L’attesa è febbrile: il 28 febbraio 2025 segnerà il debutto di Monster Hunter Wilds, il nuovo capitolo dell’amata serie Capcom che da anni appassiona i giocatori con le sue epiche battaglie contro creature leggendarie, la profondità del gameplay cooperativo o in solitaria e l’immensità dei suoi mondi. In vista dell’imminente lancio, abbiamo avuto l’opportunità di immergerci in anteprima nel cuore di Wilds, partecipando a una sessione di prova esclusiva durante il Videogames Party di Milano. Un’esperienza intensa di quattro ore, durante le quali abbiamo potuto esplorare le rinnovate meccaniche della campagna single player, avventurarci nelle inesplorate Terre Proibite e, naturalmente, darci alla pazza gioia con qualche sessione di caccia in multiplayer insieme ai colleghi della stampa. Dopo aver ammirato il suggestivo trailer dedicato alle Scogliere Ghiaccioaguzzo, abbiamo impugnato le armi virtuali per mettere alla prova le nostre abilità di cacciatori. Pronti a scoprire insieme a noi cosa ci aspetta in questo nuovo, emozionante capitolo?
Monster Hunter Wilds: oltre la caccia
A differenza delle build dimostrative presentate durante eventi di settore come la Gamescom 2024 e le Beta Online, la nostra recente prova di Monster Hunter Wilds ci ha permesso di sperimentare una versione del gioco “quasi” definitiva, più vicina a quella che i giocatori potranno apprezzare a partire dal 28 febbraio 2025. Questa build, in particolare, comprendeva sezioni giocabili della campagna single player, offrendo un’anteprima più concreta di ciò che ci aspetta. Abbiamo avuto l’opportunità di esplorare in lungo e in largo il primo capitolo di Monster Hunter Wilds senza particolari limitazioni. Una novità rispetto alle precedenti iterazioni è la struttura della progressione narrativa. Abbandonando il sistema delle “Key Quest” a favore di un approccio più lineare, Monster Hunter Wilds mira a immergere il giocatore in modo più diretto nel suo vasto universo di gioco. Le prime missioni ci hanno introdotto alle dinamiche delle tribù che popolano le Lande Proibite e alla loro coesistenza con i mostri che dominano l’ecosistema. Attraverso missioni coinvolgenti e cutscene di qualità, il gioco sembra finalmente dare il giusto spazio al potenziale narrativo che la serie ha sempre avuto, ma che finora non era stato pienamente valorizzato. È importante sottolineare che queste missioni narrative, pur offrendo un’esperienza coinvolgente, svolgono anche una funzione tutoriale, guidando i giocatori meno esperti attraverso le meccaniche di gioco fondamentali, dalla preparazione della caccia alla creazione di armi e armature. Un approccio intelligente che combina narrazione e apprendimento, rendendo Monster Hunter Wilds accessibile anche a chi si avvicina per la prima volta alla serie.
Durante la nostra sessione di prova, abbiamo avuto modo di apprezzare come Monster Hunter Wilds integri elementi narrativi all’interno dell’esperienza di gioco. Un esempio è la sequenza in cui siamo stati invitati a una cena tribale, un momento che non solo mette in mostra le capacità grafiche del RE Engine, ma sottolinea anche l’importanza del cibo per la sopravvivenza durante le battute di caccia, elemento da sempre cruciale nella serie. Questa scelta di introdurre elementi narrativi più marcati potrebbe rappresentare un’evoluzione significativa per il franchise, aprendolo a un pubblico più ampio senza alienare i fan di lunga data. Riteniamo che questo approccio possa educare i nuovi giocatori alle meccaniche di gioco, preparandoli al meglio per le sessioni online. Tuttavia, abbiamo notato una bassa difficoltà nelle prime fasi di gioco. Diversi fattori potrebbero aver contribuito a questa impressione: la natura Low Rank della build, l’IA dei mostri non particolarmente aggressiva, la nostra familiarità con le meccaniche di gioco (maturata attraverso quattro titoli della serie) e il potenziale bisogno di bilanciamento in una build non definitiva. Anche l’efficacia di alcune armi, come il Martello e le Doppie Lame in Modalità Precisione, potrebbe aver influito sulla percezione della difficoltà. Gli scontri sono risultati eccessivamente semplici e rapidi, completandosi in meno di dieci minuti. Resta da capire se questa impostazione sia legata alla nuova enfasi narrativa, con un prologo più “morbido” per introdurre gradualmente i giocatori alle sfide. Sarà fondamentale valutare come la difficoltà evolverà nel corso della campagna per capire se Monster Hunter Wilds riuscirà a mantenere alto l’interesse anche per i veterani della serie.
Qualcosa di selvaggio sta per accadere
Gran parte delle missioni della campagna single player che abbiamo avuto modo di provare in anteprima si sono concentrate sulla presentazione dei mostri che popolano le Terre Proibite. Un’occasione per scoprire sia le nuove e inquietanti creature introdotte in questa sesta generazione, sia per rivedere alcune vecchie conoscenze provenienti soprattutto da Monster Hunter 4. Oltre al Gore Magala, il cui ritorno era ampiamente previsto dopo la sua apparizione in Monster Hunter Rise: Sunbreak (sebbene permanga il dubbio sulla presenza della sua “gimmick” principale, i veri mostri Apex del quarto capitolo), abbiamo avuto il piacere di affrontare nuovamente il Nerscylla, il colossale Temnoceran specializzato nel muoversi agilmente attraverso la sua ragnatela e nell’utilizzare potenti status come veleno e sonno. Per un appassionato di Monster Hunter Generations Ultimate come il sottoscritto, ritrovarsi di fronte al “ragno delle ombre” in questa nuova veste è stata una sorpresa gradita. Questo ritorno alla quarta generazione fa ben sperare in future apparizioni di altri mostri iconici, magari qualche altro membro della famiglia insettoide.
L’attenzione dei giocatori è rivolta soprattutto alle nuove creature che popolano Monster Hunter Wilds. Il team di sviluppo ha saputo creare mostri dal design tanto originale quanto inquietante. Prendiamo ad esempio il Rompopolo: le sue movenze, le animazioni, il suo aspetto, a metà tra il grottesco e l’affascinante, generano una miscela di brivido e trepidazione che fa presagire incontri epici nelle fasi avanzate del gioco. La presentazione di alcuni di questi mostri è stata particolarmente curata. Il Lala Barina, ad esempio, creatura ragnesca che abita la Foresta Scarlatta, ci ha colpito per la sua presenza in un ambiente suggestivo, quasi onirico, che ricorda le atmosfere di “Shining”. Se queste sono le premesse nelle prime fasi di gioco, non possiamo che essere entusiasti di affrontare sfide ancora più impegnative, come lo scontro con l’Arkveld, e scoprire le sorprese che il team di Ryozo Tsujimoto ha in serbo per noi. Le missioni ci hanno permesso di familiarizzare con la Modalità Precisione, una nuova meccanica di gioco che offre approcci inediti alle battute di caccia. Questo sistema di “mira assistita”, in grado di scatenare colpi devastanti, modifica il modo in cui utilizziamo alcune armi. Pur rimanendo la possibilità di concentrarsi su specifiche parti del corpo dei mostri, la Modalità Precisione apre nuove opzioni di danno, soprattutto per armi come il martello e il corno da caccia, che in passato avevano un approccio più limitato, una novità che potrebbe rivelarsi fondamentale contro mostri agili come il nuovo Hirabami, che metterebbe a dura prova le strategie di combattimento tradizionali.
Monster Hunter Wilds: esplora, combatti, sopravvivi
Durante la prima Open Beta di Monster Hunter Wilds, erano state riscontrate alcune criticità legate alle performance, soprattutto su PC, ma anche la versione PS5 aveva mostrato segnali di incertezza sul fronte della fluidità. Nella build che abbiamo avuto modo di provare di recente, pur non disponendo di strumenti di misurazione del frame rate, abbiamo notato lievi miglioramenti nella Modalità Performance. Il frame rate è apparso più stabile, sebbene a discapito di una resa grafica leggermente meno nitida. Attendiamo con fiducia la release finale del gioco, auspicando un significativo processo di ottimizzazione da parte degli sviluppatori. L’implementazione delle funzioni PSSR e un incremento delle prestazioni di PS5 Pro potrebbero ulteriormente migliorare l’esperienza di gioco.
La nostra esperienza con Monster Hunter Wilds ci ha permesso di valutare diversi aspetti del gioco, tra cui il sistema di gestione delle lobby online. Pur riconoscendo la fluidità e l’efficacia del collegamento tramite ID e password durante la nostra prova, ci troviamo a riflettere sull’approccio adottato da Capcom. In un’epoca in cui il cross-play si sta affermando come standard e le piattaforme di gioco integrano sempre più funzionalità social, Monster Hunter Wilds sembra discostarsi da questa tendenza, proponendo un sistema di lobby che ricorda le dinamiche del passato. Questa scelta potrebbe sorprendere, considerando la spinta innovativa che caratterizza il franchise a partire da Monster Hunter World. Ci chiediamo se questo approccio sia definitivo o se Capcom abbia in programma di introdurre novità in questo ambito in vista del lancio ufficiale. Nonostante questa perplessità, l’entusiasmo per Monster Hunter Wilds rimane alto. Siamo convinti che il gioco saprà offrire un’esperienza di caccia coinvolgente e appagante, indipendentemente dal sistema di lobby online.
Sviluppatore: Capcom
Publisher: Capcom
Piattaforme: PlayStation 5, Xbox Series X|S, PC
Data d’uscita: 28 febbraio 2025
Come possiamo concludere questa anteprima di Monster Hunter Wilds se non con una trepidazione palpabile per ciò che ci aspetta? Dopo aver trascorso ore nelle Terre Proibite, questa build pre-release del nuovo titolo Capcom ha fugato alcune incertezze legate a elementi che, pur non essendo cruciali per i veterani della serie, potrebbero fare la differenza per il pubblico generalista. Ci riferiamo, in particolare, alla nuova impostazione narrativa e al supporto offerto dalla Modalità Precisione, elementi che potrebbero abbattere la barriera d’ingresso per i giocatori meno esperti, ma potenzialmente interessati a questa formula di gioco unica. Non ci resta che attendere la release ufficiale e la fase di recensione per scoprire se l’evoluzione intrapresa dal team di sviluppo avrà raggiunto il suo apice. Una cosa è certa: l’attesa è alle stelle.