F-Zero 99

F-Zero 99 Recensione: uno sparo nel buio

La settimana appena trascorsa è stata ricca di emozioni contrastanti per i fan di F-Zero: all’inizio della stessa, si era diffusa la voce che la serie di corse automobilistiche di Nintendo, a lungo trascurata, sarebbe tornata in auge su Nintendo Switch. Ebbene, tale diceria ha finito per diventare realtà, ma non nel modo in cui ci aspettavamo che avrebbe preso forma. Come rivelato durante il Nintendo Direct di giovedì scorso, F-Zero 99 è un gioco retro multiplayer gratuito disponibile per tutti gli abbonati a Nintendo Online, e lo sconforto generale prodotto dalla notizia è stato quasi palpabile. Tuttavia, ci sono diversi aspetti per i quali potrebbe valere la pena non avvilirsi, in primis gli ottimi risultati prodotti dalle altre escursioni Nintendo nel territorio dei battle royale come Tetris 99, anche lui arrivato quasi di sorpresa e rivelatosi uno dei migliori titoli multiplayer di sempre su Switch. Inoltre, i giochi di corse di solito si adattano bene ad un formato a eliminazione, perciò le premesse affinché questa trovata un po’ atipica possa rivelarsi una piacevole sorpresa ci sono tutte e, dopo qualche ora di gioco, devo ammettere che le sensazioni maturate nei confronti di F-Zero 99 sono piuttosto discordanti: da un lato, sembra una declinazione nostalgica poco riuscita che non riesce a sfruttare al meglio il potenziale del franchise, dall’altro sono stato assorbito da un’innegabile girandola di divertimento che potrebbe gettare le basi per un revival della serie più completo. Insomma, non è certo la migliore versione di F-Zero che Nintendo avrebbe potuto confezionare, ma come inizio ha il suo perché.

F-Zero 99

F-Zero 99: il mio tempo non è ancora passato!

F-Zero 99 riprende, di fatto, il primo capitolo della serie e lo trasforma in un battle royale online, un tributo alle origini della serie per Super Nintendo con l’utilizzo di tracciati e auto dell’epoca che, seppur apprezzabile per tutti i tradizionalisti, presta subito il fianco ad una discreta sequela di limitazioni: anzitutto, le piste disponibili sono ben poche ed i veicoli soltanto quattro, una scelta che dovrebbe venire ampliata in futuro ma, per il momento, non offre molta varietà. Quantomeno, tali carenze iniziali vengono compensate con un’attenzione relativamente intensa sulle corse. I piloti si lanciano in frenetiche gare per 99 giocatori lungo circuiti familiari, almeno per quanti hanno già avuto modo di percorrerli in passato, con l’obiettivo di concludere al primo posto. Ciò nonostante, esistono svariate sfumature capaci di contribuire al successo di una gara: tanto per cominciare, i giocatori possiedono una barra della salute, o dell’energia, che decresce sbattendo contro gli ostacoli della pista o venendo colpiti dagli avversari. Anche le accelerazioni prosciugano una parte dell’energia, quindi ci sono un sacco di rapporti tra rischi e ricompense da gestire durante una competizione. Meglio essere aggressivi e cercare di accumulare KO? Sarà il momento giusto per sfruttare una spinta aggiuntiva? In pochi minuti verremo chiamati a prendere svariate decisioni. Per aggiungere un ulteriore tassello alle meccaniche riviste, le auto lasciano cadere delle sfere gialle quando vengono colpite e, quando il giocatore ne raccoglie un numero sufficiente, può premere un pulsante per salire su una pista sopraelevata priva di sfidanti che gli consente di recuperare una buona fetta di terreno. Si tratta di un escamotage decisamente strategico, in quanto i piloti più scaltri sapranno riconoscere i momenti migliori per attivarlo ed evitare un tratto difficile del tracciato o scavalcare un punto troppo affollato. È anche uno strumento di rimonta intelligente, perché i corridori in fondo al gruppo hanno maggiori probabilità di raccogliere un gran numero di sfere gialle, mentre chi è al comando non ne troverà altrettante.

F-Zero 99

Tutte queste idee concorrono a realizzare basi solide e concrete, ma F-Zero 99 fatica non poco quando si tratta di applicare le regole da battle royale che ha scelto di imporsi. Non si tratta di una modalità in cui l’ultima vettura che resta integra vince, poiché per trionfare è sempre necessario tagliare il traguardo per primi come in un qualsiasi racing-game, anche se è naturale che accada qualora tutti gli altri piloti venissero distrutti. Ci sono però alcuni problemi nel modo in cui è stato implementato il processo di eliminazione, a partire dal fatto che le auto vengono eliminate definitivamente dalla gara quando esauriscono la salute e ogni giro toglie di mezzo quelle rimaste nelle ultime posizioni. È uno scomodo compromesso tra un obiettivo di gara tradizionale e le impostazioni da battaglia reale, che rende la posta in palio un po’ confusa: giochi come Tetris 99 funzionano bene perché c’è molta tensione quando gli avversari iniziano a cadere come mosche, e l’ingresso nella top 10 provoca una conseguente accelerazione dei battiti cardiaci, come se l’ansia da rendimento si potesse tagliare con il coltello. Purtroppo, F-Zero 99 non regala le medesime sensazioni, poiché il nervosismo resta palpabile quando ci troviamo in testa o in coda, ma tutte le posizioni intermedie rappresentano una sorta di zona morta emotiva. Non rischio di essere eliminato, ma non mi aspetto nemmeno di vincere, e così nella stragrande maggioranza delle gare tutto ciò in cui posso sperare è una buona dose di punti esperienza al termine delle stesse.

F-Zero 99

Mi ritiro da campione imbattuto!

Sebbene il nucleo principale del titolo sia dunque piuttosto carente, sono le modalità speciali a rotazione che rappresentano l’incentivo più consistente per continuare a giocare, dalle battaglie a squadre alle varianti pro dei circuiti, fino ad arrivare all’implementazione migliore di tutte che si concretizza nella formula Grand Prix: con quest’ultima, affronteremo una serie di cinque gare, il cui esito determina anche la rimozione dei 20 piloti più deboli, una rilettura decisamente più idonea del concetto di battle royale che trasforma F-Zero 99 in una vera e propria sfida all’ultimo sangue, dove vengono messe alla prova sia le capacità che la resistenza dei partecipanti. In effetti, sono abbastanza sorpreso che questo non sia il piatto forte della produzione piuttosto che un extra temporizzato, ma capisco il ragionamento di voler rendere la fruibilità di base più immediata possibile. Capisco, pur non condividendolo affatto. Nel complesso, F-Zero 99 sembra il primo pezzo di un puzzle che Nintendo ha faticato a risolvere nel corso degli ultimi 20 anni: come si fa a far riportare in auge una serie del genere in un mare ormai affollato di contendenti? L’aspetto della gara a eliminazione è un buon inizio, ma viene fortemente penalizzato da un’anima troppo vintage. Quando penso a F-Zero, mi vengono in mente velocità vertiginose, tracciati complessi e un contesto fantascientifico da fumetto anni ‘50, tutti aspetti che F-Zero GX aveva centrato in pieno nel 2003, portando al suo estremo logico un gioco per SNES piuttosto limitato. Invece di proseguire sul medesimo slancio, i designer sembrano tornati al punto di partenza, ma forse è proprio questo che ritengono sia indispensabile per ricominciare ad accelerare. L’impressione è che F-Zero 99 possa essere un modo per valutare, con poche pretese, la serietà dei suoi fan più accaniti nei confronti di una potenziale rinascita ma, a giudicare dalle reazioni collettive a caldo, non credo che tutti si presenteranno alla linea di partenza. Quelli che lo faranno, però, troveranno un curioso esperimento Nintendo con cui divertirsi che non vede l’ora di essere migliorato.

Piattaforme: Nintendo Switch

Sviluppatore: Nintendo Software Technology

Publisher: Nintendo

Nel corso dei decenni, a Nintendo è stato spesso chiesto a gran voce che Captain Falcon e la sua leggendaria navicella da corsa facessero il loro ritorno: mentre capisaldi quali Super Mario, Mario Kart, Super Smash Bros. e The Legend of Zelda hanno visto numerose iterazioni su tutte le console della casa di Kyoto, F-Zero non è mai stato riproposto in veste ufficiale, finendo relegato al massimo a ruoli di comparsa. Lo zoccolo duro di appassionati ha sempre mantenuto la speranza, pendendo dalle labbra di ogni voce di corridoio, tuttavia ci sono stati pochi segnali di interesse per ravvivare la serie. F-Zero 99 è, come da titolo, un vero e proprio sparo nel buio, un modo piacevole di rivisitare l’originale e saggiare al contempo le acque, anche se lontano da quello che avremmo voluto. Se siete estimatori di F-Zero, il mio consiglio è di giocarci. Giocarci spesso. E chissà che Nintendo, un giorno, non finisca per darci realmente ascolto.

Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.