Marvel’s Spider-Man 2

Marvel’s Spider-Man 2 Recensione: essere migliori. Insieme!

Il 2023 è stato un anno davvero straricco di grandi titoli per PlayStation 5, tra esclusive di peso come Horizon Forbidden West Burning Shores e Final Fantasy XVI e titoli multipiattaforma che, in versione PS5, hanno spadroneggiato (spesso anche grazie a qualche piccola aggiunta esclusiva, come Hogwarts Legacy). La stagione autunno/inverno è tradizionalmente abbondante e Sony, grazie a Insomniac Games, decide di calare un asso proprio in piena spooky season in grado di far vacillare molti concorrenti, per quanto agguerriti: Marvel’s Spider-Man 2, seguito diretto di Marvel’s Spider-Man e Marvel’s Spider-Man: Miles Morales.

Marvel’s Spider-Man 2

Marvel’s Spider-Man 2: Squadra che vince non si cambia

Spider-Man è, insieme a Batman, indiscutibilmente il supereroe più amato e, per fortuna, condivide con lui il fato di una lunga sequela di videogiochi, perlopiù belli e, anche, apripista per certi approcci al genere supereroico. Certo, negli anni ’90 si propendeva banalmente per platform-adventure e picchiaduro a scorrimento, ma gli anni 2000 hanno saputo donare a questi due supereroi il dono di trasformare l’open world urbano sfruttando le caratteristiche peculiari di questi personaggi. Al nostro amichevole ragnetto di quartiere, proprio come al Cavaliere Oscuro, non mancano certo i gadget, e fa un ottimo uso dei suoi sensi di ragno, ma l’elemento caratteristico e imprescindibile è diventato l’utilizzo “creativo” dei lancia ragnatela, non solo come arma d’attacco, difesa e impossibilitazione dei criminali ma anche e soprattutto per volteggiare sulla città. Qualcosa che è sempre stato presente nei videogiochi del personaggio ma che solo con il passaggio alle tre dimensioni è esploso nelle sue possibilità, con lo Spider-Man del 2000 pubblicato da Activision e a cui, in misura diversa, tutti gli altri videogiochi sul personaggio sono debitori. Da Disney Infinity al Marvel’s Avengers di Crystal Dynamics, senza escludere neanche l’attuale saga di Marvel’s Spider-Man di Insomniac.
Inutile far finta di niente: è un’impronta oramai indelebile nel DNA dei titoli sul personaggio ma, non per questo, bisogna additare Insomniac di scarsa fantasia. Ci sono cose che non si posso reinventare: si possono migliorare, o si possono trasformare, rendendole però “altro”. Ma la meccanica di web swinging è una delle più pratiche, divertenti e, al contempo, esaltanti e confortevoli mai viste, e non avrebbe senso cambiarla.

Cosa significa, dunque, realizzare un gioco di Spidey nel 2023… dove sta l’evoluzione? In tante piccole cose: fisica più aderente alla realtà, nuove possibilità, attriti e appigli diversificati. “Una volta”, Spider-Man lanciava la ragnatela nel vuoto e il personaggio procedeva, mentre ora dovrete procedere alternando i vari swing disponibili in relazione agli appigli circostanti: se non c’è nulla attorno non potrete dondolarvi, come è giusto che sia, ma potrete sfruttare effetti fionda, lanci e l’ottimamente implementata tuta alare, in combinazione magari con i visori della realtà aumentata che, tra le altre cose, indicano le correnti ascensionali. Potrebbe sembrare complesso, e invece è tutto a portata di dita. L’innovazione non passa dunque dallo stravolgimento, anche se alcune cose, forse, un giorno troveranno nuovi modi per essere portati avanti: nel 2023 i quick time event, possiamo dirlo, un po’ hanno stufato. Ma, ad ogni modo, non solo è un sistema di gioco, nel suo complesso, funzionale, ma che oltretutto si sposa alla perfezione con lo standard delle produzioni AAA proposte dai PlayStation Studios: spettacolari giochi d’azione alla mano, appassionanti, cinematografici. Insomniac ha, insomma, deciso che presentare qualcosa di davvero nuovo attenderà l’avvento sul gioco su Wolverine: fino ad allora, sarà dolce e familiare… dondolare con le ragnatele sulla Grande Mela.

Questione di equilibrio

Di cosa parla Marvel’s Spider-Man 2? In questa sede non faremo spoiler di alcun tipo rispetto a quanto visto nei vari trailer ufficiali, anche se vi garantiamo qualche sorpresa, anche a livello di personaggi giocabili. La storia prende le mosse non tanto tempo dopo quanto visto nel capitolo dedicato a Miles, con i nostri due eroi che se la cavano molto bene come vigilanti ma un po’ meno bene nella gestione della loro vita privata, con equilibri alquanto precari nei rapporti interpersonali e scolastici/lavorativi. Il peso delle responsabilità rischia di schiacciarli e i traumi relativi alle loro nemesi e alle loro perdite affettive sono molto gravosi.

Non c’è tempo per piangersi addosso, ad ogni modo: Sandman, dopo un lungo periodo in cui ha “rigato dritto” si scatena in città dando luogo a una vera e propria emergenza che sarà, tuttavia, solo il prologo di qualcosa di ben più grande e pericoloso, forse non solo per Manhattan. I due arrampicamuri dovranno difatti vedersela anche col ritorno di uno scalmanato Lizard, del letale supercacciatore Kraven (che reca con sé un intero esercito di mercenari attrezzati con alta tecnologia) e con il simbionte Venom, un essere che trasformerà Peter in una versione ancora più potente di Spider-Man, ma con molte meno remore. La situazione precipiterà in fretta, e i nostri avranno bisogno di tutto l’aiuto possibile… quello di Mary Jane in primis.

Marvel’s Spider-Man 2

Bigger, Better, Further!

Marvel’s Spider-Man 2, come già detto, prosegue sui binari già noti dei primi due episodi, all’insegna del “bigger and better”: la città ha un’estensione esplorabile pari quasi al doppio, dato il maggior respiro a zone prima irraggiungibili o non calpestabili, tra cui il Queens e Brooklyn, che sono decisamente aggiunte di peso. Calcolate anche nuove vette raggiungibili o zone marine sorvolabili grazie alla tuta alare e una migliore interattività con gli ambienti, con zone interne ed esterne spesso comunicanti ed elementi sensibili più intellegibili. Ci si sposta che è una bellezza e il nuovo sistema di fast travel risulta quasi superfluo, data comunque la velocità degli spostamenti “su tela” e il fatto che non risultano mai noiosi.
L’espansione delle possibilità si riflette anche nelle abilità dei personaggi: Peter e Miles hanno ciascuno un albero delle skill personale e uno in comune, così come in comune sono i punti che si guadagnano da spendere in essi: bisogna decidere saggiamente in cosa investire, ma il sistema non è punitivo e permette di creare stili di gioco interessanti e sempre godibili, pur senza stare a pensare a build eccessivamente complesse tra abilità dei personaggi, delle tute, dei lancia-ragnatele e dei gadget.

I punti per sbloccare le abilità si racimolano velocemente e con generosità svolgendo le missioni e andando avanti nella storia, rendendo la progressione mai frustrante e mantenendo un adeguato livello di sfida, anche se in mani esperte, a livello normal, la quantità di tentativi necessari per aver ragione dei boss sarà esigua e potremmo raccomandare di aumentare il livello di difficoltà nel completissimo menù delle opzioni offerto. La longevità generale si attesta su livelli medi, con una ventina di ore per completare il gioco e (a spanne) un’altra decina per platinarlo, ma sono tutte ore ben spese, con una campagna principale in focus e delle quest secondarie non sciocche e legate da fili narrativi coerenti e abbastanza interessanti.

Marvel’s Spider-Man 2

Astonishing Tales

Lo scorrere e l’intersecarsi della macrotrama e di quelle secondarie procede con un buon flow che non le fa mai apparire forzate e vittime del classico effetto “Devo correre a salvare il mondo ma mi fermo per far scendere il gattino dall’albero complice anche l’altrettanto coerente passaggio di testimone (obbligato o volontario) tra i due protagonisti, protagonisti tra l’altro di mosse in tandem e di uno sfoggio delle possibilità tecniche di PlayStation 5 che è quasi al limite della tech demo. Spieghiamoci meglio: giocando appare evidente come, una volta delineata la trama di base, gli sviluppatori, su probabile richiesta di Sony, abbiano colto la palla al balzo per creare delle sezioni di gioco sempre coerenti con la trama ma che spingessero l’hardware a mostrare i propri cavalli di battaglia: un po’ come già fatto con altre esclusive console come Ratchet & Clank: Rift Apart e God of War Ragnarök. Non vi daremo anticipazioni, ma certe scene sono pensate proprio per mettere alla prova le qualità tecniche dell’hardware Sony a livello di definizione, fluidità, transizioni istantanee. Il passaggio tra un personaggio e l’altro, tra un ambiente e l’altro, il muoversi tra mille acrobazie è stupefacente nella sua naturalezza e immediatezza, il tutto in paesaggi densissimi di effetti atmosferici e particellari, npc, numerosi avversari e/o boss di stazza anche considerevole. Il colossale Sandman delle scene iniziali e l’inseguimento sull’Hudson visti nei filmati rilasciati in precedenze sono abbastanza indicativi in questo, ma c’è molto altro che vi aspetta mentre procedete nella vicenda.

E, sempre a proposito di questa: non aspettatevi chissà che storie intricate e originali… chi ben conosce il personaggio e il suo mondo coglierà subito i riferimenti e le ispirazioni originali, ma non per questo siamo davanti a una storiella pretestuosa, anzi, il tutto è molto ben narrato e significativo (decisamente molto meglio che nei film con Tom Holland), con la giusta alternanza di momenti leggeri, nostalgici e drammatici. Un plauso va, inoltre, ai voice talent, davvero bravi anche nella versione italiana. In particolare la voce italiana di Peter Parker, Jacopo Calatroni, si conferma come un centro perfetto, dando il giusto tono a tutte le sfaccettature del personaggio, anche quando prende pieghe decisamente meno usuali con la tuta nera “venomizzata”.

Piattaforme:  PlayStation 5

Sviluppatore: Insomniac Games

Publisher: Sony Interactive Entertainment

Marvel’s Spider-Man 2 è un piatto della tradizione, cucinato in un ristorante Tre Stelle Michelin. Ma non uno di quei piatti che propongono versioni destrutturate, scomposte, liofilizzate dei classici, no. Sconvolgimenti rispetto al passato, nel gameplay, non ne troverete: il tempo di adattamento in minuti, pad alla mano, rispetto ai precedenti due episodi (ma anche rispetto a un qualunque gioco pseudo open-world con Spidey giocabile degli ultimi quindici anni) si conta sulle dita di una mano. Questo, tuttavia, non vuol dire che sia un semplice “more of the same”: il gioco innova molto, innestando tante nuove possibilità in modo organico e naturale pur rimanendo saldo al centro del suo gameplay tradizionale. Il risultato è molto alla mano, appassionante, ben narrato, con una presenza tecnica e scenica impressionante: se amate il personaggio e il genere è imperdibile. Se cercavate qualcosa di “nuovo” forse è il caso di darvi un’occhiata intorno… ma rischiate di perdervi una delle uscite top dell’anno.

Toumarello è il nickname che si porta appresso ormai da anni, ma non chiedetegli di spiegarvelo: è un tipo logorroico e blablabla. Per vivere (in ogni senso) scrive e descrive, in particolare di roba multimediale, crossmediale, transmediale... insomma, gli interessa il contenuto ma spesso resta affascinato dall'utilizzo del contenitore. Ama Tetris e le narrazioni interattive.