Monochrome Mobius Rights and Wrongs Forgotten Recensione: il grande ritorno di Utawarerumono

Monochrome Mobius Rights and Wrongs Forgotten arriva finalmente anche su console dopo essere stato rilasciato su Personal Computer alla fine dello scorso anno. La release per PC, datata 2022, è stata realizzata per festeggiare i venti anni di una saga di culto nel territorio del Sol Levante, ma che, purtroppo, è davvero poco nota in Occidente. Si tratta di Utawarerumono, un franchise principalmente ruolistico, ideato da Munemitsu Suga, con alcune influenze da altri generi, che conta quattro capitoli principali e diversi spin-off. Il rinnovato Monochrome Mobius abbandona il titolo originale della serie nipponica per arrivare nelle case di tutti i giocatori in contemporanea worldwide, peraltro per la prima volta nella storia della saga, e rappresenta quasi un nuovo inizio. Un RPG di stampo orientale solido, divertente e ben realizzato, che può essere fruito, entro certi limiti, pur non conoscendo i trascorsi storici e che si presenta in grande forma nella sua versione PlayStation. Scopriamolo insieme.

Monochrome Mobius Rights and Wrongs Forgotten

I vent’anni di Utawarerumono, una saga poco nota sul fronte occidentale

Monochrome Mobius Rights and Wrongs Forgotten lo abbiamo anticipato subito, è stato concepito per essere fruibile anche senza conoscenze pregresse dei precedenti titoli della saga Utawarerumono, di cui pure rappresenta il quarto capitolo principale. Eppure, già il fatto che il nome del gioco sia mutato, suggerisce che dalla saga stessa ci sia stato un piccolo allontanamento. Il gioco, infatti, vuole essere una sorta di nuovo inizio, ed anche a livello di trama si pone come prequel intermedio tra il primo ed il secondo episodio, che andremo adesso ad analizzare. Per tornare alle origini dobbiamo salire sul nostro TARDIS e volare indietro nel tempo nel 2002 e nello spazio fino ad Osaka, Giappone, e più precisamente negli studi del publisher indipendente Aquaplus, il cui sito trovate in questa pagina. Il capostipite della saga Utawarerumono, il cui ventennale viene celebrato da Monochrome Mobius, è realizzato dallo studio interno Leaf, specializzato in Visual Novel, in collaborazione con Sting Entertainment, e mescola sapientemente il suddetto genere con forti elementi ruolistici di tipo tattico con combattimenti a turni ed infiniti dialoghi, anche piccanti, tra i personaggi. Un altro ingrediente fondamentale è infatti l’aggiunta di contenuti adulti mutuati dal genere Eroge Game, che contribuiscono all’enorme successo del titolo. Perlomeno in Giappone, visto che l’originale versione esclusiva per PC con sistema operativo Windows XP, non vede mai la luce in Occidente. Davvero un peccato, perché l’opera offre trama e meccaniche molto interessanti, oltre ad una affascinante ambientazione nel passato del diciannovesimo secolo. Il titolo viene ideato da Munemitsu Suga e diretto da Tsutomu Washimi.

Nel 2006 il gioco viene convertito per console PlayStation 2, ma anche stavolta resta confinato in patria. Il port rimuove purtroppo i contenuti per adulti, per diventare fruibile anche ad un pubblico di teenager. Il titolo riceve un remake su piattaforme moderne nel 2018, sbarcando su PlayStation 4 e PS Vita, e bisogna aspettare fino al 2020, e 2021 su PC, per vederlo finalmente tradotto in inglese col titolo di Utawarerumono: Prelude To Fallen Remake, di cui trovate qui la nostra recensione. Il titolo è tuttora presente nel catalogo PlayStation Store e vi consigliamo di recuperarlo e, soprattutto, di giocarlo prima di Monochrome Mobius per una maggiore comprensione d’insieme. Nel frattempo però sono già usciti in patria ben due sequel, ovvero Utawarerumono: Mask of Deception del 2015 e Utawarerumono: Mask of Truth del 2016, disponibili per PS3, PS4 e PS Vita. Abbiamo recensito i due titoli in questa e quest’altra pagina. Nel dittico il sistema di combattimento appare simile a quello di Tears to Tiara, altro celebre titolo del passato prodotto sotto il marchio Leaf, diventando subito familiare. Entrambi i sequel vengono tradotti e distribuiti in Europa nel 2020, con una buona localizzazione inglese realizzata da Atlus, ma sono oggi di scarsissima reperibilità, poiché le copie fisiche vengono stampate in un numero esiguo di copie ed anche le versioni digitali sono rimosse quasi subito dal PlayStation Store per una questione di scadenza dei diritti, come abbiamo detto in questa pagina. Viene però in aiuto Steam, se si desidera recuperare interamente la saga, poiché per PC è oggi ancora disponibile la trilogia originale, anche in bundle. I due Mask andrebbero quindi giocati dopo Monochrome Mobius se volete avere una perfetta fruizione filologica. La saga ha generato anche diversi spin-off, tra cui il dittico Utawarerumono: Zan, esclusive PlayStation del 2018 e 2021, il cui primo episodio trovate qui, che esplorano meccaniche hack & slash, oltre che un episodio Mobile intitolato Utawarerumono: Lost Flag del 2019, ed un mash-up a tema gioco d’azzardo di nome Dokapon Up! Mugen No Roulette del 2020, ancora mai usciti dal Giappone.

Monochrome Mobius Rights and Wrongs Forgotten

Un Battle System complesso, basato sugli anelli concentrici

La saga di Munemitsu Suga, che tuttora è la mente maggiore dietro all’intera serie, riparte quindi da un vero e proprio nuovo inizio, poiché Monochrome Mobius, il quarto episodio principale di Utawarerumono, si distacca parecchio dai primi tre episodi, diventando per altro più fruibile non solo per i neofiti, ma in generale anche per il pubblico occidentale. Della bizzarra commistione iniziale tra Eroge Game, Visual Novel e Tactical JRPG a turni restano oggi di fatto solo gli ultimi due, con il primo parecchio smussato, ed il secondo da JRPG base, molto più tradizionale e simile ai classici Final Fantasy e Dragon Quest, con deliziosi combattimenti a turni spettacolari. Come sappiamo di fatto anche i due Mask sono stati concepiti come episodi a parte, slegati dal capostipite e come tali fruiti dagli occidentali, del resto anche orfani del primo episodio fino al 2020, però con forti elementi tattici, rendendo i due titoli più simile ad altre serie ben note in Occidente come ad esempio Disgaea. Il Battle System di Monochrome Mobius abbandona l’approccio tactical per concentrarsi su un gameplay più classico, riprendendo anche alcuni elementi dal classico Grandia, ed offre tre sfere concentriche a forma di anelli, First, Second e Third Ring, che dividono le azioni da compiere.

Lo scopo dei turni è spingersi pian piano al centro degli anelli, considerando che, maggiormente si è lontani dal centro, più rada è la possibilità di compiere mosse sul battlefield. Fondamentale a questo proposito la barra detta Zeal, che man mano che veniamo colpiti si riempie, sullo stile della Super Combo di Street Fighter II per capirci, e ci permette anche di utilizzare mosse più potenti, in un turno omaggio bonus in cui possiamo davvero fare di tutto, incluse guarigioni d’emergenza per i personaggi e tanto altro, o anche viaggiare verso un anello più interno per avere turni più rapidi. I personaggi sono ovviamente dotati di crescita ruolistica, con i classici HP, MP, ATK, DEF, INT ed SPR, e sarà anche possibile spendere i Bonus Point nel parametro che preferiamo. Bilanciare al meglio tutti i quattro membri del party è la chiave per vincere le sfide più ardue. La difficoltà del gioco è settata verso un perfetto equilibrio, mai troppo complessa, ma nemmeno altrettanto facile, diventando adatta sia ad esperti che a neofiti, e la varietà del bestiario dei nemici e delle mosse di tutti è notevole. Non c”è che dire, i due Game Designer Kaname Kosuga e Kanemaru di Aquaplus hanno fatto un lavoro egregio.

Monochrome Mobius Rights and Wrongs Forgotten

Monochrome Mobius Rights and Wrongs Forgotten, quel che si canta… resta nel cuore dei puri…

I fan della saga possono contare, volendo, anche su manga ed anime derivati dal franchise, con questi ultimi dotati di sottotitoli in italiano (rigorosamente di matrice amatoriale). Davvero difficile rimettere in ordine il tutto, per noi europei, bisogna dirlo. Eppure, nonostante questa frammentazione, invalidante dal punto di vista filologico, ma non narrativo, anche per il quarto capitolo lo sviluppatore compie, come detto,  una scelta simile, con un ennesimo nuovo inizio. Monochrome Mobius Rights and Wrongs Forgotten offre una trama affascinante, che è anche uno dei punti forti del gioco. Tra gli autori troviamo del resto la grande mente originaria della saga, Munemitsu Suga, coadiuvato da Takeshi Marui, Yuuichi Suzumoto, Koh Masaki e Matsuba Kureha. Il titolo, ambientato in un romantico e bucolico passato nipponico, ci vede nei panni di un nobile spadaccino di nome Oshtor  la cui tranquilla vita nella provincia di frontiera di Ennakamuy viene sconvolta un giorno da una notizia, la scoperta di una misteriosa sorella. Shunya, una affascinante ragazza dai capelli d’argento, dichiara infatti di essere figlia del padre del guerriero, creduto defunto in seguito ad un duello mortale contro una cavaliere oscuro e malvagio.

Una storia ricca di colpi di scena, di personaggi ben caratterizzati, su cui spicca il Maestro di Oshtor, con dinamiche alla Karate Kid, in cui le lezioni di combattimento con la spada collidono con la crescita morale del personaggio ed il viaggio catartico alla ricerca del padre lungo percorsi affascinanti ed avventurosi. A questo si devono aggiungere scenari davvero evocativi, la cui esplorazione, peraltro, non scorre più su binari predefiniti, come vorrebbe una tradizionale Visual Novel, ma è completamente libera, con decisioni da prendere che fanno davvero la differenza. Il Character Design realizzato da Tatsuki Amaduyu e Misato Mitsumi è davvero di qualità. I personaggi sono caratterizzati davvero bene, ed i loro dialoghi sono scritti con maestria, non risultando mai noiosi e generando empatia ed interesse verso ogni singolo protagonista dell’avventura narrativa. L’impostazione da Visual Novel, quindi, resta presente, ma è edulcorata e resa adatta anche ai neofiti magari poco avvezzi al particolare genere. Una terra misteriosa e selvaggia, di cui nemmeno era conosciuta l’esistenza, e quindi permeata di mistica magia, ricca di scorci stupefacenti e angoli segreti tutti da esplorare con cura.

Monochrome Mobius Rights and Wrongs Forgotten - I PNG senza faccia!

La mappa del mondo di Monochrome Mobius è davvero enorme, divisa in continenti e macro aree, tutte ben caratterizzate con elementi peculiari, pur senza sconfinare nell’Open World puro, sia chiaro. Attraversarla tutta richiede tantissimo tempo, ma gli sviluppatori hanno implementato degli utili teletrasporti per visite veloci in aree specifiche, magari legate ad una singola missione. La mini mappa su schermo, in stile The Legend of Zelda: Ocarina of Time, è davvero utile per non perdere mai di vista gli obiettivi, e, in un particolare momento, offrirà anche dei segnalibri specifici che aiutano la ricerca. Questa feature è legata al personaggio di Halu, che non è uno dei PG, ma un vero e proprio summon evocabile di tipologia Humanoid Robot, capace però di crescere in esperienza come gli altri. Una nota in particolare per l’eccezionale colonna sonora, che spazia da momenti tranquilli ad altri di forte solennità, che in alcuni frangenti diventa quasi mistica ed onirica. Questi eccezionali brani, a volte anche cantati, sono stati composti dal musicista Naoya Shimokawa, una vera colonna portante di Aquaplus, co-fondatore dello studio nel 1994, che ricopre attualmente anche il ruolo di presidente, autore di tantissime OST celebri della casa. Abbiamo volutamente lasciato per ultimo il fattore cosmesi, per una ragione precisa.

Il comparto audiovisivo di Monochrome Mobius Rights and Wrongs Forgotten è purtroppo altalenante, poiché mescola un design dei personaggi principali, degli avversari e dei dungeon davvero spettacolare, ad un livello molto meno dettagliato di location cittadine e PNG, con delle città che spesso risultano spente nei colori, poco animate ed affatto vive e vibranti. Un vero peccato, poiché si tratta di uno dei pochissimi difetti di un titolo altrimenti curato in ogni dettaglio e di alto livello autoriale. Nonostante questo consigliamo senza riserve il gioco agli amanti dei giochi di ruolo di stampo nipponico.

Piattaforme: PlayStation 4, PlayStation 5, PC

Sviluppatore: Aquaplus

Publisher: DMM Games, NIS America, Shiravune

Un JRPG atipico questo Monochrome Mobius Rights and Wrongs Forgotten che porta avanti la leggendaria saga di Utawarerumono, purtroppo poco nota in Occidente, ma di culto in patria, con tanto di quattro episodi principali, altrettanti spin-off, manga e serie anime derivate. La complessità della saga non deve però spaventare i neofiti, poiché il titolo vuole essere un vero nuovo inizio per la saga stessa, non solo per il fatto di porsi come mid prequel, ma anche per aver optato per una semplificazione delle meccaniche, allontanandosi dagli elementi tattici presenti negli altri capitoli. Dotato di un comparto grafico incerto tra splendore e semplicità, nella dicotomia PG/PNG , con questi ultimi ridotti a manichini senza volto, trova i suoi veri punti di forza nel gameplay appassionante, nella trama coinvolgente e nella OST indimenticabile, diventando una piccola perla nell’infinito mare delle produzioni nippo-ruolisiche. 

 

 

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.