Wish, il film di Natale Disney di quest’anno, è un vero e proprio omaggio alla celebre fabbrica dei sogni animati, un racconto moderno ma fortemente classico che celebra i 100 anni di storia dell’azienda creata da Walt Disney. Si parla di sogni, di desideri, di speranza; c’è un cattivo estremamente affascinante, una protagonista che è disposta a tutto per salvare le persone che ama e tanti movimenti musicali di canto e ballo. Insomma, è tutto quello che ci si aspetta da un film Disney.
Esprimi un desiderio
Rosas è un posto fantastico, allegro e colorato, in cui è facilissimo essere felici. Tutto merito di Magnifico, il suo sovrano, custode dei sogni dei suoi sudditi che, una volta l’anno, decide di realizzare. Raggiunta la maggiore età, infatti, è compito degli abitanti di Roas di affidare il proprio sogno più grande a Magnifico, che lo custodirà e proteggerà e, magari un giorno, addirittura lo realizzerà grazie alle sue capacità magiche. Asha ama tutto di Rosas e del suo altruista sovrano, tanto da voler diventare la sua assistente. Peccato che, durante il colloquio, scopra che i sogni più ambiziosi, grandi e creativi, che anche solo minimamente potrebbero minacciare la posizione di potere e stabilità di Magnifico, non verranno mai esauditi e, quindi, resteranno dimenticati e lontani dai loro autori per sempre… E quando sei una giovane, testarda e futura eroina Disney, questo ovviamente non può andarti assolutamente bene! E mentre, cantando, si lamenta di questa situazione al cielo, una stella decide di raggiungerla sulla Terra per aiutarla nella sua battaglia in difesa dei sogni.
Tutto il resto è storia
Nonostante abbia delle buone idee, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione tecnica, non inserirei Wish tra i film che di distinguono per il suo essere innovativi, anzi: nel suo intento celebrativo legato all’anno si un cui Disney festeggia il suo centenario, tutto tende ad apparire come un classico, lineare e molto semplice ricorso storico che, più che sfidare la mente dello spettatore, tende a coccolarlo con la sua rassicurante positività. E sia chiaro, non c’è assolutamente nulla di negativo in questo, ma non aiuta a renderlo un lavoro particolarmente memorabile. Nella storia degli Studios ci sono sempre stati personaggi che hanno affidato i propri desideri alle stelle, da Geppetto a Tiana, da Vaiana ad… Asha. Essere definiti dai propri sogni è una prerogativa del loro essere, necessaria per dimostrare quanto grande e potenti possano essere i sogni. In Wish le stelle fanno un passo in più diventando fisiche: Stella è infatti un’adorabile e già iconica sfera di energia, che incarna la speranza, l’ottimismo, la creatività e l’immaginazione. Come confermano le parole di Jennifer Lee: “Stella rappresenta tutto quello che ci aiuta ad andare avanti nei momenti difficili. Non risolve tutti i tuoi problemi al tuo posto. Ma un po’ di magia può essere di grande aiuto. Sella è lì per ricordare ad Asha di non arrendersi, per aiutarla ad aggrapparsi alle proprie speranze. Le possibilità ti portano a immaginare la risposta”. E se tutto ciò ti evoca dei parallelismi continui con quello che i film Disney cercano di fare da anni, è tutto normale e assolutamente voluto.
Wish è il classico film che funziona su più livelli. Guardato attraverso gli occhi di un pubblico giovane è un film allegro, pieno di ritmo e personaggi dalla battuta facile, di cui è semplice comprendere le intenzioni e i movimenti. Una dolcissima stella luminosa, una capretta irriverente, un gruppo di amici scherzosi, tanti colori, canzoni, coreografie. Tutto è studiato per attirare l’attenzione e fare in modo che non la si perda nel corso del tempo, strizzando l’occhio a quei personaggi Disney degli ultimi anni (di cui Jennifer Lee è responsabile) che hanno avuto un indiscutibile successo. Nessuno spettatore di giovane età riuscirà a vedere i continui richiami alla storia dei film Disney del passato, alcuni anche molto espliciti, che sono il vero e proprio motore che alimenta Wish. Ogni luogo, cattivo, personaggio secondario, comparsa, movimento… tutto è un continuo allacciarsi alla memoria, che chi ha lavorato a questo film ha fin da subito reso esplicito. “Ho iniziato le mie ricerche attaccando sulle lavagne un fotogramma di ciascun film dello studio e anche di qualche cortometraggio”, ha raccontato Chris Buck (regista di Frozen). “Osservare la gigantesca varietà di film che abbiamo realizzato, ere e stili diversi, è stato di grande ispirazione per me. Esaminando più approfonditamente quelle immagini, vedevamo spesso persone o animali che esprimevano i loro desideri alle stelle. È stato subito chiaro che il film avrebbe dovuto parlare di questo, dell’idea di esprimere un desiderio a una stella”. Celebrativo e lineare, Wish è un compitino perfetto, che non sconvolge e non annoia e, con delle scelte estremamente accurate e furbe che riescono anche a smuovere qualche magone all’interno di quegli spettatori che, con il catalogo Disney, ci sono cresciuti.
