Realme ha portato in Italia il realme C67, l’ultimo modello di una serie di smartphone rivolti ufficialmente a un pubblico giovane ma che, in realtà, fanno l’occhiolino a chiunque preferisca evitare di dover ricorrere a finanziamenti rateali ogni qualvolta desideri acquistare un nuovo telefono. Sulla carta, il device promette di distinguersi come uno dei dispositivi più prestigiosi e allettanti nel panorama degli smartphone di fascia bassa del 2024. Un traguardo bello alto che richiede da parte del produttore una forte consapevolezza sul dove sia possibile effettuare dei tagli e dove invece sia necessario investire. Abbiamo avuto modo di provare con mano l’apparecchio in questione e non possiamo che riscontrare come la necessità di trovare un equilibrio si sia fatta carico di pregi e difetti dalle sfumature polarizzanti. Se state ponderando l’acquisto di un nuovo cellulare e volete capire se il realme C67 sia o meno la risposta alle vostre preghiere, continuate a leggere e attingete liberamente dalle impressioni che abbiamo maturato.
Prima del realme C67 4G c’era realme
Il marchio realme porta sulle spalle una storia relativamente breve, ma di grande successo. Nato nel 2018, l’azienda di Shenzhen ha dimostrato degnamente di aver saputo cavalcare le necessità di una demografica che aveva sete di tecnologia, una sete che il periodo pandemico ha solamente reso più acuta. Nel 2021, realme si attestava già nella lista delle entità premiate da tassi di crescita più elevati a livello mondiale. Con l’inizio 2024, l’azienda ha assunto il motto fortemente motivazionale di “Let’s Make it real“. Questo boom può essere attribuito al fatto che realme, originariamente una sussidiaria di Oppo, è riuscita a trasformare la competenza tecnica maturata sotto la sua originale azienda madre in una gamma di dispositivi accessibili che sono stati distribuiti con grande trasporto verso il mercato indiano, verso una massa di consumatori che si sta rapidamente digitalizzando e abbisogna di apparecchiature economiche e affidabili.
In tal senso, realme si è specializzata nella produzione di dispositivi accessibili, funzionali, resilienti e immediatamente desiderabili, diventando un punto di riferimento nel trasferire innovazione e valore a una fascia di mercato che tradizionalmente si è trovata a doversi rassegnare alle briciole. In particolare, il realme C67 si presenta come un oggetto tecnologico che fin dal subito rende nota la sua natura aspirazionale. All’interno della confezione, oltre al telefono, si trova una custodia protettiva in plastica trasparente e, in una mossa decisamente fuori dagli schemi per questa fascia di prezzo, un caricatore rapido 33W SuperVOOC affiancato al relativo cavetto USB-C. Inoltre, la fabbrica provvede direttamente ad applicare sul display una pellicola protettiva che attenua significativamente il rischio di graffi, compensando una scelta di materiali che altrimenti non potrebbe mai neppure avvicinarsi alla coriaceità del Gorilla Glass adoperato dalla telefonia di alto bordo. Sul piano funzionale, l’apparecchio si fregia di uno slot per doppia SIM card e microSD per un massimo di 2TB di espansione, un lettore di impronte e un inattesa presa per il jack 3.5, la quale non mancherà di far felice tutti coloro che ancora vedono con affetto gli auricolari con cavo.
L’accensione e l’apparenza
Appena acceso, il realme C67 4G si distingue per il suo splendido schermo LCD da 6.72 pollici FHD+ con una definizione di 1080 x 2400 pixel e un refresh rate di 90Hz. Senza alcun dubbio, la prima impressione viene catalizzata dal notevole impatto visivo che ne deriva: la cornice esterna è ridotta a un sottile profilo, consentendo una visione immersiva con un rapporto di 20:9, ideale sia per guardare video che per scorrere contenuti sui social media, oltre che per un’utilizzo normale di app e browser. I limiti tipici degli schermi LCD sono superati dalla luminosità di 950 nits che garantisce colori vivaci e vibranti, paragonabili a quelli di alcuni display OLED. Senza troppi indugi, non possiamo che ammettere che il display sia la vera punta di diamante del dispositivo. Se la vostra priorità è ottenere un’ottima resa visiva, ma a un prezzo budget, il realme C67potrà certamente fare breccia nel vostro cuore.
Per arricchire ulteriormente l’esperienza estetica, lo schermo del device si può anche fregiare del Mini Capsule 2.0, la risposta di realme al Dynamic Island di Apple, un accessorio digitale che non sempre riesce a trovare spazio nei budget-phone e che si dimostra sempre utile per visualizzare sinteticamente tutto quel genere di informazioni che vanno dai brani musicali in riproduzione, alle previsioni meteo, passando per gli impegni segnati in agenda. Sin dallo start-up, i menù e le impostazioni grafiche si dimostrano immediatamente leggibili e chiare che rispondono agilmente al tocco grazie al un touch sampling rate di 180Hz. A livello di design, lo smartphone vanta uno spessore di soli 7,59 mm e una scocca disponibile in due eleganti colorazioni: il classico nero Black Rock e il più audace Sunny Oasis, un verde marino con sfumature iridescenti che conferiscono alla scocca un aspetto dinamico e distintivo, ma senza mai defluire nel pacchiano. Stampata attraverso molteplici velature, questa particolare cromia garantisce un effetto cangiante che sa attirare l’attenzione in maniera sobria ed elegante, distanziandosi non poco dalla monotonia degli stili tradizionali e ormai iperinflazionati.
realme C67: poca potenza, molta resistenza
Sotto il cofano, il realme C67 ospita un processore Snapdragon 685 a 6nm, dotato di 265 CPU, con quattro core Cortex-A73 da 2.8 GHz e altrettanti core Cortex-A53 da 1.9 GHz, i quali vengono affiancati da una GPU Adreno. In altre parole, le prestazioni del dispositivo si dimostrano rispettabilissime nel mantenere alte le performance di un uso comune e, ancor più, nel garantire un’ottima resistenza della batteria. I limiti dello strumento iniziano piuttosto a farsi notare man mano che ci si immerge nelle profondità del mondo gaming: il device riesce ad eseguire con agilità i giochi dalle grafiche elementari, tuttavia app quali Genshin Impact si sostengono a stento sul device e devono quindi accontentarsi di definizioni molto basse e di un tasso di consumo energetico dalle proporzioni proibitive. La fruibilità dei videogame tecnicamente esigenti viene inoltre complicata dal fatto che lo smartphone non sia attrezzato per reggere il 5G. Di contro, la necessità di dover rinunciare ai software particolarmente pesanti ha assicurato che il telefono messo a nostra disposizione non si sia mai surriscaldato, rimanendo piuttosto sempre fresco e scattante.
A livello di carica, il realme C67 è attrezzato con una robusta batteria da 5000mAh e con la tecnologia di ricarica SUPERVOOC la quale, stando alle promesse del produttore, dovrebbe reggere fino a 38 giorni in modalità standby o ad almeno 36 ore di uso intensivo. Pur non avendo avuto modo di sperimentare direttamente la sopravvivenza mensile dell’apparecchio, possiamo altresì confermarvi che la resa della batteria è ottima e che un uso quotidiano dello smartphone può reggere tranquillamente a tre giorni di attività senza che sia poi necessario correre con urgenza verso una presa elettrica. Adoperando il charger a disposizione, un realme C67 può dunque raggiungere il 50% della carica in 26 minuti, consentendo al device di tornare in carreggiata in tempi contenuti. Come valore aggiunto, lo smartphone è dotato di tecnologia reverse charging, ovvero può essere adoperato per ricaricare altri device nel momento del bisogno, e di un algoritmo interno che promette di gestire intelligentemente il voltaggio della corrente quando il telefono è in corso di ricarica, ovvero in uno dei momenti in cui è più facile danneggiare la batteria, intaccandone la longevità nel tempo.
Tutta una questione di ottica
Una delle caratteristiche distintive del realme C67 è la notevole configurazione della sua fotocamera da 108MP con zoom in-sensor 3X, la quale consente di eseguire scatti nitidi e cristallini che riescono a garantire prestazioni solide anche anche quando l’utente approfitta dei sopra citati tre gradi di zoom. Certo, i risultati finali non possono reggere il confronto con le scuderie di fascia alta, tuttavia, una volta compresi limiti e possibilità del device, è possibile immortalare scene di alta qualità, anche perché a controbilanciare i muscoli del sensore dominante interviene un sensore di profondità da 2MP il cui compito è quello di regolare la messa a fuoco in maniera quasi automatica. Come immaginabile, la fotocamera del realme C67 offre il meglio di sé durante le giornate soleggiate o in situazioni di normale luminosità artificiale, tuttavia arranca nel gestire penombra e oscurità. Per i più esigenti, il software dedicato alla fotocamera permette di alterare manualmente e rapidamente le impostazioni del sensore fotografico, un processo decisamente più laborioso e complesso del semplice point-and-shoot, ma che garantisce un interessante tasso di controllo sulla fotocamera.
A livello di video, il realme C67 riesce a supportare clip da 1080p in 30 fps, quanto serve per eseguire registrazioni on-the-go che, peraltro, vengono assistite da uno stabilizzatore gyro-EIS che migliora notevolmente l’esecuzione di quelle riprese che non possono vantare l’assistenza di treppiedi o di stabilizzatori esterni. Il contraltare della fotocamera esterna è una selfie camera frontale da 8 MP, una soluzione standard che permette di sopravvivere alle videocall e all’occasionale selfie estemporaneo. Realme ha dunque cercato di valorizzare i risultati di foto e video introducendo un sistema di algoritmi avanzati di imaging che promettono di fare miracoli, tuttavia non riteniamo che una simile componente sia ora come ora in grado di dimostrarsi particolarmente salvifica. Non al punto di fare la differenza. Anzi, proprio i sistemi digitali imbastiti dall’azienda rappresentano a nostro giudizio uno degli elementi da considerare con attenzione prima di affidare il proprio destino al brand.
L’inciampo algoritmico
Per compensare le limitazioni proprie ai budget-phone, realme ha deciso di focalizzare l’attenzione su di un software di sistema di base Android che arricchisce l’esperienza degli utenti con tutta una serie di ottimizzazioni e perfezionamenti digitali. Queste funzionalità aggiunte dovrebbero compensare i difetti dell’hardware, tuttavia gli esiti del tentativo non sono sempre soddisfacenti e in alcuni casi rappresentano un vero e proprio difetto. La prima avvisaglia di questa carenza ci si è palesata nell’ascoltare l’audio emesso dal device. Realme C67 4G può contare su due altoparlanti stereo che si destreggiano come possono sulla gestione di bassi e acuti, tuttavia l’emissione del suono da noi percepita veniva accompagnata da un fastidioso riverbero che non era in alcun modo giustificato dalle specifiche hardware del telefono. Per comprendere le cause di un simile fastidio abbiamo prima trasferito la trasmissione del suono su cuffie bluetooth, poi abbiamo fatto affidamento sulla presa jack 3.5mm, ma non siamo mai riusciti a liberarci del molesto eco metallico. Considerando i vari tentativi da noi portati a termine, siamo rapidamente giunti alla conclusione che non potesse trattarsi di una carenza materiale del telefono, quindi abbiamo scoperto l’esistenza di 0Reality, un equalizzatore “intelligente” che si prefigge il compito di enfatizzare dinamicamente le prestazioni audio dello smartphone. Una volta sedato 0Reality, il riverbero è scomparso dalla circolazione.
Queste dinamiche si riflettono per estensione all’intero sistema, il quale è stato impostato perché molte delle funzioni opzionali del realme C67 4G siano attive di default, a prescindere che le si apprezzi o meno. Gli utenti meno esigenti potrebbero non notare la cosa e, anzi, potrebbero anche apprezzarla, ma i più navigati potrebbero storcere il naso all’idea di essere sottoposti a così tanti orpelli ridondanti, i quali devono essere in molti casi intercettanti e messi a riposo, qualora si desideri uno strumento più snello e agile. In base alle vostre preferenze, insomma, potreste trovarvi a dedicare alcune ore al cosiddetto debloating, prima di potervi dire soddisfatti dal prodotto che avete in mano. Nonostante questa annotazione, vale la pena ricordare che il device in questione sia pensato per un genere di clientela che vuole utilizzare lo smartphone immediatamente appena estratto della scatola, magari senza doversi preoccupare di nessuna impostazione, non per gli “smanettoni” della telefonia. I veterani del mondo Android potrebbero altresì decidere di avvicinarsi a questo apparecchio al fine di poter metter mano sullo schermo e sulla macchina fotografica installati sul realme C67, i quali possono far gola a chiunque non abbia possibilità o desiderio di effettuare investimenti finanziari particolarmente onerosi. Lo smartphone di casa realme verrà infatti messo in vendita al prezzo raccomandato di 239.99 euro nel suo modello 8+256 e a 219,99 euro nella sua iterazione 6+128, prezzi che in fase di lancio saranno alleggeriti rispettivamente a 199.99 euro e 159,99 euro fino al 12 febbraio.
Piuttosto che concentrarsi sulla creazione di un device a tuttotondo che sia complessivamente mediocre, realme ha preferito puntare su alcuni elementi chiave che elevano realme C67 a traguardi più alti di quanto non sia lecito aspettarsi, tuttavia questa strategia non è priva di contraccolpi. Lo schermo LCD vivace e brillante non può che far colpo, così come anche le ottiche fotografiche si dimostrano attrattive se comparate agli omologhi della medesima fascia di prezzo… eppure i processori interni e il sistema stereo zavorrano l’esperienza complessiva. Il software interno può semplificare la vita a chiunque sia avulso alla tecnologia, ma i più esperti potrebbero trovarlo invadente e anche un po’ petulante. Complessivamente, realme C67 è un prodotto necessariamente polarizzante: in base alle necessità evidenziate dal singolo consumatore, questi potrebbe trovarsi per le mani un accessorio capace di soddisfare ogni suo capriccio o, di contro, un attrezzo che richiede molta pazienza prima di essere addomesticato.
