Ready or Not

Ready or Not Recensione: uno sparatutto tattico davvero interessante

Sappiamo come il panorama degli sparatutto in prima persona sia oramai quasi del tutto saturo di tantissimi titoli maggiori e non come Call of Duty e Battlefield, eppure c’è chi si vuole distinguere dalla formula classica dei videogiochi appena citati, come ad esempio il recente The Finals, uscito finalmente in questi giorni come FPS free-to-play con elementi distruttibili e, forse, diverrà uno dei videogiochi di cui sentiremo parlare più spesso. Detto ciò, ci sono anche produzioni single player molto interessanti e di vecchia scuola: come non citare le opere videoludiche realizzate da ID Software o Machine Games, ossia Wolfenstein e DOOM. Insomma, l’industria del videogioco ci ha regalato tantissimi FPS di alto spessore, ma è presente anche una sottocategoria molto particolare appartenente al genere appena citato, ossia gli sparatutto in prima persona tattici, ed in particolar modo mi riferisco a titoli come Rainbow Six o SWAT. Infatti, l’opera di cui tratteremo quest’oggi presenta proprio queste dinamiche molto interessanti, dove il tatticissimo ha un ruolo essenziale in tutto ciò. Ready or Not, questo il nome del gioco di cui vi parleremo oggi, presenta proprio quello che dovrebbe avere un qualsiasi sparatutto tattico, insieme ad una componente di gameplay ben congeniata. Sarà riuscito Ready or Not a sorprenderci? Scopriamolo insieme in questa nostra recensione.

Ready or Not

Ready or Not: tutti a terrà!

Ready or Not ci fionda letteralmente in un tutorial molto corposo e completo, che permetterà al giocatore di imparare le meccaniche di gioco e capirne le basi. Come ho già precedentemente riportato, l’opera si presenta come uno sparatutto in prima persona con una forte componente tattica. Infatti, il giocatore non potrà assolutamente permettersi di avanzare alla Call of Duty o Battlefield, a meno che esso non voglia essere abbattuto ogni volta, ma necessiterà di pazienza e calma per analizzare ogni situazione e prendere decisioni fondamentali all’interno del titolo. Dopo aver svolto l’addestramento verremo immediatamente teletrasportati alla nostra base operativa, luogo in cui potremo preparaci per la missione successiva, attraverso la quale bisognerà svolgere determinati obiettivi, ma ci arriveremo tra poco. Nell’edificio appena citato, il giocatore potrà innanzitutto personalizzare il proprio equipaggiamento, e parlando proprio di questo mi è sembrato molto profondo e interessante: sarà possibile scegliere un’arma a nostro piacimento con accessori come ottica, canna, sottocanna. In aggiunta, avremo anche qualche opzione per modificare la nostra armatura e portare oggetti che potrebbe servirci nelle missioni in Ready or Not. Insomma, la customizzazione del proprio equipaggiamento mi è sembrata molto azzeccata ed efficace. 

Girovagando nella base operativa avremo addirittura facoltà di modificare il nostro agente: in questo caso potremo apportare alcuni cambiamenti di natura estetica, quindi non servirà moltissimo ai fini del gameplay, ma sicuramente è una gradevole opzione per coloro che volessero risplendere con delle mimetiche che certamente non li faranno passare inosservati. In seguito a questo, prima di avviare una qualsiasi sessione, dovremo scegliere i nostri compagni nelle missioni della campagna, dato che l’opera presenta una componente sia offline che online, con quest’ultima che mi è sembrata più divertente e appagante. Detto ciò, prendendo il nostro comodissimo tablet potremo dare una sbirciata agli agenti e alle loro specialità in campo, permettendoci di formare una squadra ben bilanciata e adatta per il compito assegnatoci. Con tutte queste mansioni da svolgere nella base operativa, nella stanza del briefing potremo scegliere la missione da svolgere all’interno della quale ci verranno forniti alcuni dettagli.

Ready or Not

Uno sparatutto tattico solidissimo

Bisogna comprendere che Ready or Not non ha proprio una campagna, nel senso che non avrà una componente storytelling così marcata, e di conseguenza bisogna considerare che se avrete intenzione di acquistare un gioco del genere, dovrete essere consci di questa mancanza. Detto ciò, sebbene dela campagna da un lato io sia rimasto abbastanza soddisfatto, dall’altro lato ho avuto qualche perplessità sulle varie azioni da fare, poiché il tutto si riduce sempre alle solite cose, ossia portare al sicuro gli ostaggi ed eliminare qualsiasi minaccia presente. Però, quest’ultime missioni sono riuscite ad apprezzarle grazie allo splendido lavoro svolto dal team di sviluppo per quanto riguarda il gameplay. Infatti, il gameplay si presenta molto bene e sono rimasto molto soddisfatto del risultato finale. Il gunplay è molto soddisfacente e simulativo, infatti a livelli di difficoltà più elevata la situazione peggiorerà a vista d’occhio, dato che ci vengono proposti elementi veramente congeniali. Ad esempio: se verremo colpiti da un proiettile la situazione diventerà critica e dovremo cercare di gestire una situazione del genere con molta calma cercando ovviamente di far fuori i nemici e curarci non appena il gioco ci darà questa possibilità. 

Parlando proprio della sensazione di tatticissimo, il gioco consentirà agli utenti di far inginocchiare non solo i nemici, ma anche i civili tramite un semplice comando, ammanettando entrambi e ottenendo così dei punti che verranno sommati alla fine di ogni sessioni per darci una valutazione definitiva relativa al nostro intero operato. Oltre a questo, il giocatore potrà gestire il proprio team come meglio crede, impartendo tantissimi ordini disponibili nella sezione apposita. Non saprei veramente da dove cominciare, dato che c’è ne solo parecchi come la possibilità di aprire la porta tramite dei calci oppure aprirla attraverso una granata flashbang accecando i nemici e costringendoli alcune volte ad arrendersi, permettendo all’utente di procedere ad ammanettarli. Insomma, potrete scegliere l’approccio migliore per ogni situazione e questo è uno dei motivi che rende Ready or Not un titolo estremamente interessante e accattivante proprio per la liberà tattica che la software house ha pensato di concedere ai giocatori.

Ready or Not

Ready or Not: una rigiocabilità infinita?

Inoltre, un’altra aggiunta molto interessante ai fini del gameplay è la possibilità di sbirciare sotto la porta e constatare se ci siano o meno nemici dentro una determinata stanza, ed è in questi casi che il giocatore potrà prendere delle decisioni per poter proseguire come meglio crede ed essere supportato dal proprio team per abbattere i nemici senza troppi problemi. Una cosa che ho notato sin da subito è anche l’estrema violenza di Ready or Not, che sicuramente mi ha lasciato inaspettatamente sorpreso. Il titolo, essendo un gioco con una forte componente tattica, non lascerà certamente spazio al ben che minimo errore. Di fatto, dovrete stare molto attenti dato che nel gioco è presenta addirittura il fuoco amico, e di conseguenza dovrete fare particolare attenzione a tutto ciò che vi starà intorno e controllare angolo dopo angolo se non vorrete fare una brutta fine (o farla fare agli alleati): dopotutto parliamo di sparatutto in prima persona con una forte componente simulativa, ed essendo tale è quasi naturale che bisognerà agire con estrema cautela.

Ritornando a quanto detto in precedenza, ossia che Ready or Not presenta sia una modalità offline e online, con una campagna composta da 18 missioni affrontabili anche con un paio di amici in cooperativa, penso che l’aggiunta più interessante siano le mod della community. Infatti, sebbene ancora il gioco non sia uscito dall’Accesso Anticipato (ma dal day-one potrete approfittare di tutte le aggiunte poiché verrà pubblicato ufficialmente con la versione 1.0), sicuramente le mod hanno tutte le potenzialità per far durare questo gioco all’infinito. Bisognerà capire nell’effettivo quanto riuscirà Ready or Not a colpire nel segno e vedere se la community diverrà solida tanto da creare diverse mod all’interno del gioco.

Ready or Not

Qualche piccolo problema tecnico

Devo essere del tutto onesto con voi: seppur il gioco sia abbastanza solido in tantissimi elementi, dal punto di vista tecnico ho riscontrato diversi problemi che spero possano essere risolti al più presto. Innanzitutto, ho notato qualche bug nella fase di addestramento dove non potevo ritornare nel quartier generale, ma questo non è un problema grosso dato che mi è semplicemente bastato ritornare nella base operativa e ripetere il tutto. Quello che mi ha lasciato estremamente perplesso sono i tempi di caricamento, troppo longevi per essere un videogioco installato su un SSD N.VME 2, una particolare unità molo solida e più veloce del classico SSD SATA. Oltre a questo, ci sono state diverse problematiche: ora non mi è del tutto chiaro se queste sono da attribuire alle DirectX 12 o ad altri fattori, ma sappiate che ho avuto diversi problemi nell’avviare il gioco avvalendomi di ciò, e infatti sono dovuto passato alle DirectX 11 per far filare tutto liscio.

Una scelta che sicuramente è stata una delle principali problematiche che mi hanno causato alcuni cali di frame rate mentre giocavo utilizzando il Ray-tracing, nonostante avessi attivato il DLSS su “Qualità”. Insomma, al netto di queste problematiche non posso dire che Ready or Not sia perfetto dal punto di vista dell’ottimizzazione, anzi, spero che gli sviluppatori abbiano già pensato ad una patch al lancio per risolvere tutto questo. Detto questo, il gioco sicuramente rimane uno degli sparattutto tattici più interessanti di questo fine 2023.

Piattaforme: PC

Sviluppatore: VOID Interactive

Publisher: VOID Interactive

Ready or Not è un titolo veramente interessante: uno sparatutto in prima persona tattico con un gameplay molto interessante e una fedeltà molto soddisfacente che lo rendono uno degli sparatutto di fine anno più interessanti in circolazione. Il feeling con le armi da fuoco è molto soddisfacente, così come il feedback dopo che spareremo colpi su colpi sui nostri nemici. Dal punto di vista tattico, il gioco tende ad offrire al giocatore diverse opzioni ben congeniali e risulta essere un’esperienza alquanto gratificante. Peccato per la campagna che poteva essere decisamente migliore e per qualche incidente di percorso come bug, glitch e tempi di caricamento decisamente eccessivi persino per un SSD. Nonostante questo, Ready or Not è un FPS da giocare e che sicuramente farà la felicità di tutti gli amanti del genere.

Appassionato di videogiochi all'eta di 4 anni. Mattia entra nel fantastico mondo del gaming durante l'anno 2001 quando per la prima volta provò il suo primo gioco di strategia Empire Earth, da quel momento in poi non abbandonò più i videogiochi. Sempre in cerca di generi come Fps, Tps, RPG e platform, ma non si fa scrupoli per provare ogni tipo di videogioco.