra delle arti, quest’ultima riempibile anche grazie a delle combo lunghe a segno.

Valkyrie Elysium si è dimostrato solido sotto il profilo del gameplay, inscenando un sistema di combattimento strutturato e ragionato, accompagnato da una crescita semplice ma efficace del personaggio, lasciandoci sensazioni complessivamente positive per una produzione minore nelle gerarchie di Square Enix, che tuttavia non spicca per la sua narrativa semplice e prevedibile divisa in capitoli – che dura circa 17 ore con qualche missione secondaria completata e include finali multipli – e specialmente non si distingue per il comparto tecnico che mostra dei limiti evidenti.

I problemi di Midgard

La nuova creatura della software house giapponese soffre di una realizzazione tecnica vetusta e poco accattivante, sintomo anche di un budget ridotto che non permette a Valkyrie Elysium di brillare sotto il profilo grafico, rimanendo un prodotto ancorato ad una visione molto vecchia scuola. Il design dei livelli di ogni capitolo è perlopiù lineare e semplicistico, e non brillante per la resa complessiva, con texture poco definite e povero di tecnologie all’avanguardia che potevano migliorare non di poco l’atmosfera generale. Durante le esplorazioni, oltre alla vuotezza complessiva degli scenari, si avverte anche del pop-up ambientale per quanto riguarda alcuni elementi, oltre che una gestione della telecamera troppo immobile sul personaggio quando fuori dai combattimenti, che invece si comporta egregiamente durante gli scontri se si ha effettuato il blocco della stessa su un bersaglio, la quale cambia con precisione e dinamismo piacevole il target alla sconfitta dei nemici.

Esplorare a fondo i livelli proposti spesso non premia come dovrebbe gli avventurosi, dove in ogni mappa si possono trovare dei forzieri in piccole deviazioni contenenti perlopiù consumabili e fiori incantati che narrano gli ultimi pensieri di coloro che non ci sono più, fornendo alcuni dettagli sul contesto in cui ci troviamo. In tal senso, non manca della verticalità, possibile anche grazie all’utilizzo della già citata catena spirituale, utilizzabile in speciali punti di appiglio come fosse un rampino. Su PS5 il frame rate è risultato perlopiù stabile sui 60 fps, con qualche singhiozzo in alcune aree, il che denota un’ottimizzazione superficiale per la console next-gen di Sony, dove tuttavia viene sfruttato il feedback aptico del DualSense e il grilletto adattivo sinistro utilizzato per la catena spirituale.

Stilisticamente parlando, nonostante un’estetica generale piacevole, si è tentato di mascherare alcune imperfezioni grafiche con dei contorni neri sui modelli che non convincono appieno, sebbene quest’ultimi risultino ben fatti e dettagliati seppur non proprio all’avanguardia da punto di vista delle animazioni, mentre è sicuramente da apprezzare il lavoro svolto sull’intelligenza artificiale che ci è parsa all’altezza, ma un peccato per la varietà dei nemici, che rientra nel problema di un riciclo di asset importante. Il gioco infine si presenta doppiato in un buon inglese e giapponese e sottotitolato in italiano, con un buon comparto audio complessivo che comprende una colonna sonora degna di nota.

Piattaforme: PS5, PS4, PC

Sviluppatore: Soleil Ltd.

Publisher: Square Enix

Valkyrie Elysium è un action RPG che si distacca dai canoni del passato della serie d’appartenenza optando per un sistema di combattimento frenetico, solido e ben costruito, che traina l’intera esperienza ruolistica fino alla fine, sorpassando un comparto tecnico obsoleto e dimenticabile. Nonostante ciò, il nuovo Valkyrie risulta giocabilissimo anche da chi non ha esperienze con la serie, ed è consigliato per chi cerca un gioco di ruolo d’azione basato sulla tattica che gira intorno agli elementi e non complesso nella sua comprensione, anche se per tutto il resto resta difficile da consigliare a fronte di un’offerta nello stesso panorama molto più omogenea, dove i fan della saga firmata tri-Ace troveranno un gioco solo discreto, mentre gli altri faranno fatica a ricordarsene nel lungo termine.

VOTO: 7.5

Mirko è un appassionato di videogiochi sin dalla tenera età di 3 anni. Ama alla follia i platform 3D e i GDR, ma è un giocatore a tutto tondo. Grazie a una PlayStation e a un Mega Drive, il mondo per lui si è fatto dinamico fin da subito grazie a un irriverente marsupiale arancione e a un velocissimo porcospino blu. Cresciuto credendo che il cuore sia la propria chiave guida, ritiene che il videogioco sia la quintessenza dell’intrattenimento e materia dall’alto potenziale costruttivo.