Gli FPS su mobile hanno sempre un loro perché: piccola verità riconfermata e debitamente potenziata dall’avvento delle vacanze estive. Se portare una console fissa sotto l’ombrellone è fisicamente impossibile – e rischiare di rovinare la propria Nintendo Switch comunque sconsigliabile – ecco tornare utili i dispositivi che sempre abbiamo in tasca o nella borsa, vale a dire gli smartphone. Ora, il genere negli ultimi anni ha visto rincorrersi tutta una serie di iterazioni, da PUBG Mobile a Fortnite Battaglia Reale (trovate qui la sua storica recensione), passando per il ben noto Call of Duty. Arena Breakout va ad inserirsi in un filone quindi particolarmente florido e praticato, e nel farlo deve potersi permettere qualche cosa che lo renda immediatamente riconoscibile, perfino “necessario” per utilizzare un termine tanto abusato nel settore dell’intrattenimento nell’ultima decade. Dopo aver trascorso ore ed ore con Arena Breakout, online ed offline, da soli e in compagnia, siamo pronti per il verdetto. Vi spiegheremo, nella nostra recensione, che cosa funziona molto bene e che cosa un po’ meno; e soprattutto perché, approfittando delle vacanze estive, dovreste comunque concedervi il lusso di dargli una possibilità – soprattutto considerando che non vi costerà nulla, trattandosi di un free to play. Imbracciate le armi (virtuali).
Arene e bottini: la filosofia di Arena Breakout
Arena Breakout non presenta una modalità campagna o storia, anche se tutta una serie di missioni pensate interamente per l’offline permettono al giocatore di prendere confidenza con le meccaniche di gioco (contro l’intelligenza artificiale non troppo sveglia). L’intera esperienza è pensata per brillare – com’è ovvio – online, preferibilmente in squadre composte da altri giocatori che già conosciate e con i quali possiate coordinarvi; ma in alternativa, in presenza di un buon team di sconosciuti, è comunque possibile portare a casa la vittoria. Una volta scesi nell’arena è bene conoscere le regole di gioco ed evitare di dividersi: se qualcuno tra i vostri compagni inizierà a correre contro le aree controllate dai nemici, sarà molto probabile arrivare al game over in men che non si dica.
Ora, la filosofia dell’FPS in questione è molto semplice e si può riassumere in “arene e bottini“. Si tratta fondamentalmente di completare, in squadre composte da più giocatori, una serie di raid consecutivi; ogni raid permette di ottenere oggetti rari e potenziamenti per il proprio equipaggiamento, a patto di saccheggiare per bene i cadaveri di ogni nemico eliminato e soprattutto di arrivare al punto di fuga senza essere uccisi. A questo punto il livello è completato, e si passa al successivo in presenza della stessa squadra o componendone una nuova. Ogni arena è suddivisa poi in un ambiente principale, tematico e facilmente riconoscibile, a sua volta composto di altre aree più piccole. Complessivamente non parliamo di zone troppo dispersive, perché su mobile sarebbe possibile raggiungere simili livelli; ma comunque Arean Breakout tiene testa agli FPS più famosi e presenta arene sufficientemente vaste e divertenti da esplorare, le quali offrono tutta una serie di diversivi e modalità di approccio differenti ed efficaci.
Gameplay: leggeri o pesanti, aggressivi o tattici
Se la filosofia alla base di Arena Breakout è tutto sommato standardizzata, lo stesso non può dirsi per il gameplay in sé, il quale offre indubbiamente spunti interessanti. All’inizio della partita, ad esempio, dovrete stabilire voi quale equipaggiamento portare nell’arena: preferirete munirvi di un arsenale pronto per affrontare qualsiasi evenienza, o piuttosto del minimo indispensabile al fine di rimanere leggeri e spostarvi più rapidamente? Il peso dello zaino, infatti, modifica la fruizione dei livelli, e ogni stile di gioco preferirà un certo schema piuttosto che un altro. Naturalmente il loot del livello, composto del bottino dei nemici più quello garantito dal completamento, andrà ad arricchire il vostro personaggio, al punto tale che gli sviluppatori hanno previsto una sorta di sistema di scambio (o di mercato) tra giocatori. Potrete quindi vendere ciò che non vi serve al fine di acquistare nuove armi, o potenziare quelle già in vostro possesso; anche da questo punto di vista i contenuti proposti dall’FPS di Tencent sono davvero numerosi.
A voi sta anche la scelta dello stile di gioco più adatto per affrontare le singole aree attualmente presenti in Arena Breakout – vale a dire la Fattoria, la Valle, l’Armeria e Northridge. D’accordo, sono appena quattro, ma il lancio del titolo risale agli scorsi giorni e molto probabilmente nuove zone saranno introdotte a cadenza regolare nei prossimi mesi (o anni, se il supporto proseguirà). Non ci ha colpito particolarmente, invece, la varietà complessiva di queste singole zone, tutto sommato ugualmente grigie ed anonime – ma del resto, chi gioca ad un FPS per godersi il panorama? Alcuni luoghi della Fattoria sono certo più adatti per i colpi da cecchino, il quale potrà appostarsi sulle colline più distanti; e nell’Armeria lo scontro a fuoco ravvicinato ad un certo punto sarà inevitabile. Questi piccoli dettagli, assieme ad altri, rendono Arena Breakout molto meno banale di quanto potrebbe sembrare a una prima occhiata.
Vi sono però anche dei piccoli difetti da tenere a mente, i quali sono fondamentalmente due, e purtroppo contribuiscono all’abbassarsi del voto complessivo che altrimenti sarebbe stato ben più generoso – perché lo ribadiamo, Arena Breakout è gratuito, ricchissimo di contenuti, altamente personalizzabile e notevole, in sé, nella sua natura mobile. Ora, il primo di questi difetti è il fuoco automatico, perché non c’è. Con i comandi mobile bisogna prima mirare e poi nuovamente eseguire un altro input per fare fuoco; e in portabilità è un problema. Va pure detto che titoli simili condividono lo stesso difetto, e dunque annotiamolo senza farne un dramma. L’altro problema, che a chi scrive ha dato particolarmente fastidio, è la presenza invasiva di “millemila£ avvisi di gioco nell’interfaccia già di suo abbastanza densa di contenuti. In alcune situazioni non si capisce davvero quale finestra “chiudere” per prima, e nelle fasi dei tutorial ci si ritrova alle prese con lunghi e tediosi avvertimenti che non si possono saltare in alcun modo (non se volete capire come funziona il gioco, almeno). Un menù un po’ più snello, in abbinamento a comandi chiari e precisi sul funzionamento complessivo, avrebbe certo giovato ad Arena Breakout. Infine, un osservazione sul comparto tecnico: è davvero notevole, nonostante gil ambienti un po’ scarni di dettagli (ma ricordiamo che siamo su mobile). Qualche ottimizzazione per evitare il surriscaldamento dei dispositivi è auspicabile.
Piattaforme: Mobile via Google Play e App Store
Sviluppatore: Tencent
Publisher: Level Infinite
Arena Breakout è un FPS altamente strategico in cui non basta gettarsi nell’arena e aprire il fuoco su tutto e tutti. L’equipaggiamento va calibrato, ogni squadra sapientemente coordinata, l’approccio variato – in base al livello – tra aggressività e oculata strategia. Il bottino garantito da nemici e raid può essere scambiato o venduto ad altri giocatori, così da acquistare nuove armi e potenziamenti per gli oggetti in nostro possesso. I contenuti sono moltissimi, il comparto tecnico notevole; c’è qualche difetto che pesa, come l’assenza del fuoco automatico e l’interfaccia utente non propriamente intelligente, ma il più è comunque perdonabile. Con il giusto supporto da parte degli sviluppatori, Arena Breakout potrebbe davvero candidarsi a “FPS notevole” sia su Android che su iOS.