Baldur's Gate 3

Baldur’s Gate 3 Guida: cinque consigli per iniziare l’avventura

Baldur’s Gate 3 è un titolo dalla mole di contenuti titanica e della qualità videoludica impressionante, smisurata. Questa (quasi) prima settimana di vita in compagna della versione finale del capolavoro annunciato di Larian ha già saputo mettere in chiaro questi due aspetti fondamentali, su cui, a dire il vero, ben pochi nutrivano veramente dubbi al riguardo. Del resto, quando si tratta di mettere le mani su un gioco di ruolo vecchio stile, duro e crudo per diversi aspetti, i ragazzi di Larian hanno già ampiamente dimostrato di sapere il fatto loro e Baldur’s Gate 3 è un po’ la consacrazione finale e definitiva del team belga, finito sotto le luci della ribalta grazie al grande lavoro svolto con Divinity Original Sin. Come volevasi dimostrare e come, per certi versi, è giusto che sia, Baldur’s Gate 3 è un prodotto dalla portata gargantuesca, gigantesca, colossale, tanto sul piano narrativo quanto sul piano ludico, e bastano veramente pochi minuti di gioco per comprenderne i motivi. L’opera di Larian, infatti, abbraccia e incarna alla perfezione i dogmi sia del gioco di ruolo inteso come esperienza videoludica sia quelli del gioco di ruolo vero e proprio, con una fortissima influenza generata dal suo essere basato, ispirato e ambientato nell’universo di Dungeons & Dragons, il GDR per eccellenza. Questo aspetto, chiaramente, rendere l’esperienza di gioco ancor più imponente, complessa e sfaccettata. In Baldur’s Gate 3 ogni scelta conta, ogni azione porta a determinate conseguenze, con ripercussioni meravigliosamente genuine sull’esperienza di gioco, che si plasma in base al tipo di vita che si vuole vivere una volta entrati nel mondo del GDR di Larian. Per questo motivo, vista la mole potenzialmente enorme di cose da tenere in conto per godere appieno dell’avventura, ho deciso, nel mentre che sto ancora decidendo per bene con quale personaggio portare avanti seriamente l’avventura, ho deciso di stilare una lista di cinque consigli utili per iniziare e portare avanti al meglio anche il vostro viaggio, per quanto, comunque, la libertà rimane sempre il cuore pulsante della produzione. Siete pronti a prendere appunti?

Baldur's Gate 3

Baldur’s Gate 3 è gigantesco: prendetevi il giusto tempo

Il primo consiglio che mi sento di darvi è senza dubbio quello di vivere l’esperienza di gioco con i giusti tempi. Baldur’s Gate 3 non è un titolo semplice da approcciare, non è una produzione votata all’azione né tantomeno è un prodotto che si può imparare a conoscere dopo poche ore di gioco. Per vivere un’esperienza più autentica e profonda possibile è necessario, innanzitutto, imparare a conoscere tutto quello che il mondo di gioco creato da Larian Studios ha da offrire, sia sul piano narrativo sia sul piano ludico. Il mio primo consiglio, dunque, è quello di non avere mai fretta, né di esplorare né di raggiungere per forza e subito un obiettivo. Prima di raggiungere una nuova area, prima di fare qualunque cosa, fermatevi, guardatevi sempre in torno, prendetevi del tempo per capire cosa voler fare e come farlo, poiché in questo modo sbloccherete veramente il vero potenziale di un gioco che offre una libertà ludica e tematica a dir poco impressionante.

Ponderate ogni scelta

Di conseguenza, una naturale evoluzione del discorso fatto poco sopra è l’importanza delle proprie scelte. Da buon gioco di ruolo, infatti, Baldur’s Gate 3 da al giocatore la possibilità di vivere l’esperienza di gioco con una grande libertà d’azione, soprattutto per quel che concerne il modo e la personalità con cui si vuole approcciarsi agli altri. E tutto, ogni cosa, in Baldur’s Gate 3 conta. Nel gigantesco mosaico videoludico imbastito da Larian ogni azione ha delle conseguenze ben precise, partendo proprio dalle scelte che si compiono durante l’avventura, anche quelle apparentemente più banali e sulla carta più innocenti. Ogni gesto, ogni modo di rivolgersi a un determinato personaggio, ma anche la stessa appartenenza a una determinata specie o classe può potenzialmente portare allo stravolgimento di diversi aspetti della storia, ragion per cui vi invito, seriamente, a ponderare bene ogni scelta, ogni azione e ogni reazione. Facendo così, credetemi, potrete vivere un’esperienza molto più autentica e personale, ma chiaramente più complessa da gestire. Il gioco, comunque, vale sempre la candela.

Baldur's Gate 3

Occhio al dado!

Il fattore ruolistico di Baldur’s Gate 3, ormai l’avrete già capito, è un po’ un caposaldo di tutta l’esperienza di gioco. Vivere il mondo creato da Larian immergendovi nelle sue sfaccettature più intime è fondamentale per gustare appieno di un’esperienza titanica e profondissima e, chiaramente, il saper sottostare alla “legge” del GDR è uno step fondamentale da compiere. Sotto questo aspetto, uno dei punti più importanti di questa parte dell’esperienza di gioco è quella del lancio dei dadi. Durante l’esperienza di gioco vi capiterà molto spesso di dover interagire con nemici, avversari o potenziali alleati, sfruttando non l’abilità di spada, ma piuttosto quella morale e “intima” di ogni personaggio da voi scelto e, soprattutto, i suoi tratti comportamentali e le sue caratteristiche. Ciò prende forma con il classico lancio dei dadi, un aspetto tanto originale e coraggioso a livello ludico quanto scontato per gli appassionati di giochi di ruolo e dell’universo di D&D. Il lancio del dado è una delle variabili più appassionanti del gioco, e lo si capisce sin da subito. Grazie a questa meccanica è possibile cambiare radicalmente l’esito di una trattativa, di distruggere una potenziale alleanza o di salvarsi da una situazione delicata, ragion per cui il peso peso specifico di questa dinamica assume un’importanza capitale. Il mio consiglio, comunque, è quello di non “sporcare” questa parte del gioco: non fatevi tentare da un nuovo lancio, non cercate di prendere strade alternative se l’esito del lancio non è di vostro gradimento. Baldur’s Gate 3 va vissuto nella maniera più autentica possibile e questo è uno dei fattori più importanti da tenere in conto.

baldur's gate 3

Lasciatevi trasportare dalla sete di conoscenza

Come detto anche in precedenza e a più riprese, Baldur’s Gate 3 è un’opera titanica sul piano dei contenuti, anche e soprattutto a livello narrativo e tematico. L’opera di Larian ha un potenziale smisurato in tal senso, e offre una quantità di cosa da vedere, da respirare e da vivere a dir poco soverchiante. Sotto questo particolare aspetto, i ragazzi di Larian non hanno veramente badato a spese. Baldur’s Gate 3 è un pozzo senza fondo di nozioni, informazioni, lore e chi più ne ha più ne metta, e bastano veramente pochi minuti per comprenderlo. Ogni angolo di ogni singola area, ogni singolo dialogo, ogni minima discussione, ogni foglio trovato per caso in una cantina o in un dungeon possono aprire le porte a una quantità incredibile di novità, anche potenzialmente e uniche e “perdibili”, ragion per cui avere gli occhi sempre super aperti è a dir poco fondamentale.
Il mio consiglio è dunque quello di leggere tanto, di soffermarsi su ogni piccolo dettaglio di ogni descrizione, di guardare ogni singola area e di osservare tutto, senza mai lasciarsi prendere dalla voglia di strafare o dalla presunzione di aver già visto tutto. Baldur’s Gate 3, infatti, è un tripudio narrativo, un capolavoro di scrittura e anche di recitazione, e di conseguenza va vissuto come tale, lasciandosi trasportare dalla fame di conoscenza, di scoperta e da una sana voglia di sentirsi parte di un mondo talmente grande e ricco di vita da risultare a tratti asfissiante. In senso positivo, ovviamente.

Imparate a conoscere il proprio personaggio e i vostri alleati

In tutto questo ben di Dio, paradossalmente, l’aspetto ludico della produzione assume connotati sempre più marginali. Baldur’s Gate 3, come è ovvio che sia, non fa esattamente dell’azione il suo punto più alto, ma non per questo si può ignorare l’importanza di fattori come la composizione del party nell’esperienza di gioco. Da gioco di ruolo con gli attributi, il gioco di Larian fa del suo meglio per garantire un’infrastruttura videoludico appagante e completa, cosa che si traduce in un gameplay lento, ragionato e, ovviamente, che fa della pianificazione e della strategia il suo piatto più forte. Grazie anche a un livello di sfida gigantesco, Baldur’s Gate 3 richiede una grande dedizione, richiede tante attenzioni e tanto amore da parte del giocatore, tutti aspetti che, in larga parte, l’opera del team belga è perfettamente in grado di ricambiare al meglio. Conoscere appieno il proprio gruppo è dunque importante, anche ai fini dell’esperienza di gioco al di fuori degli scontri. Sia chiaro, durante i combattimenti è fondamentale conoscere e sfruttare le abilità e le caratteristiche dei propri compagni, ma lo è anche ai fini dell’esplorazione e della vivibilità in generale del mondo di gioco. Ogni personaggio può avere infatti una diversa ascendenza su un determinato luogo o in un determinato contesto narrativo, ragion per cui comprendere le personalità e la provenienza di ognuno dei vostri alleati è veramente di capitale importanza. E poi, fidatevi, ogni personaggio ha una storia splendida da raccontare e di cui poter far potenzialmente parte e sarebbe veramente un sacrilegio non farlo.

In definitiva, queste prime trenta ore in compagnai di Baldur’s Gate 3 hanno sancito, qualora ce ne fosse ancora il bisogno, definitivamente il grande successo e il grande potenziale dell’opera. Dopo questo lasso di tempo anche piuttosto generoso, la sensazione è quella di essere ancora in piena fase esplorativa e conoscitiva, ed è veramente meraviglioso. Al netto di ciò, questi consigli sono dal mio personale punto di vista una sorta di waypoint fondamentale per approcciarsi al meglio alla titanica avventura targata Larian. E voi cosa ne pensate? Avete già iniziato a esplorare i Forgotten Realms? Che idea vi siete fatti del gigantesco mondo di gioco di Baldur’s Gate 3? Fatecelo sapere, come sempre, nei commenti o sui nostri canali social!

 

Ho imparato a conoscere l'arte del videogioco quando avevo appena sette anni, grazie all'introduzione nella mia vita di un cimelio mai dimenticato: il SEGA Master System. Venticinque anni dopo, con qualche conoscenza e titoli di studio in più, ma pochi centimetri di differenza, eccomi qui, pronto a padroneggiare nel migliore dei modi l'arte dell'informazione videoludica. Chiaramente, il tutto tra un pizza e l'altra.