REVOLUTION 5 Pro

REVOLUTION 5 Pro Recensione: il controller di Nacon è davvero rivoluzionario, nel bene e nel male!

REVOLUTION 5 Pro (che abbiamo già testato il mese scorso) è il nuovo controller realizzato da Nacon con licenza ufficiale PlayStation. Non lasciatevi abbindolare dal “5” presente nel nome del dispositivo, perché il controller è destinato non soltanto a PlayStation 5, ma è compatibile anche con PlayStation 4 e su PC. Disponibile sul mercato nelle colorazioni Nera e BiancA (quest’ultima arrivata a noi di GamesVillage per la recensione), REVOLUTION 5 Pro punta a competere con joypad quali il già da noi recensito DualSense Edge, mettendo in campo alcune feature non presenti sul controller realizzato da Sony Interactive Entertainment, ma al tempo stesso propone alcune mancanze che i giocatori (forse soprattutto quelli meno “pro”) potrebbero non apprezzare. Dopo aver messo alla prova il controller, siamo finalmente pronti a dare il nostro verdetto finale!

REVOLUTION 5 Pro

REVOLUTION 5 Pro: meno granitico, ma più maneggevole

Aperta la confezione del Nacon REVOLUTION 5 Pro, possiamo subito accedere ad un astuccio porta-controller utile sia per il viaggio, sia per conservare il dispositivo e tutti i suoi accessori. Nell’astuccio è presente il cavo USB da 3 metri, il controller, un piccolo panno per la pulizia e un contenitore di plastica ben adagiato contenente tutti i componenti che fanno parte della parte “pro” del joypad, ossia analogici intercambiabili, una croce direzionale a 4 direzione e soprattutto dei piccoli pesi (e dopo vedremo la loro utilità). Maneggiando il controller notiamo subito che a differenza del DualSense Edge la solidità del controller è inferiore, nonostante la qualità dei materiali sia di ottima fattura. Al tempo stesso però, l’impugnatura risulta essere più confortevole ed ed ergonomica rispetto al “rivale”, fattore che può risultare determinante durante le lunghissime sessioni di gaming. Durante la nostra prova infatti, REVOLUTION 5 Pro si è dimostrato molto maneggevole e addirittura, meno scivoloso grazie ai gommini presenti sull’impugnatura.

Come detto prima, il controller risulta più leggero della sua controparte Sony, ma grazie ai pesi in dotazione è possibile aggiungere peso e regolare il proprio livello di confort durante il gameplay. In realtà, non essendo un giocatore professionista ho trovato leggermente inutile la presenza dei pesi, ma sicuramente i pro player troveranno utile questa aggiunta. Per forma e design invece, il REVOLUTION 5 Pro è un vero e proprio mix tra DualSense e controller Xbox, soprattutto per quanto riguarda asimmetricità delle levette analogiche, con la croce direzionale posizionata al posto dello stick analogico sinistro. Ovviamente questo posizionamento ha un senso soprattutto durante l’esecuzione di titoli picchiaduro: in questo caso la croce a 8 direzioni può offrire un netto vantaggio durante l’esecuzione delle mosse, ma l’alta personalizzazione del controller accontenterà ogni esigenza. I pulsanti di default infatti potrebbero disorientare i giocatori casual, ma a mio avviso questo controller non è per nulla destinato a questa tipologia di utenza.

Oltre ai classici tasti PlayStation, ossia QUADRATO, TRIANGOLO, CERCHIO, ICS, R1, R2, L1, L2 e TOUCHPAD, il REVOLUTION 5 Pro presenta sul retro altri 4 tasti personalizzabili. Due si trovano nella parte centrale del controller e non destano problemi, ma gli altri 2 sono stati posizionati proprio sull’impugnatura del controller e questo a mio avviso è un clamoroso errore, dato che più e più volte ho premuto quei tasti involontariamente. Più e più volte ho dovuto disabilitarli o cambiare mappatura e personalizzazione dei comandi, dato che la loro pressione impattava troppo sul gameplay. Da questo punto di vista, DualSense Edge sicuramente si trova 2 spanne sopra il concorrente! Altri tasti presenti sempre sul retro sono delle levette (Trigger Lock) che permettono di bloccare la pressione dei tasti R2 ed L2, permettendo un accesso rapido al comando, un tasto che permette di selezionare la console o il PC di utilizzo e anche un tasto che permette di accedere a uno dei 4 profili personalizzabili selezionabili su ogni piattaforma. Dunque, tramite l’apposita applicazione è possibile registrare fino a 12 profili (e per ogni piattaforma di gioco come detto prima), ognuno con la propria mappatura di comandi.

REVOLUTION 5 Pro

Un controller PlayStation 5 senza le funzioni per PlayStation 5

La nostra prova del REVOLUTION 5 Pro è basata solo ed esclusivamente su PlayStation 5. E subito dobbiamo mettere in chiaro delle cose! In primis, su PlayStation 5 non sono presenti né il feedback adattivo (per ovvie ragioni), e neppure la vibrazione (che però stranamente è presente su PS4 e PC). Chiaramente la vibrazione non ha molta utilità in ambiente “pro”, ma la sua assenza su un controller PS5 è un qualcosa di inaspettato. L’assenza del feedback adattivo invece viene in parte compensata dall’Hall Effect. La tecnologia ad effetto Hall (così indicata in italiano) è una feature principali del Revolution Pro 5: questa impedisce l’attrito tra le parti ed è integrata sia nei grilletti che negli stick. L’Hall Effect riduce il rischio del “drifting” e di usura prematura, garantendo una maggiore durata del controller. Sarà vero? Solo il tempo potrà dirci la verità!

La risposta dei tasti è discretamente buona, nonostante la pressione dei tasti principali (QUADRATO, TRIANGOLO, CERCHIO, ICS) appare meno performante rispetto a quella proposta su DualSense. In termini di batteria invece, la durata del controller si attesta intorno alle 10 ore di autonomia, ma può essere leggermente aumentata disabilitando il led colorato posizionato nei pressi dell’analogico destro. Questo led, oltre ad essere bello da vedere, ha anche la funzione di monitoraggio della batteria, nonostante il suo utilizzo tenda ad abbassare di qualche ora la durata. Per quanto riguarda la connettività, REVOLUTION 5 Pro può essere connesso alla propria piattaforma di gioco sia in modalità wireless che cablata: usando il cavo in dotazione, ovviamente la durata della batteria sarà un pensiero che non sfiorerà minimamente il vostro cervello!

Revolution Pro 5 in azione

Per testare le performance del controller ho deciso di giocare sia titoli competitivi, sia qualche single player per capire quanto potesse influire l’assenza di feedback aptico e vibrazione. Su Fortnite il controller si è dimostrato un più che valido alleato e con la giusta personalizzazione dei comandi e stick analogici, bisogna ammettere che la differenza con un joypad normale si sente in maniera enorme. Il blocco dei tasti R2 ed L2 dà accesso a mira e fuoco più rapidi, offrendo qualche margine di secondo sugli avversari che può far pendere la contesa a vostro favore. I 4 tasti aggiuntivi invece fanno il loro dovere soprattutto durante l’esecuzione di titoli racing e picchiaduro. Su Gran Turismo 7 è possibile darsi alla pazza gioia su come impostare i tasti aggiuntivi (anche se il DualSense Edge mi è sembrato più performante sui titoli racing), al netto del problema di collocazione dei 2 tasti inferiori già citato prima, mentre la croce a 8 direzioni è una vera e propria mamma dal cielo per i picchiaduro (tipo The King of Fighters XV) , con l’aggiunta di tasti macro che semplificano l’esecuzione di alcune mosse. Tra racing-game e picchiaduro, la bilancia della mia preferenza tende inesorabilmente dalla parte del secondo genere!

La situazione purtroppo cambia drasticamente durante l’esecuzione di titoli single player con forte richiamo alla vibrazione e al feedback aptico. God of War Ragnarok e Horizon Forbidden West, i giochi scelti per il test (parliamo di giochi PlayStation Studios dove l’utilizzo del feedback aptico è più evidente), ci hanno dato l’impressione di giocare con un controller “rotto”. L’utilizzo dell’ascia di Kratos e dell’arco di Aloy senza quella sensazione percepita sul controller, devo ammetterlo, è stato decisamente disorientante. Il Revolution Pro 5, sprovvisto delle feature PS5, si è dimostrato in questo caso piatto e privo di qualunque feeling e immersione, confermando l’impressione di essere un controller destinato esclusvamente al gaming competitivo, dove invece si avvicina ad eccellere!

Con prezzo di 229.99 euro, sicuramente ci aspettavamo molto di più dal Revolution Pro 5! Non che il prezzo non sia giustificato, per carità, ma da un controller con licenza ufficiale PlayStation mi aspettiamo un utilizzo a 360° come accaduto con il DualSense Edge. Purtroppo, il dispositivo di Nacon mette da parte l’utenza single player per dar maggior supporto a quei giocatori che intendono intraprendere la via degli Esport e del gaming competitivo. Da questo punto di vista, Revolution Pro 5 può essere considerato un buonissimo alleato, soprattutto se si apprendono tutti i segreti legati alla personalizzazione dei tasti, dei pesi e all’intercambiabilità di analogici e croci direzionali. Sicuramente un prezzo più competitivo avrebbe giovato un po’ a tutti, dato che a parità di prezzo i giocatori potrebbero optare per una soluzione più “completa” quale il Dualsense Edge. Detto tra di noi però, Edge può essere considerato un controller Pro destinato ai neofiti, mentre il controller di Nacon ha una propensione Esportiva sicuramene più interessante e marcata rispetto al rivale. É un controller rivoluzionario? In parte si! É un controller Pro da consigliare? Assolutamente si!

Il mio nome è Domenico, ma online in molti mi conoscono come TheRedDevil... sebbene per Facebook il mio soprannome sia "Auditore" e non posso nemmeno cambiarlo. Iniziato ai videogame con il mitico Atari 2600, oggi sono un "sonaro" (quasi) incallito, ma non ditelo in giro eh! Adoro i survival horror con o senza zombie... ma se dentro ci sono gli zombie è assai meglio! Ah, se non vi piace The Last of Us, sappiate che non possiamo essere in alcun modo amici!