Puntuale come un orologio svizzero, l’industria dei videogiochi ha recentemente dato il benvenuto allo sparatutto che ci delizia ogni anno con un nuovo capitolo. Naturalmente stiamo parlando del franchise di Call of Duty e del suo fresco Call of Duty Modern Warfare 2. Come dissi già ai tempi dell’anteprima pubblicata proprio su queste pagine, il capitolo in questione porta con sé un fardello molto pesante proprio a causa del suo nome. Call of Duty Modern Warfare 2 (2009) è stata una delle produzioni più importanti non solo dal punto di vista del brand, ma anche da quello mediatico, poiché il gioco è stato oggetto di alcune polemiche inerenti alla missione “No Russo”, che vedeva il giocatore impegnato in un aeroporto russo e massacrare civili indifesi e forze di polizia. Lo scopo del gruppo a capo dello spietato Makarov era quello di convincere il governo di scendere in guerra contro gli Stati Uniti. Fatta questa doverosa premessa, Call of Duty Modern Warfare 2, soft-reboot partito già dal precedente capitolo del 2019, ha tanti aspetti positivi legati alle modalità Campagna, Spec Ops e Multiplayer. In questi ultimi giorni, come potete immaginarvi, abbiamo sondato tutto il terreno offerto dalla produzione, sviscerando appieno le modalità appena citate. Call of Duty Modern Warfare 2 sarà in grado di suscitare ai giocatori tutte quelle sensazioni ed emozioni avvenute nel lontano 2009? Siamo proprio qui per scoprirlo in questa nostra recensione del gioco.
Call of Duty Modern Warfare 2: i Los Vaqueros in azione
Incominciamo col parlarvi della campagna di Call of Duty Modern Warfare 2, modalità che la maggior parte delle volte passa in secondo piano a favore del multiplayer, e questo è senz’altro un peccato poiché nei Call of Duty quest’ultime vengono trattate con piena cognizione di causa. Detto ciò, questo nuovo capitolo segna il ritorno dei nostri beniamini di turno, come il Comandante Prince, Soap Mactavish, Ghost Riley, Gaz, Nikolai e Farah, personaggio introdotto per la prima volta in Call of Duty Modern Warfare. Oltre a questi volti conosciuti, un altro personaggio fa il suo ritorno, riconosciuto sin da subito dai giocatori: il Generale Sheperd. Parliamo di uno dei villain sicuramente più apprezzati e odiati dai giocatori sin dai tempi di Call of Duty Modern Warfare 2 del 2009 a causa del tradimento nei confronti della Task Force 141, dove Ghost Riley perse la vita in una missione proprio per le mani di quest’ultimo. Fatta tale introduzione, lo scopo principale della campagna di Call of Duty Modern Warfare 2 è quello di riuscire ad impedire un attacco terroristico pianificato dall’antagonista Hassan Zyani, il quale fa parte del gruppo di Al-Qatala e possiede delle testate nucleari americane. Partendo dalla caratterizzazione dei protagonisti, quest’ultimi si sono rivelati molto più interessanti rispetto al passato, anzi, sono rimasto stupito di come Infinity Ward abbia voluto dare maggior rilievo a Ghost Riley, un personaggio che definire inquietante sarebbe riduttivo. Parlando del cattivone di turno, mi dispiace dirlo ma non dimostra per niente una propria identità e carisma, facendosi sovrastare dagli antagonisti come Makarov o Raul Menendez e diverse scene lato scrittura rappresentano dei difetti sostanziali nella campagna del gioco. Infatti, sembra il classico villain che vuole vendicarsi degli Stati Uniti facendoli passare per i padroni del mondo poiché quest’ultimi spesso vantano di avere armi di distruzione di massa pronte a decimare qualsiasi nemico. Oltre a questo, ci sono delle nuove apparizioni come Rodolfo Parra e Alejandro Vargas, quest’ultimo leader delle Forze Speciali Messicane chiamate Los Vaqueros. Inoltre, viene anche introdotto un nuovo personaggio, ossia Philip Graves, Capo della Shadow Company.
Soffermandoci invece di com’è strutturata la campagna, devo dire che mi sono particolarmente divertito. Ci sono tanti momenti adrenalinici neanche fossimo in un blockbuster realizzato da Michael Bay. Ad esempio, in una missione dovremo recuperare uno dei nostri uomini catturato dalle forze di Al-Qatala, e per farlo dovremo rimanere sull’elicottero e fornire fuoco di copertura. La cosa bella è che dopo quest’ultima parte il gameplay si trasforma in un inseguimento dove potremo prendere i veicoli nemici dopo aver effettuato un bel salto e salire su di esso. Questa scena mi ha ricordato moltissimo Uncharted 4 La Fine di un Ladro, dove a livello di meccaniche era quasi identico. Altro esempio di come la campagna si sia rivelata molto divertente è un’altra missione in cui saremo alla guida di un AC-130 armato fino ai denti avendo a disposizione tre modalità di sparo. Il tutto diventa molto caotico e pieno di distruzione, facendo anche capire da un certo punto di vista quanto siano pericolosi gli Stati Uniti d’America. Insomma, la campagna certamente non ha nulla da invidiare ai precedenti Call of Duty sotto l’aspetto del divertimento e gameplay. Parlando proprio di quest’ultimo, nella storia principale sono state inserite alcune meccaniche molto interessanti come la possibilità di mettere delle placche corazzate in stile Warzone oppure in due missioni sono state introdotte delle componenti da gioco survival. Infatti, in una di queste dovremo fare particolare attenzione e agire nell’ombra per non allertare i nemici poiché una mossa sbagliata potrebbe decretare la nostra fine, mentre l’ispezione dei vari edifici sarà utile per produrre delle trappole o degli oggetti per scassinare alcune casse, cosa che ci salverà la pelle.
In più, parlando proprio del gameplay, ci sono altre situazioni da godersi nella campagna. Una in particolare prevede di mimetizzarsi nell’erba alta e cercare di rimanere nascosti senza farsi scoprire. Questo è palesemente un omaggio alla missione presente in Call of Duty Modern Warfare del 2007, ossia “Mimetizzazione Perfetta”, nel quale dovevamo provare ad uccidere un bersaglio, noto come Imran Zakhaev, insieme al Capitano MacMilan e Price. In più, ho apprezzato che Infinity Ward abbia deciso di rendere alcune situazioni molto più difficili rispetto al passato. Infatti, saranno presenti diversi nemici corazzati molto ostici da far fuori con un elmo e corazza, i quali dovranno dunque essere colpiti in determinate parti del corpo per riuscire ad ucciderli in poco tempo. Insomma, seppur lato scrittura della campagna ci siano dei problemi evidenti, devo dire che il gameplay e il feeling generale della modalità non mi sono dispiaciuti, anzi, sono del tutto apprezzabili.
Call of Duty Modern Warfare 2: parliamo ora delle Spec Ops
Dopo aver giudicato il comparto single-player del titolo, ora è arrivato il momento di tirare le somme sulle Spec Ops, modalità cooperativa a 3 giocatori. Iniziamo con il dire che le missioni sono solamente 3, il che mi ha deluso molto poiché mi sarei aspetto un numero nettamente maggiore. Detto ciò, l’attività cooperativa apparentemente sembrerebbe molto interessante. Innanzitutto, prima di scendere in campo sarà possibile scegliere diverse classi, le quali daranno vantaggi a tutta la squadra per riuscire poi a concludere i nostri incarichi. In più, vi è presente un sistema di progressione che si alzerà in maniera graduale dopo aver portato a termine un obiettivo oppure avremo effettuato determinate uccisioni. Il lato negativo di questa modalità, come nel precedente capitolo d’altronde, e che quest’ultime risultano parecchio difficili se non coordinati in gruppo e lasciano poco spazio alla rigiocabilità perché si, nelle Spec Ops è possibile progredire di livello con le proprie bocche da fuoco, ma perché dovrei farlo se è presente la modalità multiplayer e il tutto avviene in maniera molto più veloce?
Tirando le somme, la modalità citata non propone quasi nulla di positivo e si presenta come una modalità a cui mancano tante cose. Infatti, vorrei che il team di sviluppo con ipotetico Call of Duty Modern Warfare 3 (che arriverà), decidesse di proporre le vecchie Operazioni Speciali disponibili in Modern Warfare 2 del 2009 e in Modern Warfare 3 2011, regalando una modalità con tante cose da fare e di difficoltà crescente. Speriamo che Infinity Ward possa regalarci delle Spec Ops degne del nome che portano nel capitolo successivo.
Il multiplayer in azione
Non so se questo paragrafo basterà ad elencare tutte le caratteristiche del multiplayer, perché qui c’è tanto di cui parlare. Incominciando dall’inizio, per sbloccare le classi dovrete salire al Livello 4 per poter riuscire ad ottenere i vostri 10 equipaggiamenti personalizzati. Detto questo, in Call of Duty Modern Warfare 2 ci sono state diverse modifiche legate alla progressione: se da un lato potremo sbloccare armi, serie d’uccisioni, specialità, equipaggiamenti tattici e letali solamente salendo di livello, alcune delle bocche da fuoco non saranno sbloccabili in questa maniera poiché Infinity Ward ha apportato dei cambiamenti significativi. Infatti, prendiamo ad esempio l’iconico M4, se progredirete con quest’ultimo potrete avere accesso alcune armi della stessa casa di produzione, come ad esempio il Ftac Recon, fucile da battaglia a colpo singolo oppure l’M16. Ovviamente questo dipende dalle varie armi da fuoco presenti nel gioco, che non sono poche, anzi, sono veramente numerose e molto varie tra loro, e lo stesso discorso si applica con gli accessori. Infatti, una volta portato al massimo l’arma in questione non potremo equipaggiarli tutti, ma dovranno essere sbloccati usando altre armi che saranno ottenibili dopo aver progredito con quest’ultime. Insomma, questo sistema mi aveva lasciato amareggiato inizialmente, ma poi ho capito che questa modifica alla progressione non è da condannare ma da accogliere a braccia aperte poiché il giocatore potrà in questo modo utilizzare ogni singola bocca da fuoco presente nell’opera targata Infinity Ward e Activision.
Una volta portata al massimo un’arma, oltre agli accessori presenti che sono tantissimi tra ottiche, calci, canne, caricatori, munizioni e così via, si può sbloccare un’opzione in più decisamente interessante, ossia la Calibrazione Arma. Sfortunatamente, quest’ultima è stata rimossa a causa di un bug in cui venivano riscontrati numerosi crash se venivano equilibrati 5 accessori. Fortunatamente, a partire da quest’oggi, la situazione è tornata alla normalità, ma nonostante ciò, prima della rimozione ho avuto modo di provarla, e devo dire che quest’ultima aumenta l’asticella qualitativa legata alla personalizzazione delle varie armi. Quest’ultima sarà in grado di cambiare alcune statistiche sugli accessori diminuendo ad esempio il rinculo e aumentando la portata. Purtroppo, al netto delle problematiche elencate poco fa, abbiamo passato pochi attimi ad assaporare tale novità all’interno del franchise sparatutto, ma posso dire con piena cognizione di causa che la Calibrazione Arma è una feature molto interessante. In più, proprio per dare vita alla vostra arma dei sogni, Infinity Ward e Activision hanno reso disponibile il Poligono di Tiro, grazie al quale permette di testare le nostre armi e per un ipotetico Warzone 2.0 o DMZ è sicuramente un’opzione che farà certamente felici diversi giocatori.
Alcune mappe non convincono
Quindi per quanto riguarda il lato progressione sono rimasto particolarmente colpito in positivo da Call of Duty Modern Warfare 2, ma è ora di scendere sul campo di battaglia. Parlando del feeling e del gameplay della nuovo capitolo sfornato da Infinity Ward sono rimasto parecchio soddisfatto. Qui si vede come l’essenza stessa di Call of Duty sia ancora ad alti livelli, proponendo uno sparattutto da stampo arcade molto soddisfacente. Come avevo detto in precedenza nel provato, sono state rimosse alcune meccaniche come lo “Slide Cancel”, il quale rendevano gli scontri parecchio sbilanciati a causa dell’eccessiva libertà di movimento fornita al giocatore stesso, seppur ci siano alcune aggiunte come la possibilità di buttarsi a terra ad una velocità disarmante, ma non potremo sparare finché l’animazione sarà conclusa. Diciamo che questo espediente permette ai vari player di sfuggire a varie occasioni, come ad esempio quando arriverà una granata o semplicemente dovremo sfuggire al fuoco nemico. Insomma, dal punto di vista ludico ci troviamo un buon gioco con un comparto multiplayer veramente notevole, seppur qualche criticità c’è. Se da un lato il titolo può essere divertente, dall’altro alcune modifiche mi hanno lasciato un gusto amaro in bocca e mi riferisco soprattutto al Time to Kill (TTK). Call of Duty Modern Warfare 2 presenta alcune armi molto sbilanciate tra loro. Prendiamo ad esempio l’M4, ci vorranno diversi colpi per eliminare i player avversari mentre con il Taq-V, altro non è che l’iconico Scar, ci vorranno letteralmente meno colpi e presenta una maneggevolezza migliore rispetto alla bocca da fuoco citata. Questo è uno dei primi esempi, per non parlare della potenza sovrastante dei fucili da battaglia, specialmente del Ftac Recon, una delle prime bocca da fuoco sbloccabili, non solo presenta un rateo di fuoco eccessivamente alto ma ucciderà i nemici con pochi colpi ben assestati e con solamente uno alla testa (headshot).
Insomma, già dalla Beta avevo visto che il Time To Kill era letteralmente basso, ma messo in questa situazione viene rappresentato in maniera molto superficiale. Anche se raramente gli sviluppatori hanno aumentato il TTK nei giochi precedenti, spero che Infinity Ward possa aumentare la vita dei player e rendere qualche arma meno potente poiché sono attualmente troppo forti. Parlando ulteriormente delle bocche da fuoco, il feeling mi è rimasto particolarmente impresso in modo positivo. Come dissi ai tempi della beta, quest’ultime sono state realizzate in maniera maniacale dal team di sviluppo e sicuramente rappresentano uno dei punti di forza dell’intera produzione. Infatti, sono molto più difficili da controllare, il che rende gli scontri a fuoco molto più interessanti, anche se, ci sono i classici accessori i quali garantiranno un maggior controllo, ma non per questo motivo all’improvviso il rinculo sparirà, anzi, seppur le armi saranno stabili rispetto a prima bisognerà fare sempre attenzione a non far sbalzare troppo i propri fucili.
Ora, uno degli elementi più importanti quando si va ad analizzare il comparto multiplayer di una produzione, non può che essere il level design. Sappiamo che in ottica di game design bisogna che il tutto quadri alla perfezione, altrimenti si rischia di rovinare l’esperienza ai giocatori. Il level design sembra in alcune circostanze buono, mentre in alcune mappe non è proprio convincente. Prendiamo ad esempio in esame il “Valico di Frontiera Santa Seña”, una mappa che definire come la peggiore è alquanto riduttivo. Dovete sapere che quest’ultima è situata su un ponte dove la maggior parte dell’ambiente è circondato da macchine. Ora, il problema risiede proprio in quest’ultime, poiché se lancerete una granata o una semtex quest’ultime esploderanno generando un vero e proprio pandemonio all’interno delle partite multiplayer, per non parlare della scarsa visibilità. Queste mappe non hanno minimamente senso da un punto di vista progettuale e mi auguro che quest’ultima possa essere rimossa o rivisitata, onde evitare di ritrovarci davanti ad una delle peggiori mappe mai concepite dal team di sviluppo, specialmente dal punto di vista competitivo del gioco, dove Call of Duty Modern Warfare 2 accoglierà ufficialmente le partite classificate nel 2023. Parlando proprio della modalità, ci sono ovviamente le classiche come Tutti Contro Tutti, Deathmatch a Squadre, Cerca e Distruggi e altre iconiche della serie, che continuano a rivelarsi degli ottimi passatempi, ma è doveroso segnalare anche alcune nuove aggiunte come la modalità Knockout, Soccorri gli Ostaggi, Invasione e Moshpit Terza Persona. Ovviamente non mi dilungherò oltre nei dettagli, dato che ne ho ampiamente parlato qualche mese fa, ma ci tengo a precisare che tali modalità sono sicuramente una ventata d’aria fresca per il comparto multiplayer del titolo.
Graficamente superlativo
Ovviamente, date le recenti immagini che sono circolate negli ultimi giorni, è tempo di analizzare nel dettaglio il comparto tecnico di Call of Duty Modern Warfare 2. L’opera, da questo punto di vista è superlativa e non rende pienamente l’idea di quanto il team abbia prestato con cura i minimi dettagli su ogni singolo ambiente. Per esempio, la missione dedicata ad Amsterdam rappresenta cosa è in grado di produrre un team talentuoso come Infinity Ward grazie alla tecnologia fornita ai nostri giorni. Infatti, proprio per fare un paragone con la realtà, il risultato raggiunto dalla compagnia non ha nulla da invidiare, proponendo ogni singolo via, locale e casa realizzati nei minimi particolari. Quindi, posso dire che da un punto di vista prettamente artistico, l’azienda ha svolto un lavoro magistrale, ma Amsterdam è solamente uno dei tanti esempi che possiamo trovare. Parlando invece del multiplayer, sebbene quest’ultimo non è stato concepito con la stessa qualità della campagna, devo ammettere che si difende abbastanza bene, con le prestazioni su PC che sono abbastanza alte.
Ecco, parlando proprio della versione PC, noi abbiamo avuto modo di testare il gioco avvalendoci di due schede video: RTX 2070 Super e RTX 3080. Il risultato in entrambi i casi è superlativo e il DLSS di Nvidia si conferma nuovamente come una tecnologia sensazionale per avere molti più fotogrammi, seppur si può notare un calo drastico nella qualità grafica. Menzionando invece il frame rate, ad esempio, su una 2070 Super con settaggi medio-alti in alcune circostanze supera i 144 fotogrammi al secondo raggiungendo un risultato che mai mi sarei aspettato, soprattutto per una scheda grafica del genere che ancora oggi riesce a garantire un 2K con un frame rate piuttosto alto. Parlando invece della 3080, diciamo che i risultati sono i medesimi, specialmente in 4K. Mentre in 2K parliamo di un frame rate che si avvicina alla 2070 Super, credo fermamente che ci sia qualche problema di ottimizzazione, seppur alla fine non ci possiamo lamentare del risultato finale.
Publisher: Activision
Sviluppatore: Infinity Ward
Piattaforme: PC, PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series X/S
Call of Duty Modern Warfare 2 non è più quel lontano ricordo che abbiamo avuto nel 2009. La campagna presenta tanti momenti al cardiopalma, in grado di stupire il giocatore, seppur proponendo una scrittura degli antagonisti poco entusiasmante. Le Spec Ops potevano essere interessanti grazie ad una progressione notevole, peccato per alcune cose che non convincono appieno e la rigiocabilità in questa modalità non è minimamente giustificata. Parlando infine del multiplayer, il sistema di progressione è abbastanza convincente e la personalizzazione degli equipaggiamenti è più profonda rispetto al passato. Peccato per un level design non sempre impeccabile e un Time To Kill molto basso. Detto questo, credo fortemente che questo sia un buonissimo Call of Duty, ma che poteva rivelarsi qualcosa di più se Infinity Ward avesse posto particolare attenzione ad alcuni aspetti. Detto questo, ricordatevi sempre: l’arma definitiva è il team!