Hearthstone Resa dei Conti nelle Maleterre Recensione: ogni proiettile, un centro

Abbiamo atteso un po’ per proporvi questa recensione di Resa dei Conti nelle Maleterre, l’ultima espansione di Hearthstone. L’anteprima scritta pre-lancio era una fotografia già abbastanza precisa dello stato di Hearthstone al momento della pubblicazione, ma ora, dopo qualche aggiornamento, le statistiche di “deck usage” si sono stabilizzate. E siamo felici di constatare che il nuovo corso di Hearthstone è su una strada con molto più “cuore” e passione. Voglia di sviluppare nuove espansioni con un occhio di riguardo verso l’intrattenimento. Anche sul fronte ludico più competitivo le nuove abilità, i nuovi archetipi e le carte di ogni rarità stanno provando a rimettere in carreggiata anche il comparto e-sportivo del gioco. Ci sono opinioni discordanti in merito, e la strada è lunga dopo diverse season trascorse con grande lentezza e staticità. Ciononostante, il nuovo meta è sufficientemente variegato e privo di “one deck show” come in passato: qualcosa vorrà pur dire

Hearthstone Resa dei Conti nelle Maleterre Recensione

Le nuove meccaniche reggono bene!

Le due abilità introdotte con Showdown in the Badlands hanno passato il “periodo di prova” tra le mani dei giocatori egregiamente. Riassumiamo un attimo quali sono: Quick Hand (Manolesta) permette di ottenere enormi vantaggi, se la carta che la possiede viene giocata nello stesso turno in cui è aggiunta alla mano. Come dire che chi spara per primo, spara due volte! Mette insieme due concetti già più volte sfruttati in Hearthstone, cioè il “gioco a Tempo” e il “miglioramento temporaneo”, ma è ben accoppiata tematicamente con il mondo dei pistoleri e, soprattutto, si adatta a quasi ogni archetipo: anche ai mazzi non aggro! Mentre Excavate (Dissotterra) permette di “scavare” nel campo di gioco alla ricerca di tesori preziosi: carte uniche dagli effetti molto più forti di quelli che le loro corrispettive nella fascia di costo in mana hanno di solito! Ancora più interessante il fatto che attivando excavate più volte, la rarità della ricompensa aumenterà di conseguenza. 

Considerando che ci sono molte carte correlate con le nuove meccaniche, il risultato è un forte sprone a realizzare deck tematici che ne “abusino”. Con Manolesta, stando molto attenti in fase di costruzione del deck a progettare una curva dei costi che favorisca l’RNG della pescata. E con Excavate, favorendo le opzioni che rimbalzano, resuscitano, pescano o copiano (a seconda delle possibilità di ciascuna classe) le carte “scavatrici”. La prima volta che Dissotterri ottieni uno dei cinque Tesori Comuni da 1 Mana. La successiva, poi, ottieni uno dei cinque Tesori Rari da 2 Mana. Dopodiché, uno dei cinque Tesori Epici da 3 Mana. Poi si ricomincia, ripartendo dalla rarità Comune. In totale, ci sono 15 Tesori Dissotterrabili Generici per tutte le Classi: cinque per ogni rarità. Le Classi stanno Cavaliere della Morte, Mago, Ladro, Stregone e Guerriero, infine, possono scavare persino più in profondità. Ciascuna di queste Classi ha infatti un Tesoro Leggendario da 4 Mana, che si ottiene Dissotterrando per la quarta volta. Nessuna di queste è una carta collezionabile del set, quindi è possibile ottenerle solo utilizzando Dissotterra. Puoi visualizzare questi Tesori Dissotterrabili con la funzionalità “Carte collegate” nella Raccolta delle carte ufficiale. 

Anche Excavate, come Quick Hand, in effetti fa leva su tecnicismi già visti in Hearthstone, basati sul fornire carte extra-mazzo a sorpresa, con un piccolo rischio di riempirsi di effetti inutili la mano, come anche di fare jackpot e rendersi imprevedibili agli opponenti. Rispetto al recente “rinvenire”, però, Excavate è più controllabile, dato che ha un pool di carte ottenibili minori per cominciare. Il fatto che le si prenda in rarità crescente a seconda di quante buche abbiamo fatto sul terreno, poi, è un ulteriore layer di mitigamento del fato, in favore dell’esperienza e dell’abilità personale. Non possiamo proprio lamentarci, insomma, visto quanto sta venendo “sforacchiato” il terreno in cerca di carte, dal lancio dell’espansione a oggi. Innovare un gioco che va avanti da quasi 10 anni non è cosa da poco, e non tutti i tentativi sono andati a segno. Ma in questo caso, Blizzard ha fatto un ottimo lavoro.

Hearthstone Resa dei Conti nelle Maleterre Recensione

Hearthstone Resa dei Conti nelle Maleterre: un meta variegato

Resa dei Conti nelle Maleterre offre qualcosa di buono a ogni eroe del gioco. Le meccaniche specifiche e storiche di ciascuno, le loro identità, sono state messe in pratica con carte eccellenti e bellissime, non solo guardando alle leggendarie. Il Ladro è sempre stata una classe complessa. Le due liste più competitive sono il Big (un mazzo che punta ad avere molte creature “grasse”) e il nuovo archetipo “Ogre”, che punta a evocare più copie possibili della nuova carta omonima con “furia del vento”. Il fatto che l’Ogre attacchi al 50% bersagli casuali non è un gran problema, ma va tenuto sotto controllo. Quanto al Guerriero il suo miglior mazzo nelle Maleterre è un deck di controllo forte di servitori consistenti, come Odyn, Prime Designate, Boomboss Tho’grun o l’utilissimo Badlands Brawler. Purtroppo è un mazzo lento, quindi arranca un po’. 

Veniamo al Sacerdote: non brilla particolarmente nel meta attuale, anche sfruttando le liste Highlanders che includono il protagonista di questa espansione: Reno. In effetti, il prete probabilmente ha ricevuto le peggiori carte in questo set. Tocca poi al Mago. Dopo aver dominato per anni la vetta della classifica, le sue liste più promettenti sono il secret mage (il suo archetipo per eccellenza a ben pensarci) e il nuovo XL Excavate Rainbow Mage. Entrambi, però, non hanno la carica necessaria per eccellere alla pari di altri esempi in altre classi. Il Cacciatore di demoni per esempio, non è male: ha anche lui due buoni mazzi nel suo arsenale, fra cui un Highlander davvero interessante. Parliamo un po’ anche dello Sciamano Thrall, non imperversa nel meta come una volta, ma le liste Elementale e (che sorpresa) Highlanders si vedono spesso nella locanda e hanno un bel po’ di grinta.

Restano solo altre 5 classi da valutare, fra cui Rexxar il cacciatore e vi avvisiamo che, quanto a power level, si va in salita. L’eroe è stato uno dei principali contendenti negli ultimi 6 mesi di Hearthstone. Le sue bestie feroci non salgono sul podio di questa espansione di poco, ma ha comunque successo nelle mani giuste. Vi consigliamo di provare la lista Highlanders, per esempio. Malfurion poi si è dato ai Draghi: intrigante, non è vero? Non è la prima volta che il Druido doma il potere del fuoco, ma stavolta lo fa anche grazie a una carta eccellente, un draghetto che costa poco e “fa ramp” di mana. Come se Malf non avesse già abbastanza opzioni per farlo. Il Cavaliere della Morte ha avuto alti e bassi, con qualche “altissimo”, e ora è senza dubbio tornato alla grande con la variante “Rainbow”. Se gli ultimi due eroi del rooster non fossero così eccezionali, il Death Knight non avrebbe rivali. Però c’è lo Stregone, che fra pescate normali, potere eroe e le nuove opzioni con Dissotterra, Gul’Dan in questa season pare non rimanere mai senza assi nella manica. A pari merito con lui c’è solo il Paladino. Uther ha fatto su e giù nelle classifiche per diversi mesi, con un archetipo principalmente: il Pure Paladin. Che esiste anche nelle Maleterre, certo, ma non è nulla in confronto alla sua versione Highlander.

Le 5 carte migliori del meta

Di seguito, ecco una classifica delle 5 migliori carte dell’espansione. Poi, una piccola disamina generale sul meta.
Iniziamo dalla classifica: 

5- Pozzo dei Desideri (ottima in molti deck Ladro)

Affidare un desiderio a una stella? Pfft, che cosa infantile. Comunque, ora butterò tutte le mie Monete in questo pozzo.
Dopo che hai giocato una Moneta, ottieni un servitore Leggendario casuale di un’altra classe e il costo viene impostato a (1).

4- Partner Rapace (idem come sopra)

“Non preoccuparti, divideremo equamente il bottino. Così avrò due pile d’oro grandi uguali!”
Grido di Battaglia: se hai in mano un’altra carta da 2 Mana, ottieni una Moneta.

Hearthstone Resa dei Conti nelle Maleterre Recensione

3- Piccolo Drilly (uno strumento da excavate eccezionale e accessibile a tutti.)

“ODIO quel soprannome. Chiamatemi Drilly il Magnifico!”
Grido di Battaglia, Mano Lesta e Rantolo di Morte: Dissotterra un tesoro.

2- Draghetto Sguazzante (una delle ragioni per cui il dragon druid funziona così bene)

Oh Draghetto, sei perfetto, rendi il mana un vero diletto.
Grido di Battaglia: ottieni un Cristallo di Mana vuoto se hai un Drago in mano.

Hearthstone Resa dei Conti nelle Maleterre Recensione

1- Reno Ranger Solitario (MVP assoluto)

Reno è stato fortunato se si considera il suo passato ricco di ombre e l’incertezza del futuro che lo aspetta.
Grido di Battaglia: se il tuo mazzo ha una sola copia per carta, svuota il lato del campo nemico e lo limita a 1 spazio per un turno. Mezzogiorno di fuoco!

Resa dei conti nelle Maleterre ha molti mazzi diversi, tra opzioni aggressive e control le cui partite durano di più (e a nostro avviso danno maggiori soddisfazioni). Ma ci sarà un motivo, se la quasi totalità di questi è un Highlander. Reno, Lone Ranger è il motivo per cui questo archetipo è tornato in voga così prepotentemente. Il problema di questa “carta eroe” è che in realtà è davvero troppo forte: ha un impatto eccessivo sul tavolo, che sia che tu a giocarla, o che ti si ritorca contro. Anzitutto, solo entrando in campo lo svuota completamente di TUTTO: servitori, luoghi e portali vari… ma solo dal lato dell’avversario. E’ davvero troppo.

Quanto al turno successivo, il nemico si troverà a dover rimuovere 5 punti armatura in più di prima, partendo con la locanda svuotata e sapendo di dover contrastare un potere eroe non definito e imprevedibile, dato che cambia ad ogni turno. Intendiamoci, il design di Reno ci piace ma probabilmente necessita di essere rivisto e corretto in futuro. Azerite Serpent, il leggendario ottenibile tramite Dissotterra esclusivo dello Stregone è stato già rimesso al suo posto da una patch. Prima rubava 10 punti ferita all’avversario, irrecuperabili e persi per sempre. Ora, invece, ne ruba “solo” 7 e ha ricevuto modifiche anche al costo e alle sue statistiche. Lo sfruttiamo come esempio, su tutti, di quanto l’attenzione di Blizzard agli Hotfix periodici sia aumentata molto ultimamente. 

Un’altra bella prova per Hearthstone

Resa dei Conti nelle Maleterre è un altro tassello nella giusta direzione, capace di coniugare con sufficiente efficacia l’attrattiva di un buon tema con un power level bilanciato e performante per tutte le classi. Non possono non esserci le eccellenze, questo è ovvio, ma siamo ben lontani dai momenti più bui del gioco, quando non solo c’era un solo tipo di mazzo a spadroneggiare nella locanda, senza dare alcuna chance agli altri, ma oltretutto anche il lato creativo lasciava molto a desiderare. Lo abbiamo già detto in passate occasioni, ma ci sembra davvero che un po’ di concorrenza (vedasi Marvel Snap) abbia fatto davvero bene a Hearthstone!

Piattaforma: PC, Mobile
Sviluppatore: Activision Blizzard
Publisher: Activision Blizzard

Showdown in the Badlands, Resa dei Conti nelle Maleterre, è parecchio affascinante comunque la si guardi. Sarà il vecchio West a fare questo effetto? O magari, è il fatto che gli sviluppatori ne hanno catturato l’essenza e l’hanno restituita in gioco con nuove abilità divertenti e funzionali, nomenclature e artwork di livello e, pure, effetti visuali e sonorità più che azzeccate. L’equilibrio fra competizione e divertimento, insomma, pare sia tornato un obiettivo centrale della produzione da almeno tre espansioni a questa parte, e non potremmo esserne più contenti. Tuttavia, i prossimi mondiali di Hearthstone del 16 dicembre 2023 saranno da tenere sotto controllo con attenzione. Sono infatti un terreno di prova fondamentale per il nuovo meta E-sportivo, che come sappiamo bene non è quasi mai uno specchio perfetto di quello “comune”. Un metro di valutazione che potrebbe confermare il trend di contrazione del reparto torneistico, per esempio. Staremo a vedere. Intanto, da utenti non e-sportivi, la fiducia nel gioco e nel suo futuro non è mai stata alta come in questo periodo. E ancora non si è visto il mini-set…

Vive in simbiosi con la sua Switch, segnato da un'infanzia vissuta solo sulle console Nintendo portatili. Persino la sua prima console Sony è stata la portatile PSP, il che è tutto dire. Monta video da quando erano ancora di moda gli AMV su Dragon Ball, e si usava Movie Maker pensando di essere i nuovi Spielberg. Malato di giochi competitivi ed E-sport, ma anche dal lato opposto dello spettro di GDR e Story Driven, pochi titoli si salvano dalle sue spire, e solo perchè ogni tanto deve anche nutrirsi e dormire. Ha scritto questo testo, ma di solito non parla di sè in terza persona. Così, per dire.