Tales of Symphonia Remastered Recensione: sulle ali di un angelo

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Tales of Symphonia, pubblicato originariamente nel 2004, fu un progetto che raccolse un successo straordinario di critica e pubblico, arrivando nel momento giusto, proprio quando si credeva che la serie Tales of non avrebbe mai altri prosiegui incredibili e memorabili. È di sicuro la produzione che più di tutte ha avuto un notevole impatto nei giocatori, tanto da diventare un’alternativa a Final Fantasy e alle proposte ludiche che arrivavano dal Giappone meravigliando e intrattenendo chiunque fosse appassionato di J-RPG, al momento forte e ricco di produzioni inedite come Chained Echoes di Matthias Linda, un’opera indipendente che ha catturato l’interesse di tutti.

Tales of Symphonia, stando ai numeri, è il quinto episodio della serie Tales of, nonché il terzo videogioco a giungere negli Stati Uniti, nonché il primo ad arrivare anche in Europa. Il suo valore storico, quindi, assume una rilevanza maggiore, specie quando un’opera del genere viene scelta per un’operazione di remastered che, a conti fatti, forse necessitava un altro tipo di trattamento, come un remake. Il motivo è chiaro: la perdita del codice sorgente, che Bandai Namco al tempo aveva usato per la creazione dell’opera, è un rischio che nessuno dovrebbe correre. In tal senso, l’operazione è stata costruita sotto un’altra base più sicura ma al tempo stesso incerta, che significava dover sistemare, semplificare e anche curare ogni aspetto per renderla giocabile a un pubblico vasto. Ci sono i giocatori che lo hanno conosciuto nel 2004, e ci sono coloro che ne sentono parlare per la prima volta perché arrivano da Tales of Arise, l’ultimo capitolo della serie, una delle migliori versioni mai presentate prima.

Cosa significa, però, proporre Tales of Symphonia Remastered in un momento del genere, ricco comunque di tanti altri esponenti del genere? Intanto cercare di conservare la memoria storica di un’opera e le sue potenzialità, perché la produzione di Namco Bandai, al tempo, ebbe il grandissimo pregio di essere esattamente questo: una produzione intensa, scritta egregiamente e particolareggiata, forte di personaggi e protagonisti pieni di carisma. E le tematiche trattate al suo interno, che poi si ripetono anche negli altri capitoli, ricordano perché alcune di esse sorreggono in modo encomiabile il tessuto di questa magnifica serie che meriterebbe maggiore considerazione e trattamenti certamente meglio affinati. Ma procediamo con ordine.

Ogni favola, d’altronde, parte con un incipit e una grande tragedia. Non appena si avvia il gioco, c’è l’immancabile teaser anime che presenta alcune delle ambientazioni e dei personaggi del capitolo. Stavolta, è stato come fare un salto nel passato, perché rivedere quelle immagini è stato meraviglioso e inaspettato, specie se pensiamo che sono passati diciotto anni da allora, e che di opere ne sono passate parecchie. Tales of Symphonia, però, è una produzione affascinante, ricca di molte sfaccettature, di storie e meraviglie che è impossibile dimenticare. Viene complesso non immergersi nelle sue dinamiche, com’è complesso non apprezzare i rapporti umani fra i protagonisti che si ritrovano in un contesto straordinario. Era ancora l’epoca dei grandi viaggi, gli stessi che si intraprendevano per mettersi alla prova e che chiunque, in un modo o nell’altro, viveva intimamente. La storia parte da questo, d’altronde: da un momento. Un momento significativo, carico di aspettative e molte emozioni. Da un compito complesso, da un sogno e da una missione che, come sempre, si configura impossibile.

Tales_OfTales of Symphonia Remastered: sulle ali di un angelo

Il mondo di Sylvarant sta soffrendo a causa della mancanza di mana, fondamentale per chiunque utilizzi la magia e per la natura stessa che si nutre di essa. Le coltivazioni marciscono, diventano immangiabili e l’acqua scarseggia, portando le popolazioni a emigrare e a morire, raggiungendo reami che possano proteggerli dalla corruzione ormai dilagante. Per salvare ogni cosa, come accade spesso, serve un Prescelto che possa rimettere tutto quanto al suo posto prima che sia troppo tardi, risvegliando gli Spiriti Guardiani che dimorano in templi antichi come il mondo.

Questo compito, a quanto pare, è sulle spalle della giovane Colette Brunel, che fino a ieri non sapeva affatto della sua esistenza ma era considerata da tutti come una persona speciale e da proteggere a ogni costo. A farlo è Lloyd Irvin, il protagonista principale delle vicende, un amico fedele per la ragazza nonché per Genis, un bambino che ancora deve imparare tutto sul mondo, le sue ipocrisie e meraviglie. Senza farvi spoiler che potrebbero rovinare la godibilità complessiva dell’esperienza, sappiate soltanto che i giovani partono alla volta dell’ignoto assieme a Kratos Auron, una sorta di mercenario al soldo del miglior offerente, che si dimostra un abile spadaccino. La storia, appassionante e commovente, sfrutta in modo unico la sua scrittura, che non risulta mai melensa ed esagerata, dimostrandosi efficace e ben costruita sin dalle prime ore di gioco. Complici i protagonisti, che rappresentano infatti la reale essenza della produzione, l’opera si dimostra matura e sfaccettata anche grazie ai vari avvenimenti che si susseguono l’uno dopo l’altro, non dando mai la sensazione di mollare la presa e intrattenendo piacevolmente.

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È infatti questo il miglior pregio della storia di Tales of Symphonia Remastered, che ha sempre dimostrato di aver un modo unico e particolareggiato per esprimere le sue innegabili potenzialità, alcune delle quali d’impatto e trascinanti. In tal senso, l’opera dimostra una maturità che l’ha sempre contraddistinta rispetto a molte altre produzioni della serie, soprattutto perché i temi affrontati, alcuni dei quali tremendamente attuali, descrivono un mondo letteralmente sulla via del tramonto che potrebbe crollare da un momento all’altro, se non si fa qualcosa per impedirlo.

L’avventura prosegue con questo scopo e, nel frattempo, i personaggi instaurano rapporti d’amicizia sempre più solidi. Si aggiungono altri compagni e se ne conoscono ulteriori, e un principale punto di contatto fra gameplay e narrazione è proprio nella costruzione di questi legami che si instaurano ed espandono ulteriormente il tessuto narrativo, che diventa a sua volta più solido e appassionante. Ci riferiamo soprattutto al legame fra Lloyd e Colette, che scoprono man mano lati intimi e particolare che prima, al villaggio, non conoscevano affatto. Colette, infatti, era sempre molto protetta dai suoi nonni e da chiunque ci teneva a lei, e Lloyd non aveva mai il tempo per conoscere cosa aveva realmente nel cuore. Il tema del viaggio, infatti, si rafforza maggiormente e raggiunge lati inaspettati e gradevoli, dimostrandosi forte ma soprattutto caratteristica.

Un racconto, come ben sappiamo, non è nulla senza la costruzione di un mondo che sappia appassionare e coinvolgere. In questo caso, quello di Tales of Symphonia Remastered è affascinante e avvolgente. Non mancano creature da sconfiggere, e non mancano neppure temi delicati come l’accettazione di sé stessi e dei propri limiti. Un’ambientazione da sogno, una storia commovente e delle dinamiche avvolgenti e trascinanti: Tales of Symphonia è un sogno per chiunque adori viaggiare con la fantasia e non aspetta altro che vivere un’esperienza che racconti in modo totale una storia dal grande significato emotivo e simbolico. Proprio come il passato, lo scopo di quest’opera è di far vivere al giocatore un’opera adatta e ben pensata, che sappia far riflettere e spingere a ulteriori significati futuri di reale e concreto impatto anche chi non ne ha mai sentito parlare prima. Conoscere questo mondo, dunque, permette ulteriori visioni sui mondi che si affrontano in corso d’opera.

Tales of Symphonia Remastered e la sua struttura di gioco ancora una volta vincente

Quando si parla della serie “Tales of”, il rischio di dire qualcosa di sbagliato è sempre dietro l’angolo. Siamo di fronte a un J-RPG con visuale dall’alto verso il basso sia negli ambienti più piccoli quanto in quelli grandi, e che permette di ruotare la telecamera a proprio piacimento in qualunque modo si preferisca. Il punto focale dell’esperienza, oltre all’esplorazione, sono le battaglie da combattere per le mappe di gioco. Alcuni sono tratteggiati da scontri casuali quando si esplora la vastità del mondo di gioco nel pieno stile di Ni no Kuni, mentre altri sono inevitabili anche quando si combatte contro un nemico qualunque, e che necessita di essere approcciato in modo diverso in corso d’opera.

Le battaglie, in sostanza, avvengono in arene predefinite in cui si combatte in tempo reale, cambiando nel menu delle opzioni i valori d’attacco e di difesa per avere a che fare con nemici variegati. Tuttavia, gli scontri avvengono, come già accennato, in modo diretto: si attacca, si salta per evitare le offensive nemiche e si può deviare un qualunque attacco per poi contrattaccare. Sempre nel menu dei vari personaggi, infatti, c’è la possibilità di scegliere il proprio party, schierando così la migliore squadra in campo. Detta così sembra facile ma non lo è per niente, specialmente a un livello di difficoltà superiore, che abbiamo scelto per spremere al meglio le dinamiche di gioco.

Abbiamo combattuto contro diversi avversari e molti boss, usando varie abilità equipaggiabili sin da subito e usando armi più potenti, acquistabili nei mercati cittadini e nei luoghi casuali del mondo di gioco, per poi approcciarci con chi avevamo davanti tenendo in considerazione ogni nostra mossa. Perché sì, può essere semplice attaccare ma serve una preparazione preliminare per affrontare chi possiamo trovarci davanti. In tal senso, la gelatina alla mela rappresenta una manna dal cielo per acquisire punti vitalità, così come fare uso della panacea per rinvigorirsi, o del succo di vita per risvegliare un personaggio precedentemente sconfitto.

Utilizzare abilità e ulteriori combinazioni equivale a dover attendere che tutto si ricarichi in modo automatico, per poi utilizzarne un’altra e colpire in modo efficace chiunque cerchi di mettersi sulla nostra strada. L’utilizzo di attacchi speciali, infatti, può risolvere in diversi modi alcuni degli scontri più complessi. Man mano che si avanzerà in questo mondo meraviglioso e fantastico, i personaggi potranno rinforzarsi e diventare più potenti, e il loro livello aumenterà automaticamente. Nonostante sia una struttura già collaudata in passata e rinforzata maggiormente con Tales of Arise, Tales of Symphonia Remastered mantiene invariate le medesime meccaniche del passato, non presentando alcune novità o accorgimenti. Resta esattamente per quello che è, almeno da questo punto di vista, ed è una buonissima, grande notizia.

Un porting non all’altezza

La storia Tales of Symphonia Remastered, proprio come nella sua versione originale, ha quarantacinque euro di contenuti cui se ne possono aggiungere ulteriori trenta. Quando è stata annunciata la remastered, in molti si auguravano che conservasse lo spirito che aveva catturato molti giocatori nel lontano 2004. Sfortunatamente, non è stato così a causa di un lato tecnico claudicante e a volte zoppicante, che non è riuscito a convincere pienamente a causa di sviste purtroppo plateali.

In alcune occasioni, infatti, l’audio non si sentiva più, e in generale le immagini e i colori non apparivano completamente vivaci né ben amalgamati nel contesto. Si tratta di un lavoro alquanto pigro e non ottimamente rappresentato a causa di mancanze tecniche da parte di Namco Bandai in questa riproposizione. In progetti del genere è necessario svecchiare e migliorare il materiale originale, dandogli nuova luce e riempiendo quei lati oscuri che necessitavano una cura maggiore. Non abbiamo affrontato bug di alcun genere, né compenetrazioni e tanto meno altre problematiche. Se però comparata alla versione uscita diciotto anni fa, la remastered ne esce sfortunatamente in maniera non ottimale. Si poteva decisamente fare molto di più e curare meglio l’intero progetto!

Piattaforme: PlayStation 4, Nintendo Switch e Xbox One

Sviluppatore: Bandai Namco Tales Studio

Publisher:  Bandai Namco Entertainment

In definitiva, Tales of Symphonia Remastered è una riproposizione che arriva in un momento certamente ricco di JRPG, mostrando una narrativa ancora oggi incredibile e una struttura di gioco assolutamente intrigante e divertente. Longevo, particolareggiato e commovente, stiamo parlando di uno dei capisaldi della serie Tales of, nonché di un prodotto che meritava tuttavia maggiore fortuna, soprattutto come porting. Al netto di qualche piccolo difetto, resta l’esperienza inalterata e affascinante di un tempo, che speriamo possiate vivere nonostante i suoi difetti.

VOTO 7.7