Naughty Dog è l’azienda madre di alcune delle serie di videogiochi più iconiche e
di successo della storia, nota a tutto il mondo per la sua attenzione al dettaglio
e amata dai fan per la sua grande impronta cinematografica, presente all’interno dei suoi titoli più recenti. In questo speciale vogliamo ripercorrere con voi la storia della casa di sviluppo, dai primi passi sotto il nome di Jam Software, fino alla sua attuale identità di colosso dell’industria del videogioco e software house di punta di Sony.
La nascita dello studio e i primi titoli
I fondatori dello studio sono due: Jason Rubin e Andy Gavin. I due hanno raccontato di aver fatto amicizia nel 1982 in una scuola ebrea in Virginia, scoprendo sin da subito un interesse reciproco nei confronti dello sviluppo di videogiochi.
Nel 1984, insieme all’amico Mike Goyet, fondano JAM Software scegliendo di utilizzare le loro iniziali come nome per l’azienda. Poco tempo dopo, Goyet decide
di abbandonare il progetto per via del suo disinteresse verso le attività dello studio e l’acronimo viene mantenuto cambiando il significato in “Jason and Andy’s Magic“.
Durante i primi anni di attività della software house, Jason e Andy si dedicano
allo sviluppo di titoli dal genere vario, primo dei quali Math Jam (1985, Apple II),
un semplice titolo educativo avente il fine di insegnare la matematica ai bambini. Il gioco però non riuscì mai a raggiungere le scuole a causa dei tempi ancora fin troppo poco maturi per il medium. Per nulla intimoriti dal fallimento, i due “magici” sviluppatori decisero quindi di sviluppare un nuovo titolo, questa volta puntando ad un prodotto del tutto ludico, nasce così Ski Crazed (1986, Apple II). Un titolo sportivo basato sulla pratica dello sci, in cui i giocatori devono acquisire il favore del pubblico evitando gli ostacoli presenti sulla vetta del Kilimanjaro. All’interno del gioco è oltretutto presente una modalità in cui è possibile realizzare dei livelli personalizzati, una rudimentale versione dell’attuale struttura di gameplay di titoli moderni come Super Mario Maker e Dreams.
Qualche anno dopo, tramite il publisher Baudville, rilasciano Dream Zone (1988, Apple II GS). Il titolo risulta essere un valido esperimento per lanciare i due ragazzi in quello che era il florido mercato delle avventure grafiche, facendo alzare l’asticella di qualità dei titoli targati JAM Software. Solo un anno più tardi, nel 1989, la JAM Software raggiunge un accordo con Electronic Arts, diventando lo studio di sviluppo di terze parti più giovane a stipulare un contratto con EA. In seguito al loro cambio di rotta, Rubin e Gavin decisero di tagliare i rapporti con Baudville ed evidenziare ulteriormente la nuova partnership cambiando il nome dell’azienda dal semplice e comune “JAM Software“, all’ironico e leggendario nome “Naughty Dog”, oggi divenuto sinonimo di professionalità ed eccellenza.
Sotto l’ala protettrice di Electronic Arts, i due ragazzi sviluppano Keef the Thief: A Boy and His Lockpick (1989, Apple II GS), un’avventura grafica con elementi GDR
dalle tematiche fantasy. Negli anni successivi alla squadra si aggiunge Vijay Satyanand Pande, insieme al quale realizzano il loro primo titolo per console: Rings of Power (1992, SEGA Genesis), un gioco di ruolo di stampo tolkeniano in linea con il panorama videoludico dell’epoca. Il progetto si rivela essere il primo grande successo di Naughty Dog, vendendo circa 100.000 copie durante i primi tre mesi di pubblicazione.
Anche la collaborazione con il nuovo publisher non è però destinata a continuare. A far traboccare nuovamente il vaso è l’avvicinamento da parte di quello che era un insospettabile Mark Cerny, che solo qualche anno più tardi inizierà la sua scalata verso la posizione di lead designer delle console Sony.
Cerny al tempo ricopriva il ruolo leader di Universal Interactive Studios, una divisione del colosso cinematografico Universal Pictures, aperta da poco tempo e dedicata totalmente alla pubblicazione di videogiochi.
Nel 1994, Rubin e Gavin realizzano Way of the Warrior, un titolo che si presenta con uno stile perfettamente in linea con i picchiaduro di punta dell’epoca,
come Mortal Kombat e Street Fighter, con immagini animate di attori reali.
I due sviluppatori nello stesso anno presentano a Mark Cerny Way of the Warrior, ottenendo una pubblicazione su 3DO Interactive Multiplayer,
una console di scarso successo diffusa durante gli anni 90′ in America.
Pur non raggiungendo grandi numeri di vendite, Cerny rimane sorpreso dal prodotto e decide di accordarsi con gli oramai maturi ragazzi di Naughty Dog per la produzione e pubblicazione di altri tre titoli.
Rubin e Gavin avviano così i lavori per la produzione di un gioco platform tridimensionale con uno stile da cartone animato comico (realizzato dalla mano del character designer Charles Zembillas, padre anche del design di Spyro the Dragon) e avente come protagonista quello che oggi è, senza ombra di dubbio,
il marsupiale australiano piú famoso tra gli appassionati di videogiochi. Il progetto, avente come nome in codice “Sonic’s Ass Game” (per via della posizione dell’inquadratura alle spalle del protagonista), si rivelerà essere il primo successo globale di Naughty Dog, finendo in cima alle classifiche di vendita e nei ricordi di tutti gli appassionati. Da un nome dato per gioco nasce così una delle icone più popolari della storia del videogioco, Crash Bandicoot.
I giochi di maggior successo
Il seguito al successo del primo capitolo, Crash Bandicoot (1996, PlayStation), la software house decide di utilizzare il neonato franchise per le restanti due pubblicazioni accordate con Universal Interactive Studios.
Naughty Dog realizza e pubblica durante i due anni successivi al rilascio della killer application di Sony altri due capitoli della serie: Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back (1997) e Crash Bandicoot: Warped (1998). La collaborazione con Universal Interactive si conclude con la pubblicazione di Crash Team Racing (1999, PlayStation), un titolo spin-off della serie in risposta al successo di Mario Kart 64 (1996, Nintendo 64).
Durante i primi mesi del 2001 Naughty Dog viene acquisita da Sony Computer Entertainment America, perdendo la possibilità di realizzare altri titoli ambientati
nel mondo popolato dai Bandicoot. Al contrario, la serie è proseguita negli anni, garantendo successo ai numerosi publisher e software house che l’hanno posseduta tra le mani. La serie ha raggiunto circa venti pubblicazioni nel primo decennio del 2000, per poi essere abbandonata fino al rilancio del brand avvenuto tramite il remake Crash Bandicoot N.Sane Trilogy (2017), in cui vengono riproposti i primi tre capitoli della serie originale di Naughty Dog.
Sotto l’ala di Sony, Rubin e Gavin realizzano la serie di Jak and Daxter, riproponendo ai loro fan una nuova serie platform d’avventura, questa volta incentrata sulla narrazione. La serie viene lanciata con Jak and Daxter: The Precursor Legacy (2001, PlayStation 2), ottenendo sin da subito il favore del pubblico. Negli anni successivi vengono rilasciati tre capitoli tra serie principale e spin-off: Jak II (2003), Jak 3 (2004) e Jak X: Combat Racing (2005). Questa serie rappresenta un grande momento di cambiamento per Naughty Dog, che tra un capitolo della serie e l’altro, vede l’arrivo di grandi artisti come: Evan Wells, Bruce Straley, Christophe Balestra, Amy Hennig e Neil Druckmann. Al contempo la compagnia subisce però anche l’abbandono dei suoi fondatori e la loro sostituzione con i nuovi presidenti Wells e Stephen White (quest’ultimo rimpiazzato dopo solo un anno da Balestra).
In seguito al cambio di direzione della compagnia, avviene anche un cambio di stile a livello di produzione, abbandonando lo stile cartoonesco delle serie realizzate da Rubin e Gavin in favore di uno stile che punta al massimo realismo possibile.
Nel 2007 viene pubblicato il primo capitolo della serie Uncharted, nata dalla penna di Amy Hennig e con protagonista l’avventuriero Nathan Drake. Anche in questo caso, la software house riesce ad ottenere numerosi elogi e premi da tutto il mondo proprio grazie al realismo e la scrittura dell’opera, curati sotto ogni punto di vista.
Durante la produzione del quarto e ultimo capitolo, la compagnia ha subito l’abbandono di Amy Hennig, obbligando Druckmann e Straley ad assumere il ruolo di direttori del progetto e cambiare radicalmente la visione dell’autrice.
Nel 2022 la serie ha ricevuto un’adattamento cinematografico con protagonista Tom Holland.
Nel 2013 viene pubblicato The Last of Us (PlayStation 3), un titolo horror ambientato in un mondo post-apocalittico, in cui viviamo le disavventure di Joel e Ellie, interpretati da Troy Baker e Ashley Johnson. Grazie alla loro recitazione, alla straordinaria potenza narrativa ed un comparto sonoro indimenticabile, il primo capitolo di The Last of Us ha ricevuto innumerabili premi e Naughty Dog è stata premiata in più occasioni come casa di sviluppo dell’anno. Nel 2020 viene pubblicato The Last of Us Part II, che attualmente detiene il primato di gioco PlayStation 4 venduto più rapidamente (più di 4 milioni di copie solo nel primo week-end). La compagnia, durante questi dieci anni dal rilascio del primo capitolo, ha realizzato autonomamente The Last of Us Remastered (2014, PlayStation 4) e The Last of Us Part I (2022, PlayStation 5), un remake totalmente fedele al titolo originale. Anche The Last of Us, come Uncharted, ha ricevuto un adattamento cinematografico nel 2023, in cui i due protagonisti sono stati interpretati da Pedro Pascal e Bella Ramsey.
I progetti attuali e futuri
Naughty Dog è sempre stata restia al mostrare ai suoi fan le sue prossime mosse.
Attualmente la compagnia ha dichiarato di star sviluppando da anni un capitolo di The Last of Us incentrato sul multiplayer e di voler raccontare storie all’interno della loro ambientazione post-apocalittica, non escludendo quindi un futuro sequel single-player delle avventure di Joel ed Ellie.
Dalle dichiarazioni della software house si evince che anche l’universo di Uncharted possa ancora riservare delle sorprese per i suoi fan, raccontando delle storie in cui Nathan Drake non svolge il ruolo di protagonista indiscusso, ma fino ad ora Naughty Dog non sembra interessata particolarmente ad ampliare la narrazione del mondo.
Ciò che sappiamo è che attualmente la compagnia sta concentrando i propri sforzi sull’ottimizzazione della versione PC di The Last of Us Part 1 e lo sviluppo del titolo multiplayer di The Last of Us, del quale dovrebbero arrivare delle notizie entro fine anno, secondo Druckmann.
Inoltre in seguito al PlayStation Showcase dello scorso Maggio 2023, Naughty Dog tramite un post su Twitter ha affermato di aver deciso di dedicare più tempo allo sviluppo di quest’ultimo e di star lavorando parallelamente ad una “brand new single-player experience”, lasciando intendere che forse The Last of Us non sarà l’unica serie che seguiremo nei prossimi anni.
— Naughty Dog (@Naughty_Dog) May 26, 2023
Vi invitiamo a rimanere aggiornati insieme a noi su ulteriori notizie da parte di Naughty Dog e qualora desideraste un approfondimento ulteriore, vi rimandiamo ai nostri articoli:
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