C’è stato un momento per tutti nella vita in cui siamo venuti a contatto con la figura mitologica di D’Artagnan, il classico eroe senza macchia e senza paura, dall’animo buono e di grande umiltà. Il giovane guascone sempre pronto all’avventura, ancora acerbo nell’esperienza e nel combattimento ma che farebbe invidia al più pavido ed esperto Moschettiere del Re. Gli omaggi, storicamente, sono stati davvero tanti e anche differenti tra loro, nello stile e nella trama principale. Dai film più vecchi ai più recenti, senza tralasciare il celebre anime che ha disegnato nella mente di tanti bambini la classica iconografia delle casacche blu e una serie tv piuttosto riuscita, almeno nelle prime stagioni.
C’è poi chi ha divorato le parole di Alexandre Dumas, dalla prima all’ultima, arrivando alla parola “fine” della saga dei moschettieri passando per Vent’anni dopo e Il Visconte di Bragelonne (conosciuto ai più come l’epilogo che ci ha presentato il più conosciuto film di Di Caprio, La Maschera di Ferro).
Ora non arriva solo un nuovo film dedicato ai personaggi dello scrittore francese, bensì una duologia, di cui I Tre Moschettieri D’Artagnan rappresenta la prima parte.
I Tre Moschettieri D’Artagnan: rispettoso del classico ma comunque moderno
Devo dire che il primo trailer mi aveva fatto sperare che i due film in programma riguardassero proprio i tre libri che attraversano e concludono tutta la saga dei moschettieri, ma anche il fatto che solo il primo libro sia diviso in due parti è davvero un’ottima notizia per i fan “letterari”.
Il primo motivo, che poi rappresenta uno dei punti di forza e delle novità apportate dall’adattamento del regista Martin Bourboulon, è proprio quello di riuscire, per la prima volta, a portare sul grande schermo un’avventura che non si ferma solo alla missione di recupero della collana dal Duca di Buckingham per salvare l’onore della Regina di Francia, ma approfondisce le tematiche del libro dando loro un risalto completo e un contesto d’insieme.
Parliamo di politica, di intrighi e di guerre, che hanno plasmato la storia francese e non solo, ma non vi anticipiamo nulla, se ancora non conoscete la storia completa ve lo lasciamo scoprire dal film.
Questa scelta si riflette, inevitabilmente e fortunatamente, in un più che fedele adattamento.
Eva Green impersona una Milady cinica e spietata, come lo stesso Dumas la descrive e che, obiettivamente, è uno dei personaggi che nelle varie trasposizioni cinematografiche non si è mai distaccato dal suo alter ego letterario, anche nelle sperimentazioni più avanguardiste.
Tra il cast di attori più conosciuti troviamo anche Vincent Cassel nei panni di Athos, un personaggio forse all’inizio troppo sottotono. Sappiamo, infatti, che il conte De la Fère è un personaggio con un forte tormento interiore, che scopriremo poi qual è, ma per gli spettatori che non conoscono ancora la vicenda potrebbe risultare inizialmente come un personaggio poco sviluppato. Ma, come dicevo, la duologia ci fa ben sperare che tutte le vicende saranno poi raccontate al meglio e, forse, per la prima volta sul grande schermo.
In effetti un omaggio così sentito e che non cavalca solo l’onda dei precedenti successi e delle sceneggiature più o meno tutte simili dei film sui Moschettieri, poteva arrivare solamente da una produzione francese.
Si nota da subito una chiara direzione che si va distaccando dall’immaginario collettivo sulla figura di D’Artagnan e dei sui compagni d’armi, senza però snaturare quei punti di forza che derivano dalla narrazione di Dumas. La regia ha dei tratti moderni che si vanno a contrapporre, senza stonare, a una fotografia molto “realista” e non eccessiva, che rispecchia gli anni della narrazione. I combattimenti si alternano con riprese di gruppo ma anche quasi in prima persona e anche le divise dei moschettieri non ricalcano le classiche “giubbe blu” in contrapposizione alle rosse dell’armata di Richelieu.
Quelli rimarcati nella recensione (e altri) sono tutti elementi che fanno di questo primo film una pellicola degna del capolavoro letterario a cui si ispira e noi già non vediamo l’ora di poter vedere il seguito, che per fortuna non tarderà ad arrivare sul grande schermo.