Party Animals Recensione: divertente e coinvolgente

Avete mai giocato a Gang Beasts? No? Se non lo avete ancora fatto, dovreste proprio farlo. E per ingannare l’attesa, considerando che è a pagamento, potreste intanto provare Party Animals tramite Xbox GamePass, il nuovo videogioco di Recreate Games. Entrambe le opere, come fosse un mistero, vengono considerate dal pubblico come dei party games da giocare in compagnia di qualche amico, o in singolo. Per l’occasione, noi abbiamo provato Party Animals con la modalità cooperativa online, sfidando un numero esagerato di persone dall’altro capo del mondo e prendendole, dandole e spesso facendo entrambe le cose; a volte con armi contundenti, e talvolta adoperando solamente i pugni. C’è da dire che, in un modo o nell’altro, ci siamo dati un gran bel da fare per spiegare al mondo intero chi aveva ragione e chi, invece, aveva torto.

Recreate Games è uno studio di sviluppo trapiantato in Cina, che guardando a Gang Beasts e a opere di questo tenore, ha cercato di replicare le medesime atmosfere, riuscendoci pienamente. Tuttavia, Party Animals segue in maniera efficace la sua strada, sorprendendo e in parte riuscendo a coinvolgere piacevolmente attraverso una grammatica di gioco semplice quanto efficace. Le bestiole da usare, in tal senso, sono pucciose: per chi non fosse troppo pratico con termini di questo genere, significa che sono “Belli da vedere”, “Coccolosi”, “Da stringere forte al petto senza mai lasciarli”. Ecco, magari senza stringerli troppo al petto, a meno che non vogliate prendervi un pugno sul grugno.

Party Animals: tre modalità, un pacchetto che funziona e coinvolge

Senza girarci troppo attorno, Party Animals non ha alcuna modalità storia. Tralasciamo, quindi, qualunque analisi su storia e personaggi, perché concentra ogni sua energia su altro, specie sulle modalità. Qualcuno penserebbe che tre siano poche, invece funzionano in maniera sopraffina. Tutte sono pensate per il multigiocatore, e ognuna diverte e coinvolge. In Last Stand, come suggerisce il titolo, i giocatori si affrontano in varie arene a colpi di schiaffoni, calci e con armi contundenti di ogni genere, facendosi del male costantemente del male. Non troppo dissimile è la modalità arcade, dove due squadre da quattro utenti ciascuno si picchiano selvaggiamente in mappe dedicate, fino alla sconfitta della compagine rivale. In seguito, c’è il Team Score, con partite in cui si devono ottenere più punti possibili e proseguire nell’avventura.

Anche se potrebbero essere poche, in realtà queste prime modalità iniziali – considerando che il titolo verrà supportato nel prossimo futuro – sono comunque funzionali allo scopo, e arrivando all’obiettivo senza troppe cerimonie. Ogni modalità è pensata per spingere al massimo le abilità del giocatore, e proprio come in Gang Beasts si utilizzano le testate o i pugni, spingendo i nemici fuori dall’arena per avere la meglio e conquistare in questo modo il podio tanto ambito. Detta così sembra facile, ma non lo è per niente: l’opera non lascia il tempo di prepararsi troppo alla vittoria che spinge il giocatore a lasciarsi andare con altre sfide, creando quell’alone tipico dei videogiochi multigiocatore che riescono sempre a insinuarsi nella psiche di chi non può fare a meno di esplorare per filo e per segno ogni angolo di quanto viene effettivamente proposto. E così accade pure con Party Animals, che non esagera affatto nel proporsi e segue invece una linea di dialogo semplice, usando un linguaggio tipico che arriva allo scopo e coinvolgente, tanto da essere assuefacente sul lungo corso e particolareggiato sotto moltissimi punti di vista.

Sì, ci sono le microtransazioni. Purtroppo!

Ogni vittoria va conquistata, così come il proprio spazio all’interno della produzione. Non è semplice riuscire a gestirsi totalmente soprattutto all’inizio, ma a funzionare in modo egregio è la casualità delle varie missioni che si affrontano sul lungo corso all’interno del videogioco di Recreate Games. Non stiamo parlando di un’opera che innova un genere, e spesso, purtroppo, si potrebbe incappare in microtransazioni estremamente complesse da togliere di mezzo. Nulla di troppo invadente, s’intende, perché tanto si può scegliere se acquistare o meno un oggetto, ma il ragionamento che spinge un giocatore a comprare invece che a giocare e basta per ottenere qualcosa, è quanto di più anacronistico possa esserci in un’opera che mette sul piatto il divertimento come focus principale della sua struttura ludica. Niente di grave, chiunque lo utilizza, e giochi di questo calibro sopravvivono anche grazie a operazioni di questo genere, talvolta utili ma troppo spesso invadenti.

Nonostante l’esistenza di queste scelte, perché di fatto si parla di scelte, all’interno della produzione c’è la possibilità di accumulare Biscotti, ovvero il danaro al suo interno in mappa dopo mappa, spendibile per ottenere skin, emote e molto altro. Insomma, nello store si può personalizzare il proprio alter ego animale a proprio piacimento, e diciamo che ci si può sbizzarrire come si desidera. Uno può diventare una paperella, un cane, un gattino o, in alternativa, un gorilla. Noi abbiamo puntato sul gatto, il nostro animale preferito, una cretaura agile quanto letale, specie per chi ne possiede uno. Come accennavamo prima, l’opera è piena zeppa di mappe: ce ne sono parecchio, ognuna di essa legata spesso a una singola ambientazione e a un’arena dedicata, in cui si può fare ciò che si vuole e seguire la propria modalità preferita.

Anche se spesso siamo stati disconnessi, anche a causa di server non particolarmente stabili, all’interno della produzione ci siamo potuti divertire, picchiando chiunque e provocando danni degni del miglior titolo multigiocatore sulla piazza. In parole povere, non abbiamo badato a spese, e ce le siamo date di santa ragione con chiunque. Al momento, non c’è molto altro all’interno della struttura ludica: all’interno dell’opera potrebbero essere aggiunte ulteriori modalità, dando così altro su cui divertirsi e passare del tempo. In alternativa, a rendere ancora più appetibile il tutto potrebbe essere intelligente rendere addirittura il videogioco completamente free-to-play, com’è già accaduto con altre produzioni. Il futuro di Party Animals, al momento, è ancora tutto da scrivere.

Piattaforme:  Xbox One, Xbox Series X|S e PC

Sviluppatore: Recreate Games

Publisher: Source Technology

Un party game semplice e stratificato, con tre modalità coinvolgenti e divertenti da godere assieme a qualcuno e a qualche amico. Imperdibile per chi ha amato in passato Gang Beasts e non può fare a meno di opere di questo calibro. In sostanza, potrebbe rapirvi e invece dimostrarsi come un videogioco da incastrare fra un’opera e l’altra. Party Animals potrebbe piacere a tutti.