A soli cinque mesi dal debutto su Xbox Series X|S e PC, l’acclamato Indiana Jones e L’Antico Cerchio si appresta a conquistare anche il pubblico PlayStation 5. L’attesissimo approdo sulla console di Sony è fissato per il 17 aprile 2025, con un’opportunità di accesso anticipato di 48 ore per coloro che opteranno per la Collector’s Edition. Mentre la community PlayStation freme per immergersi in questa epica caccia al tesoro, che spazierà dalle coste del Connecticut alla Città del Vaticano, passando per le piramidi d’Egitto, le terre esotiche della Thailandia e le vette dell’Himalaya, la nostra redazione ha avuto l’esclusiva opportunità di testare in anteprima la versione PS5, e le impressioni generali hanno rilevato performance robuste e ottimizzate.
Indiana Jones e l’Antico Cerchio: ciò che è stato brevemente suo, ora è mio
Indiana Jones e L’Antico Cerchio approda su PlayStation 5 con una parità prestazionale rispetto alla sua controparte Xbox Series X. Le nostre analisi preliminari confermano una fedele riproposizione dell’esperienza visiva. MachineGames e Bethesda Softworks hanno implementato una risoluzione dinamica, con l’obiettivo di garantire una fluidità costante a 60 frame per secondo, riuscendo a centrare in pieno l’obiettivo: la build PS5 equipara le performance della versione Series X, superando anche le capacità di Series S. Il motore iD Tech 7 si conferma un elemento di forza nella resa dei dettagli visivi. L’integrazione del ray-tracing eleva la qualità dell’illuminazione dinamica globale, contribuendo significativamente all’immersione nell’azione.
Un elemento distintivo dell’edizione PlayStation 5 risiede nell’implementazione del feedback aptico del DualSense, che arricchisce l’esperienza tattile dei combattimenti. I trigger adattivi, seppur limitatamente alle poche armi da fuoco disponibili, offrono una differenziazione sensoriale apprezzabile. Tuttavia, si registra una resa meno incisiva della frusta, il cui feedback tattile risulta poco marcato al di fuori delle sequenze di arrampicata. Il fulcro dell’esperienza ludica rimane la fluidità delle sequenze cinematiche e delle animazioni di gioco che, salvo rare e trascurabili eccezioni, si mantengono stabili e prive di fluttuazioni evidenti.
Fortuna e gloria, ragazzo… fortuna e gloria
Come precedentemente analizzato dal nostro collega Daniele Di Clemente nella recensione della versione originale, Indiana Jones e L’Antico Cerchio si configura come un’opera profondamente rispettosa del personaggio cinematografico. Non sorprende, pertanto, che molti osservatori abbiano accolto questo titolo come un autentico quarto capitolo della serie, superando nell’immaginario collettivo l’episodio del 2008, Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo. Sotto certi aspetti, l’esperienza ludica offerta risulta persino più coinvolgente del recente Indiana Jones e il Quadrante del Destino, che è riuscito a lasciare un’impronta meno significativa sul pubblico. L’Antico Cerchio si colloca temporalmente come un ideale intermezzo narrativo tra I Predatori dell’Arca Perduta e L’Ultima Crociata. Ambientato nel 1936, in un’Europa scossa dall’ascesa dei regimi totalitari, il protagonista si trova impegnato nella risoluzione di un antico mistero, attraversando una vasta gamma di location globali: Stati Uniti, Vaticano, Perù, Thailandia, Himalaya e oltre.
Tuttavia, trattandosi di una trasposizione fedele, permangono i limiti già evidenziati nella precedente analisi. L’impianto stealth che struttura l’esperienza non è pienamente bilanciato da una robusta componente action che incentivi approcci più diretti. Sebbene un’eccessiva enfasi sugli scontri fisici non si allineerebbe alla natura del personaggio – un eroe che predilige l’astuzia e ricorre alla forza solo in caso di necessità – le fasi di combattimento corpo a corpo con le forze nazi-fasciste, in caso di fallimento dell’approccio furtivo, possono risultare ripetitive e dispendiose in termini di stamina e gestione degli equipaggiamenti. Di contro, abbiamo rilevato una limitazione nell’impossibilità di disequipaggiare rapidamente gli oggetti in uso per tornare al combattimento a mani nude, una dinamica che in alcune situazioni può generare confusione e agitazione superflue. Dal punto di vista narrativo, MachineGames ha compiuto un encomiabile lavoro di omaggio alla saga cinematografica, evitando il mero citazionismo e concentrandosi sulla riproposizione dello spirito avventuroso che ha conquistato il pubblico fin dal 1981. Non mancano momenti di umorismo ben calibrati, e l’interpretazione di Indiana Jones fornita da Troy Baker in lingua originale si dimostra convincente e in linea con la figura iconica interpretata da Harrison Ford nei suoi anni d’oro, al pari delle corde vocali del buon Alessandro D’Errico che non fanno affatto rimpiangere quelle del leggendario Michele Gammino.
Tu hai scelto con molta saggezza
Come precedentemente evidenziato, Indiana Jones e L’Antico Cerchio si propone come un omaggio sentito ai fan che hanno auspicato un degno prosieguo della saga cinematografica. Sebbene la sua collocazione all’interno del canone ufficiale di George Lucas rimanga oggetto di speculazione, l’atmosfera generale del titolo richiama in modo significativo quella de ‘I Predatori dell’Arca Perduta’, a cui il gioco deve una marcata ispirazione. Le ambientazioni, vale la pena ribadirlo, si distinguono per una realizzazione accurata, con la riproduzione meticolosa di location iconiche, tra cui spiccano il Vaticano e la città di Roma.
L’architettura ludica complessiva si presenta solida, pur evidenziando alcune criticità relative alla semplicità eccessiva di alcuni enigmi al livello di difficoltà standard e a meccaniche di interazione che rimandano a una concezione meno contemporanea dell’immersive-sim (l’obbligo di manipolare fisicamente elementi come chiavi per sbloccare porte). Sotto il profilo tecnico, il comparto grafico offre una resa visiva appagante, caratterizzata da un’elevata risoluzione, un’implementazione curata del ray-tracing e una stabilità complessiva del frame-rate. Le sequenze cinematiche presentano una qualità tale da non sfigurare su grande schermo, e l’interpretazione dei personaggi, inclusa la localizzazione italiana, si attesta su livelli di eccellente coerenza e fattura.
Piattaforme: PlayStation 5
Sviluppatore: MachineGames
Produttore: Bethesda
Data di uscita: 17 aprile 2025
L’approdo di Indiana Jones e L’Antico Cerchio su PlayStation 5 sancisce una distribuzione multipiattaforma senza compromessi qualitativi. Bethesda Softworks ha curato meticolosamente la trasposizione per la console Sony, dissipando ogni potenziale timore di disparità prestazionale rispetto alle versioni Xbox e PC. L’attesa, seppur spasmodica per alcuni utenti PlayStation, si è fortunatamente tradotta in un’esperienza di gioco tecnicamente solida e priva di criticità rilevanti. L’ottimizzazione implementata dal team di sviluppo garantisce una fruizione fluida e appagante, attestando un impegno volto a offrire un’esperienza pienamente equiparabile su tutte le piattaforme. L’Antico Cerchio si presenta dunque come un titolo inclusivo, pienamente godibile anche sull’ecosistema PlayStation, confermando la perdurante vitalità e forma fisica dell’avventuriero più conosciuto del mondo.