Agatha Christie Murder on the Orient Express

Agatha Christie Assassinio sull’Oriente Express Recensione: un nuovo caso da risolvere

Se c’è una cosa che ha sempre contraddistinto le opere di Agatha Christie nella letteratura mondiale, è il suo personaggio più illustre: Hercule Poirot. E se pensiamo quante declinazioni abbia avuto Assassinio sull’Orient Express fra cinema e libri, qualcuno potrebbe perdere il conto. Con Agahta Christie Assassinio sull’Orient Express, però, il team di Microids Studio Lyon ha voluto ricalcare nuovamente uno dei libri più belli e iconici della scrittrice, andando a raccontarne le sfumature e le meraviglie.

Al centro, in tal senso, c’è sempre l’ispettore belga più famoso al mondo, quel mostro sacro di Hercule Poirot che, oltre a ad arricciarsi i baffetti e barcamenarsi in casi sempre più complessi, stavolta si ritrova a esplorare un contesto che è stato originariamente riscoperto con un altro videogioco dedicato, al tempo pubblicato nel 2007. Stavolta, però, le cose sono ben diverse: dimenticatevi il periodo storico dell’ambientazione originaria del libro, allo stesso modo di cosa dovrebbe esserci attorno al mito dell’investigatore. Questo è un nuovo racconto ambientato ai giorni nostri, nel 2023, con un Hercule Poirot che porta in tasca uno smartphone ma che, al contempo, mantiene l’acume per cui è diventato famoso.

Il protagonista dell’opera, in tal senso, è scritto divinamente e raccontato dal team francese in maniera attenta e scrupolosa, proponendo un carico di emozioni certamente apprezzabile e ben integrato al suo interno. Lo si comprende sin da subito, con una precisa esecuzione di quanto è stato palesato al suo interno in termini qualitativi, nonché sorretto da una fedeltà maniacale per il materiale originale. Anche se è ambientato in un periodo diverso rispetto a quello cui tutti sono abituati, Agatha Christie: Assassinio sull’Orient Express arriva all’obiettivo di essere un buon racconto capace di coinvolgere ed emozionare. Sarà anche un videogioco capace di divertire? Questa è una domanda che, nel corso della mia esperienza al suo interno, mi sono posto fino alla sua conclusione. Davanti, in tal senso, mi sono trovato in realtà un videogioco impreciso e incoerente sotto molte luci, specie sul piano investigativo, facilitato fin troppo da alcune implementazione. Ma vediamo il perché.

La classica storia, il classico Hercule Poirot

Per chi non ha mai letto Agatha Christie Assassinio sull’Orient Express, deve sapere che la produzione, sapientemente proposta per quanto riguarda il tessuto narrativo, parla per l’appunto di un omicidio avvenuto su un treno. Senza fare spoiler, l’investigatore privato si ritrova come sempre nel posto giusto al momento giusto, e in un modo del tutto imprevedibile si ritrova in una situazione al limite della follia fra personaggi folli, incoerenti e ben scritti. In tal senso, a essere positiva è proprio la scrittura della produzione sotto molte sfumature: oltre a essere approfondito a dovere, Hercule Poirot affascina anche se è ben lontano dal suo periodo storico di origine e, soprattutto, sentire il suo accento belga mentre cerca di parlare inglese è piacevole all’udito quanto alla visione. L’avventura, incalzante e speciale, narra le vicende dell’omicidio in modo attento e particolareggiato, dando spessore al protagonista quanto all’evoluzione narrativa dell’intero videogioco, con ottimi spunti in termini letterari e cinematografici, con essi che diventano particolarmente efficaci dall’inizio alla fine, sorretti sia dal racconto proposto, quanto dall’espressione dei concetti all’interno della produzione.

In tal senso, in videogiochi del genere è sempre complesso stare dietro a ogni cosa e situazione. Con Agatha Christie Assassinio sull’Orient Express, però, il linguaggio scelto risulta efficace e ben condensato, ricco di sfumature e dettagli rilevanti tutti da scoprire, che arriva all’obiettivo e ne approfondisce le sfumature più recondite e nascosto, riuscendo a risultare ben integrato in un contesto che, seppure moderno, affascina dall’inizio alla fine. Oltre a Hercule Poirot, protagonista assoluto di quest’opera come dei libri e dei film, c’è anche Joanna Locke, un personaggio esclusivamente giocabile nei livelli al di fuori del treno più famoso della cultura pop, della letterarura e del cinema. Se da una parte c’è la seriosità, l’acume e la gentilezza di Hercule Poirot, dall’altra c’è un personaggio giocante che coinvolge ed emoziona, arrivando all’obiettivo in maniera speciale, risultando piacevole e gradevole da vivere. Anche se non raggiunge la qualità dell’investigatore privato, c’è da dire che le missioni con Joanna Locke offrono degli stilemi divergenti, dando una boccata d’aria fresca fra un’analisi e l’altra, quando soprattutto le indagini cominciano a divenire complesse e intricate sotto moltissime luci e ombre.

Agatha Christie Assassinio sull’Orient Express: tante ombre e pochissime luci

A differenza degli altri titoli dedicati all’investigatore belga, Agatha Christie Assassinio sull’Orient Express è un videogioco in terza persona che permette di muovere Poirot da un parte all’altra del level design, con quest’ultimo che può interagire con l’ambiente circostante. Al riguardo, Hercule Poirot avrà una mappa mentale molto simile a quella già vista in Sherlock Holmes: The Awakened, in cui è necessario cercare più indizi possibili per arrivare a una qualsiasi conclusione. A differenza però del capitolo dedicato all’investigatore privato scozzese, Agatha Christie Assassinio sull’Orient Express risulta presenta un modello non particolarmente riuscito a causa dei suggerimenti che spuntano sovente per risolvere anche i casi più semplici. Oltre a levare il coinvolgimento, fondamentale in un’opera di questo calibro, viene meno anche il modo che si può vivere mentre si esplora l’opera in lungo e in largo.

Questo implica, quindi, che ogni caso è possibile passarlo senza ragionarci troppo. Oltre dunque a limitare la vena investigativa, rilevante per avanzare nel corso dell’esperienza, l’opera brancola e lascia pochissime possibilità al giocatore per lasciarsi totalmente andare all’interno del racconto, con pochissime luci che realmente portano spessore a un videogioco che, purtroppo, sotto questa luce stenta a dimostrare cos’è capace di fare, al netto della sua storia e delle capacità espressive dei doppiatori. Inoltre, sebbene il costrutto di gioco funzione e la varietà di situazioni riesca a convincere pienamente, resta il fatto che essere aiutato in un’opera di questo calibro lascia molto a desiderare, specie per chi è alla ricerca di una produzione in grado di coinvolgere ed emozionare. All’interno di Agatha Christe Assassinio sull’Orient Express, infatti, questa possibilità viene sostituita da un modello che arranca e lascia a desiderare, con pochissime reali e buone idee al suo interno. Nonostante questo, però, la produzione affascina perché si collega ampiamente alle varie differenze fra un’epoca e l’altra.

Hercule Poirot può esaminare gli oggetti, riflettere e arrivare a una conclusione, e spesso può accadere addirittura che potrebbe essere costretto a pensare attentamente anche a eventi accaduti recentemente per arrivare alla sua conclusione. Sotto questa luce, insomma, l’opera si comporta egregiamente, dando il giusto spessore anche a Joanna Locke, una protagonista di un grande intelletto al pari dell’investigatore belga, a sua volta ben integrato nella ricetta ludica proposta. Nonostante sia imperfetta, riesce in ogni caso a portare il giocatore fino alla fine, anche se è realmente troppo guidato, non mettendolo mai in difficoltà. In tal senso, la produzione di Microids sembra a interfacciarsi a un pubblico nettamente diverso rispetto agli altri, interessati più a scoprire cosa cela qualcosa rispetto a cosa si dimostra. Oltre a essere affascinante, garantisce un’espressione particolarmente riuscita, così come il game design utilizzato per l’occasione, purtroppo non particolarmente brillante o memorabile, con pochissimi punti di luce a suo favore, e con troppe situazioni non particolarmente efficaci.

Una modesta direzione artistica

Anche se le animazioni facciali non offrono nulla di particolarmente entusiasmante sul lato visivo, l’opera si comporta comunque bene sulla quinta ammiraglia di Sony, non presentando bug di sorta o spiacevoli crash, e presentando, inoltre, una modesta direzione artistica e una notevole cura degli ambienti chiusi, specie la realizzazione dell’Orient Express, che risulta piacevole da visitare e vedere. Sul resto, invece, c’è poco altro da aggiungere: alla produzione manca qualcosa, ma soprattutto una linea che la metta sugli stessi piani di altri videogiochi del genere. Nonostante questo, però, la storia risulta godibile.

Piacevole è, inoltre, il comparto artistico adoperato per l’occasione: oltre a essere piacevoli da vedere, risultano anche particolarmente efficaci, nonostante delle problematiche legate ai volti, purtroppo non al passo con i tempi. Se però c’è da una cosa che abbiamo adorato, sono gli ambienti: particolarmente curati e dotati di tante anime, ispezionare i vagoni, perdersi nel ristorante e in altri luoghi è stato meraviglioso. Il merito va anche, inoltre, al percorso narrativo adottato e al contesto ludico: un 2023 che, però, si porta appresso un momento storico divergente. Senza ombra di dubbio, è molto affascinante.

Piattaforme:  PS4, PS5, PC, Xbox One, Xbox Series X|S, Switch

Sviluppatore:  Microids Lyon Studios

Publisher:  Microids

Una proposta ludica su Agatha Christie Assassinio sull’Orient Express che sul lato narrativo risulta godibile e ben proposto, ma che sulla parte di game design, invece, non arrivo all’obiettivo prefissato. Al netto dei difetti sopraelencati, però, la produzione coinvolge in modo discreto e riesce a offrire diverse ore di gioco. Peccato per la poca profondità.