Hayao Miyazaki, il genio dell’animazione giapponese, è tornato sul grande schermo con Kimitachi wa Dō Ikiru ka(君たちはどう生きるか lett. E voi come vivrete?), prodotto dallo Studio Ghibli. Uscito nelle sale cinematografiche giapponesi lo scorso 14 luglio 2023 ha già fatto innamorare milioni di spettatori in madrepatria. Nel resto del mondo ha debuttato in anteprima mondiale il 7 settembre al Toronto Film Festival, in Canada, con il titolo internazionale The Boy and the Heron (trad. Il Ragazzo e l’Airone). Seguirà l’Europa, dove sarà presentato il 22 settembre al Festival di San Sebastián, in Spagna, divenendo la quarta opera di Miyazaki a partecipare alla rassegna, ma la prima entrare nel programma e nella selezione ufficiale. Cavalcando l’onda delle manifestazioni approderà negli Stati Uniti, come proiezione speciale al sessantunesimo New York Film Festival 2023, che si terrà dal 29 settembre al 10 ottobre. Per quanto concerne l’Italia, la Lucky Red ha già annunciato la distribuzione della pellicola nelle sale italiane in data 1 gennaio 2024, con il titolo Il Ragazzo e l’Airone, dopo aver lanciato una nuova retrospettiva sullo Studio Ghibli.
Il Ragazzo e l’Airone: ed è di nuovo “Magia Ghibli”
Il film si è rivelato uno sbalorditivo successo di pubblico e critica, avvalorando l’inusuale scelta promozionale. La campagna pubblicitaria, infatti, è stata limitata esclusivamente ad un poster. Nessun trailer, immagine o sinossi è pubblicata prima dell’uscita, in quanto lo Studio Ghibli ha voluto mantenere il massimo riserbo per sorprendere gli spettatori. Successivamente, a distanza di qualche settimana dalla prima proiezione, la celeberrima casa di produzione ha rilasciato prima un pamphlet con dettagli ed immagini, poi il 7 settembre scorso, dopo l’anteprima al Toronto film festival, è stato pubblicato online il trailer, unici veri materiale di marketing del film. Una decisione estremamente audace, ancor più considerando l’esoso budget della pellicola, verosimilmente il più alto dello studio nipponico. Toshio Suzuki, cofondatore ed ex presidente dello Studio Ghibli, nel talk show di Youtube Hiroyuki no Ikisakimitei, ha recentemente dichiarato a riguardo: «Penso che abbiamo speso più soldi per fare [Il Ragazzo e l’Airone] di qualsiasi altro film mai realizzato in Giappone, probabilmente.» L’assenza di pubblicità, tuttavia, non ha dissuaso il pubblico. Il lungometraggio, infatti, ha conquistato i botteghini incassando nel solo primo weekend 13,2 milioni di dollari, superando i precedenti record dello stesso Studio Ghibli. A distanza di poco più che un mese gli introiti in patria ammontano ad oltre 45 milioni di dollari. La pellicola ha un ulteriore primato, puramente tecnico. Il Ragazzo e l’Airone, invero, è la prima opera dello Studio Ghibli e di Miyazaki a venir distribuita contemporaneamente nelle sale tradizionali e in quelle dotate di sistema di proiezione IMAX, nonché, per quanto riguarda l’audio, nei formati Dolby Atmos, Dolby Cinema e DTS:X.
Il Ragazzo e l’Airone, tra sogno e realtà
Il film è il dodicesimo lungometraggio di Hayao Miyazaki, il decimo del regista prodotto dallo Studio Ghibli, da lui fondato nel 1985 con Isao Takahata, Yasuyoshi Tokuma e il già citato Toshio Suzuki. La pellicola è ispirata al romanzo di formazione E voi come vivete?(Kimitachi wa do ikiru wa, 1937) di Genzaburō Yoshino, molto caro al maestro Hayao Miyazaki, da cui prende nome il titolo originale dell’opera. Ciò nonostante, differentemente da quanto prospettato dalle primissime informazioni trapelate durante la realizzazione del progetto, il film non è un adattamento od una rielaborazione dell’opera letteraria. Si tratta, invece, di una storia originale che riprende ed affronta alcuni dei temi filosofici del libro, il quale, peraltro, viene esplicitamente citato nel racconto. Ambientato durante la seconda guerra mondiale, ha per protagonista Mahito Maki, un ragazzino che, a seguito della morte della madre, si trasferisce nella tenuta in campagna di famiglia con il padre e la matrigna Natsuko, sorella della sua defunta genitrice. Nella nuova casa, dove fatica ad ambientarsi, l’incontro con un airone cenerino parlante lo condurrà alla scoperta di una torre abbandonata che nasconde un mondo fantastico, abitato di bizzarre creature. In questo universo incantato il giovane Mahito sarà costretto dagli eventi ad intraprendere un viaggio pericoloso che lo porterà alla scoperta della verità e di sé stesso. Nel Ragazzo e l’Airone Miyazaki tratta alcune delle tematiche a lui più care, come il pacifismo, l’ambientalismo e la crescita personale, focalizzandosi in particolare sul il rapporto tra individuo e società, della difficoltà di vivere in un mondo complesso ed incerto, che è il concetto cardine del romanzo di Genzaburō Yoshino. Nonostante il regista abbia sempre asserito di non seguire uno schema fisso e sperimentato nella creazione dei suoi film, né di riproporre un tema ricorrente, si denota una certa consonanza e affinità tra i vari argomenti affrontati nelle sue pellicole. Non si tratta di una mera reiterazione di contenuti, ma di una continua e caleidoscopica analisi condotta ogni volta sotto differenti prospettive, variabili a seconda del contesto storico, sociale e personale in cui si trova ad operare. Per esempio, il tema dell’ambientalismo approfondito sia in Nausicaä della Valle del Vento (風の谷のナウシカ Kaze no tani no Naushika, 1984) che in Princess Mononoke (もののけ姫 Mononoke-hime, lett. “La principessa spettro, 1997), ma mentre nel primo è connesso alla minaccia di una guerra nucleare che ha sconvolto il pianeta, nel secondo è legato allo scontro tra gli esseri umani e la natura che li circonda. Questa coerenza poliedrica dei contenuti forma sovente un binomio inscindibile con un altro aspetto ricorrente dello stile di Miyazaki: la sua la sua capacità di creare mondi fantastici, in cui l’onirico e la magia si mescolano alla realtà, popolati da personaggi memorabili e paesaggi mozzafiato. L’elemento immaginario, sovente carico di simbolismi, non è solo un espediente atto a creare meraviglia e divertimento, ma un vero strumento per esplorare tematiche profonde e universali, rendendo il prodotto filmico veicolo di un forte impegno politico, espressione dei valori pacifisti, ambientalisti e femministi del regista. Una chiave per aprire le porte della realtà, mostrando al pubblico, in particolare ai più giovani, una visione personale ma universale del mondo e della vita.
Musica e voci: la colonna sonora e il doppiaggio del film
Dalle informazioni ufficiali rilasciate, le notizie riguardanti il comparto audio del Il Ragazzo e l’Airone non si limitano agli elementi tecnici. La colonna sonora è opera di Joe Hisaishi, collaboratore storico di Miyazaki e autore delle musiche di quasi tutti i suoi lungometraggi. L’OST del film è costituita da trentasette composizioni ed è stata pubblicata in Giappone il 9 agosto 2023 dalla Tokuma Japan Communications. L’ultima traccia, inserita nei titoli di coda, è il brano Chikyūgi (地球儀 lett. “Globo terrestre”), noto anche con il titolo internazionale Spinning Globe, composto ed interpretato da Kenshi Yonezu famoso cantante j-pop. Stando le dichiarazioni del cantautore giapponese, rilasciate sul suo profilo Twitter ufficiale il giorno dell’uscita nelle sale del film, è stato lo stesso Miyazaki a contattarlo nel 2019, dopo che questi aveva ascoltato in radio il brano Paprika (パプリカ), realizzato per le Olimpiadi estive di Tokyo ed eseguito dal gruppo corale di bambini Foorin. Per scrivere musica e testo, Yonezu ha impiegato quattro anni di lavoro, durante i quali si è avvalso dello storyboard fornito dal regista e delle indicazioni ricevute in alcune riunioni allo Studio Ghibli. La canzone è stata pubblicata come singolo il 17 luglio 2023 in download digitale, con in copertina un layout della pellicola al quale è seguito un videoclip, caricato sul profilo ufficiale YouTube dell’artista il 26 luglio successivo. Il cast vocale, invece, include sia doppiatori già noti per aver lavorato con Miyazaki, come Takuya Kimura(Howl nel Il castello errante di Howl – 2004) e Kaoru Kobayashi( Jiko-bō in Princess Mononoke – 1997), che professionisti alla prima partecipazione in una pellicola del regista. Ai succitati Kimura e Kobayashi, che regalano la propria voce rispettivamente a Shoichi Maki, il padre di Mahito, ed al Vecchio Pellicano, sono accreditati Soma Santoki(Mahito Maki), Masaki Suda(L’airone grigio), Aimyon(Himi), Yoshino Kimura (Natsuko), Shohei Hino(Il Prozio), Kou Shibasaki(Kiriko), Karen Takizawa(Warawara e la Domestica n.4), Jun Kunimura (Il Re dei Parrocchetti), Keiko Takeshita(la Domestica n.1), Jun Fubuki(la Domestica n.2) Sawako Agawa (la Domestica n.3), Shinobu Ōtake(la Domestica n.5).
L’ultima armonia?
Il ragazzo e l’airone esce a dieci anni di distanza da Si alza il vento (風立ちぬ Kaze tachinu, 2013), una delle opere più personali di Hayao Miyazaki, nonché dal suo ultimo annunciato ritiro dalla scene, poi successivamente revocato. Il progetto, la cui produzione è iniziata nel 2016, ha richiesto diversi anni di lavorazione, sia per l’età avanzata del maestro, che comprensibilmente non riesce a mantenere i precedenti ritmi, sia per la certosina cura che Miyazaki riserva ad ogni suo film. Il ragazzo e l’airone, concepito per essere un “grande film fantastico”, è considerato dal regista stesso come il suo testamento artistico ed un dono a suo nipote e agli artisti del futuro. Nonostante ciò, contrariamente alle prime supposizioni, la pellicola non sarà l’ultima opera del grande animatore nipponico. Junichi Nishioka, il produttore esecutivo dello Studio Ghibli, ha difatti smentito tale diceria durante un’ intervista al Toronto International Film Festival, nella quale ha rivelato: « É stato detto che questo potrebbe essere il suo ultimo film, ma lui non la pensa affatto così […] attualmente sta lavorando alle idee per un nuovo film. Ogni giorno si presenta in ufficio e si mette a lavoro. Questo film non segnerà il suo ritiro, sta continuando a lavorare come ha sempre fatto. » Il Ragazzo e l’Airone è stato accolto con estremo entusiasmo dagli spettatori e dai critici, sebbene non manchino opinioni divergenti. In molti lo hanno definito un capolavoro, un’opera complessa e matura, nella quale si ravvisa l’intero percorso artistico del regista, che riflette sulla sua vita, sulla propria carriera e sul personale rapporto con il cinema e con il mondo. Un perfetto “canto del cigno”, stando le prime indiscrezioni, poi rettificate, di uno dei maggiori esponenti dell’animazione mondiale. Contrariamente, alcuni hanno deprecato diversi aspetti del film, come la trama, che a loro giudizio risulterebbe troppo confusa, il ritmo della narrazione, considerato eccessivamente lento, così come la caratterizzazione dei personaggi ed il finale. Una pellicola tetra e violenta oltremisura per essere consono ai bambini secondo talune opinioni. Tuttavia, sia gli estimatori che i detrattori del film concordano sull’alta qualità dell’animazione, realizzata in tecnica mista tradizionale e digitale. La bellezza dei paesaggi e la definizione dei dettagli, da sempre una sorta di marchio di fabbrica del regista e dello stesso Studio Ghibli, riesce ad incantare ed impressionare critici e spettatori, anche quelli rimasti delusi dall’opera. Il ragazzo e l’airone è un film che non lascia indifferenti, capace di suscitare emozioni contrastanti e che consente allo spettatore di interpretare liberamente il significato e il messaggio del film. Una testimonianza della maestria di Miyazaki, che, come per altre sue pellicole, ha saputo creare un’opera originale ispirandosi a fonti preesistenti, rielaborando il tutto in modo personale, unico ed immaginario. Nondimeno, innanzitutto, il suo testamento artistico, dedicato all’amato nipotino e agli artisti del futuro. Un’occasione da non perdere per gli amanti del cinema d’animazione e per coloro che vogliono scoprire il mondo fantastico di Hayao Miyazaki.