The Crew Motorfest Recensione: una bella vacanza alle Hawaii

Non sarร  certo questa recensione a chiarire in maniera assoluta se The Crew Mortorfest sia migliore di Forza Horizon 5. Neppure se sia vero il contrario! Epperรฒ, potrebbe bastare questa ignavia concettuale ad incuriosire gli appassionati di racing open-world, soprattutto quelli di casa PlayStation. Lรฌ, dove non cโ€™รจ unโ€™alternativa vera allโ€™opera magna di PlayGround Games – da molti ritenuta a ragione la migliore esclusiva Microsoft dellโ€™ultimo decennio – il festival di motori made in Ubisoft รจ senza alcun dubbio un prodotto di pregio nel recente catalogo del peculiare sottogenere. Lo รจ per tecnica, struttura, filosofia. Perchรฉ in generale, The Crew Motorfest รจ davvero un bel gioco arcade. E sรฌ, รจ una sorpresa che lo sia.

La veritร  รจ che da queste parti nessuno รจ mai stato un gran fan della serie. Nata come un interessante ma caotico esperimento per viaggiare e gareggiare in lungo e largo e pure sopra gli Stati Uniti dโ€™America, The Crew, il primo e il secondo, non ha mai convinto davvero. Sbagliato quindi immaginare che il Motorfest pensato e ripensato da Ivory Tower sia una sorta di evoluzione di quanto visto in passato. Rinnegando tale scomodo retaggio, il team di sviluppo ha quasi completamente cancellato il concept della saga per sposarne uno nuovo. Vicino, come giร  anticipato, alla serie Horizon, ma in realtร  pescando un poโ€™ da qui e un poโ€™ da lรฌ da tanti altri racing che, chi piรน chi meno, hanno colorato il mercato nellโ€™ultimo decennio. Ci sono spruzzate di Driveclub, ma anche di Grid e persino di The Need for Speed, in Motorfest. Senza dimenticare i caratteri identitari di chi, in anticipo sui tempi, ha voluto riportare a galla linee di codice genetico di quel Test Drive Unlimited targato Eden Games. Ovvero, gira e rigira, lโ€™attuale Ubisoft Ivory Tower. Ed ecco che il cerchio, tracciato nel 2006, finalmente si chiude.

Ai fan club di marchi e loghi il compito di risalire il corso della storia per comprendere chi abbia copiato chi. In questa sede, il compito resta quello di valutare pregi e difetti di una produzione comunque maestosa sotto gli aspetti contenutistici e, repetita iuvant, persino sorprendente in alcune specialitร . La prima riguarda la struttura, meno caotica e piรน โ€œguidataโ€ di Horizon. La seconda รจ relativa alla guida vera e propria, scalabile e personalizzabile, ma di base persino piรน appagante rispetto alla concorrenza open world. La terza รจ inerente la tecnica, la grafica e, quindi, la direzione artistica. Si tratta di elementi fondamentali e fondanti, su cui The Crew Motorfest, nonostante lโ€™opera di borseggio operata in giro per il mondo, punta evidentemente molto. Il tutto tra alti, bassi e medi che rendono lโ€™esperienza una sorta di giostra hawaiana senza una vera fine.

The Crew Motorfest: vacanza alle Hawaii

Eppure, una fine, Motorfest ce lโ€™ha pure, per una main quest da decine di ore di gioco da trascorrere in gara, sfide ed esibizioni che si snodano attraverso le numerose playlist che compongono il gioco. Si tratta di eventi caratterizzati da un tema in qualche modo legato alle vetture da guidare disseminati lungo la grande, ma non enorme, mappa di gioco. Lโ€™open world di Motorfest รจ vasto, ma non mastodontico e, a dirla tutta, non offre particolari spunti extra rispetto alle competizioni che, tra il serio e il faceto, restano il fulcro dellโ€™esperienza. Lโ€™open world di Motorfest รจ anche molto bello da vedere, perchรฉ si sviluppa non solo attraverso vari โ€œbiomiโ€, ma pure lungo le stesse โ€œlisteโ€ che, da un punto di vista scenografico, regalano sempre qualche sorpresa, non per forza legata alle meraviglie naturali dellโ€™isola di Oสปahu. Concettualmente, come si capisce, siamo davvero dalle parti di Forza Horizon, con una mappa, delle icone e tanti bolidi. Quello messo in piedi da Ubisoft รจ un festival concorrente ambientato alle Hawaii, dove vincere gare, acquistare auto e non solo, ottenere soldi e potenziamenti e, perchรฉ no, ogni tanto rilassarsi ย alla scoperta di un panorama o punto di interesse particolarmente suggestivo, tra nozioni di storia e cultura, persino mitologia.

Ci sono alcune variazioni sul tema e pure sui mezzi, non mancheranno incursioni nei cieli e nellโ€™oceano come saga insegna, eppure il fuoco resta sempre quello delle gare su asfalto e sterrato, magari sabbia. E le competizioni, nonostante le opinioni discordanti lette in giro tra anteprime e prove, รจ proprio la parte migliore dellโ€™esperienza. Merito, in primis, di un piacere di guida inaspettato nascosto sotto la marea di aiuti e opzioni legati allโ€™accessibilitร  dellโ€™esperienza. Il trucco, nel nostro caso, รจ stato quello di sperimentare il volante โ€“ un G923 collegato a PlaySation 5 โ€“ capace di aprirci un poโ€™ gli occhi, oltre che il gas.

The Crew Motorfest

The Crew Motorfest: puro piacere Arcade

Nonostante la convinzione dominante nel XXI secolo imponga che un gioco arcade non sia adatto a giocare con force feedback e pedaliera – come se insomma Sega non fosse insomma mai esistita โ€“ รจ stato curioso rilevare come questo particolare tipo di approccio si sia invece rivelato vincente. Cambio manuale, aiuti ridotti allโ€™osso e un poโ€™ di pazienza per assimilare i comandi legati al drifting e al turbo โ€“ da ricaricare in gara, ma onnipresenteย  – per godere di ogni istante passato a gareggiare sullโ€™isola. Non che il DualSense, complice il solito feedback dei grilletti, non sia un piacere, ma la guida con una periferica dedicata ha sbloccato i ricordi sopiti delle esperienze arcade piรน pure e genuine, con una gestione del force feedback, regolabile per intensitร , tra le piรน convincenti di sempre. Il prezzo da pagare, in questo caso, รจ alla cassa dellโ€™open world e dei menu, dove il tradizionale controller รจ sempre la scelta vincente. Eppure, in Ubisoft hanno pensato a tutto, perchรฉ il passaggio da una periferica allโ€™altro รจ praticamente indolore e personalizzato, persino nei comandi. Ciรฒ che conta รจ che le gare contro lโ€™IA, parliamo dellโ€™ultimo preset di difficoltร , sono state sempre appassionanti, avvincenti, combattute fino allโ€™ultima curva, con un atteggiamento dei piloti avversari aggressivo, competitivo e pure intelligente nellโ€™uso del nitro. Per questo, detto di Horizon e di Sega, male non fa tirare nuovamente in ballo il peso delle auto di Driveclub e del โ€œvecchioโ€ TD Unlimited, ma pure il particolare feeling del sottovalutato MotorStorm per le gare off road, pure quelle ancor piรน croccanti stringendo tra le mani una corona fatta bene. Infine, anche il track design si attesta su livelli particolarmente alti, evidentemente pensati per sfruttare in maniera intelligente le possibilitร  offerte dal solito turbo e da un engine che regola i danni ai mezzi evidentemente poco performante negli effetti visivi e prestazionali.

Siccome la tecnica รจ nulla senza lโ€™arte, lโ€™idea che in Ivory Tower potessero semplicemente โ€œcannareโ€ nella messa in scena di un ambiente suggestivo eppure complesso come le isole hawaiane si รจ rivelata infondata. The Crew Motofest, da vedere, รจ tanta roba, nonostante alcune deficienze tecniche in odor di progetto cross gen e il cui peso sullโ€™esperienza puรฒ essere soggettivo. Preso atto dellโ€™inspiegabile assenza di veri riflessi negli specchietti retrovisori, appannati da un persistente e pixelloso blur in low res, il consiglio รจ di evitare come la peste la modalitร  legata alla risoluzione per puntare tutto sulle prestazioni, piรน o meno ancorate a 60 fotogrammi al secondo in un piacevole 2K. Ogni tanto, specie sui lunghi rettilinei e specie di fronte ad orizzonto particolarmente vasti, il gioco inciampa per poi riprendersi, tra manciate di fotogrammi smarriti, pop-in e sporadici stutter. Nulla di drammatico, almeno fino a quando non si notano piccole crepe in una scenografia che, di base, รจ maestosa nel dettaglio e pure nella varietร . E ancora, le auto โ€“ circa 600 per un garage particolarmente variegato e contestualizzato alle playlist – rivendicano orgoglio porno nei dettagli interni. Parlando di illuminazione, belli i riflessi, particolarmente convincenti nelle pozzanghere che, giorno e notte, rendono piacevolmente umido lโ€™asfalto, oppure il fango o la sabbia. Perchรฉ no, persino il mare e un poโ€™ meno i cieli, per unโ€™apertura ai mezzi di trasporto alternativi o su due ruote ereditata in toto, questa sรฌ, da una saga letteralmente reinventata, riscritta e cestinata per copiare da chi, magari, aveva copiato a sua volta. Un ciclo infinito, iniziato tanti anni fa, dopo che Test Drive Unlimited (2006) gettรฒ le basi per un genere che, da oggi, ha un nuovo e valido esponente. Benvenuti al The Crew Motorfest!

Piattaforme: PC, PS5, Xbox Series X|S, PS5, Xbox One

Sviluppatore: Ubisoft Ivory Tower

Publisher: Ubisoft

Centinaia di auto e di competizioni, una varietร  di “generi” impressionante, una modalitร  online che, se pur acerba, riporta in โ€œpistaโ€ persino il vecchio โ€œDestruction Derbyโ€. Rinnegando i vecchi capitoli e puntando senza vergogna a replicare il concept di Forza Horizon, The Crew Motorfest รจ una concreta proposta made in Ubisoft per gli amanti delle corse arcade e dei racing open-world. No, non vi diremo chi sia il migliore, in questo duelloย  a distanza obbligato e un poโ€™ romantico. Anche perchรฉ la risposta, purtroppo per Ivory Tower, รจ giร  stata scritta nei voti e nelle suggestioni, nelle idee di chi, magari, rifugge i ricordi, ignora la storia, amplifica i difetti โ€“ elencati didascalicamente nel box in basso โ€“ di una produzione imperfetta, ma importante e persino preziosa. Per qualcuno, The Crew Motorfest sarร  una semplice copia carbone. Per qualcun altro, solo una valida alternativa. Per molti, una necessitร  finalmente soddisfatta. Non a tutti, dโ€™altro canto, piacciono le Hawaii.

Michele Iurlaro รจ iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti e dei praticanti professionisti. Scrive molto. Scrive troppo. Da troppo tempo